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Ma salve gente! Piccola premessa: da questo capitolo, per evitare confusione, le nazioni le chiameró con il nome della nazione(sorry per la ripetizione). Ad esempio... Germania.  La nazione verrà chiamata proprio "Germania" mentre l'altro sarà semplicemente Ludwig(spero che abbiate capito). Comunque visto che sono in vena di stron**** vi faccio una domanda stupida :3 Qui c'è una ship chiamata(da persone belle) "Prugna". Chi sono i componenti della ship? ewe

Gilbert annuì lentamente mentre era ancora imbambolato a guardarlo. Alzó una mano e gli toccó un braccio incredulo, come se credesse di essere in un sogno.
«A-Antonio?»
«Sì, è il mio nome» Spagna gli rivolse un caldo sorriso che scosse non solo l'albino, ma anche tutti gli altri che erano rimasti a guardare.
«Sei vivo e... Cammini!»
«Già» il bruno si alzó e gli porse una mano per aiutarlo, che fu subito presa. «Non vi aspettavamo così presto... ci avete colto di sorpresa!» Ridacchió ma alla sua risata se ne aggiunse un'altra che si avvicinava sempre di più. Era più alta e sembrava voler sovrastare le altre. D'un tratto, dall'angolo dell'edificio, sbucó fuori una massa di capelli bianchi che sembrava usare il proprio pulcino giallo come un radar.
I ragazzi da poco arrivati si allontanarono dalle due nazioni a grandi passi mentre parlottavano tra di loro.
«Quegli esseri sono già arrivati?»
«Che intuito, Gil»
«Il magnifico me non può perdere tempo dietro una banda di non-degni»
«Fa uno sforzo, contagiali con tutta la tua magnificenza»
«Allora Tonio, visto che sono un amico magnanimo insegnerò a questa banda di non-degni come essere magnifici»
«Grazie per questo enorme sforzo»
Spagna, con il suo finto tono supplicante, riuscì nell'intento: quello di far spiegare tutto a Prussia. La nazione si avvió felicemente verso il gruppo che li fissava impietrito a causa delle enormi similitudini tra i componenti.
«Allora, esseri indegni, siete qui per imparare ad essere magnifici»
E mentre Prussia spiegava "l'arte dell'essere magnifico", Antonio non potè fare a meno che schiaffarsi una mano sulla fronte. Si sentiva stupido ad aver riposto tutte quelle speranze in lui. Fortunatamente in suo salvataggio arrivó un inglese con in mano la propria tazzina di thè vuota.
«Cosa sta facendo quest'idiota?»
«La sua solita lezioncina»
«Sai come farlo smettere?» l'inglese abbastanza irritato guardó i due albini non sapendo con quale prendersela. Prussia aveva smesso di parlare e, quel giorno, non aveva la divisa. Non voleva e soprattutto non poteva avventarsi contro il poverino che non aveva fatto nulla. Sfortunatamente le sue orecchie non poterono restare a corto di suoni per molto poichè dietro di lui si elevó un urlo che lo fece sobbalzare, attirando poi l'attenzione di tutti.
«Don't worry Iggy, l'eroe ti salverà!»
«Idiota! Perché urli alle spalle della gente?»
E mentre le due nazioni si urlavano contro, l'altro Alfred non potè fare a meno che guardare sollevato l'Arthur drogato. Preferiva uno che vedeva gli unicorni a uno facilmente irritabile e antipatico come sembrava la nazione inglese.
«L'eroe andrà a mangiare un hamburger!» America, con questa scusa usata milioni di volte, scappó via. Sapeva che se fosse restato ancora per poco il sopracciglione gli avrebbe rotto la sua tazzina in testa.
Nel frattempo alle spalle dello spagnolo e dall'inglese emerse una figura molesta che si presentó in tutto il suo splendore, nudo e con una voce molto virile.
«I ragazzini sono già arrivati?»
Antonio fece un ragionamento tutt'altro che casto, conoscendo l'amico, ma si limitò a ridacchiare sommessamente per non essere poi colpito dalla tazzina che invece colpì la fronte del povero Francia.
«Stupid Frog, metti qualcosa»
«Oh Angleterre, indosso il mio splendore»
Prussia si voltò di scatto verso Francia e anche loro cominciarono una discussione. Questa volta l'argomento era "Chi era il più magnifico". Spagna si affrettò a trascinarli via prima che Inghilterra sorpassasse l'orlo definitivo della pazienza, cominciando a sclerare e parlare da solo su metodi strani di tortura.
Iggy, rimasto solo con le non-nazioni, potè finalmente tirare un sospiro di sollievo osservando attentamente tutti i ragazzi. L'occhio verde caddè specialmente su quello che sembrava l'attuale America e la versione più giovane di Francia.
«Em, voi tutti, seguitemi. Vi porterò dagli altri e Germania vi spiegherà tutto, io non ho voglia di entrare nei dettagli» con uno sbuffo si incamminó verso quello che sembrava l'ingresso principale mentre l'altro Arthur dovette essere trascinato da Ivan e Alfred perché voleva inseguire degli unicorni bianchi.
Percorso un labirinto di lunghe scale e corridoi, si trovarono davanti ad una porta più grande delle altre dalla quale provenivano parecchi schiamazzi e voci che urlavano "Pasta!" o "Italia!". Inghilterra allora aprì la porta e li fece entrare tutti, uno ad uno, trattenendo però Francis. Il ragazzo guardó perplesso la nazione davanti a sè, non sapendo cosa volesse visto che non l'aveva mai incontrata prima.
«Francis?»
«Oui?»
L'inglese a quel punto non seppe che domandare. Si sarebbe aspettato un "Oui" molto più effeminato, accompagnato da strani versetti. Francis però non fece nulla, il suo tono sembrava stanco e anche lievemente intimorito.
«Em... Sei un pervertito?»
Il ragazzo, non sapendo esattamente cosa rispondere, non disse nulla ma lo guardó alzando un sopracciglio.
«Oh insomma. Ci sono dei collegamenti fra di voi quindi devi avere a che fare con il campo... Em, sessuale»
Francis continuò a rimanere in silenzio ma si strinse nelle spalle mentre abbassava la testa. I suoi occhi si socchiusero, come se stesse trattenendo delle lacrime, ma si costrinse a guardare l'altro negli occhi.
«Hai ragione...»
Inghilterra a quel punto lo guardó impietosito e, con un cenno della mano, gli disse che poteva entrare. Lo guardó finchè non prese posto in sala, squadrandolo meglio: era indubbiamente uguale a Francis da adolescente, senza barba e leggermente più bassino. Una cosa che differiva peró era lo sguardo: più assente, provato, che sembrava spaventarsi per ogni minima cosa anche se il resto del corpo non lo dava a vedere.
L'inglese però non potè stare lì a pensare poiché una montagna americana gli piombó addosso urlandogli di entrare e gettandogli addosso pezzi di hamburger. Il povero America non sapeva che in quel momento l'altra nazione era particolarmente irritabile quindi fu gettato violentemente nella stanza mentre Inghilterra lo seguì a ruota, notando con grande sollievo la presenza di un Germania con i fogli dei discorsi pronti che avrebbe iniziato velocemente nella speranza che quella storia sarebbe finita al più presto.

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