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Il tedesco biondo, seduto su una sedia con fogli volanti ovunque, dovette attendere una decina di minuti per permettere a tutti di prendere posto. Dovette inoltre sopportare le urla di America mentre spargeva patatine come se fossero le briciole usate da Hansel e Gretel, Inghilterra che sbraitava perché non poteva prendere il suo thè delle cinque e infine Italia che strattonava continuamente il braccio di Germania in cerca di attenzioni e pasta. Questo era solo una piccola parte della confusione generale di cui ne approfittava un Russia curioso di vedere ciò che c'era sotto la divisa di Cina e un francese sotto al tavolo che spiava dal basso un Iggy sbraitante.
Un unico "Tutti al proprio posto!", sbraitato con estrema impazienza, riuscì a scuotere tutti per farli sedere attorno al tavolo elissoide, nuovi arrivati compresi. Loro furono i più incerti sul dove sedersi ma, visto che le nazioni erano da una parte, ma decisero poi di sedersi dall'altra, di fronte alle loro "copie".
Finalmente Germania potè alzarsi in piedi, schiarirsi la voce e prendere i fogli che aveva davanti. Leggendo le prime righe non potè fare a meno di accartorcali per buttarli dietro di sè. Non gli servivano fogli scarabocchiati dagli infantili girasoli giallo pastello di un russo per fare quella specie di discorso.
«Ragazzi, siamo felici di avervi qui. Noi tutti sappiamo tutti che avete passato giorni infernarli in quella casa, perdendo anche dei... Compagni» La voce del tedesco vacilló quando il suo sguardo si posò sul piccolo Feliciano, rannicchiato sulla sedia che doveva essere quella di un'altra nazione. Lo guardava con occhi spalancati e questo strinse maggiormente il cuore del tedesco che fu costretto a sedersi. Con grande sorpresa il fratello gli passò una mano sulla schiena e Italia gli rivolse uno dei suoi soliti grandi sorrisi.
«Ah, continuo io», Inghilterra si alzó di scatto, irritato. «Andiamo al sodo. Siete stati ripescati da vari mondi per un esperimento. Quelle che avete davanti sono nazioni, delle vere nazioni, e voi siete coloro che, con la loro morte, ci hanno permesso di diventare tali»
«Uuh Angleterre, sembra un discorso di ringraziamento» il commento di Francia fece irritare ancor di più l'inglese che, sentendole, si sedette imbronciato.
«Io non continuo, stupid frog...»
«Insomma delle persone volevano vedere come siete morti e vi hanno raggruppato» Russia mantenne un tono pacato e anche divertito a causa delle facce perplesse e spaventate dei ragazzi di fronte a loro. Tranne Ivan, lui fissava Cina da quando era entrato.
«Insomma, Yao e... Antonio sono morti a causa di questo esperimento?» il volto di Gilbert era sconvolto e gli occhi, pronunciando il nome dello spagnolo sulla sedia a rotelle, si erano riempiti di lacrime che si rifiutava in tutti i modi di versare.
«Esatto. È stata una tortura anche per noi, fino a poche ore fa non sapevamo assolutamente nulla e siamo stati costretti a vedere noi stessi, in una versione diversa, morire» Cina deglutì a vuoto, ancora scosso, ma si sforzò di continuare a guardare colui che avrebbe fatto nascere la Prussia.
«Intanto sono morti...»
«Tanto morirete tutti» Tutti i presenti guardarono spaventati e sconvolti la nazione russa che era intenta ad aprire una bottiglia di vodka.
«Questo esperimento non è ancora finito?!» Alfred alzó un sopracciglio con un tono quasi disperato.
«O qui, o in quella casa o nella mia città è la stessa cosa. Comunque dovrò morire» Francis abbassó il capo mentre la manina di Matthew gli stringeva alcune delle sue dita. Le parole del ragazzo avevano suscitato non poca curiosità da parte dello stesso Francia ma soprattutto da Inghilterra. Voleva assolutamente avere una conversazione con lui, era troppo stranito dal vedere un essere uguale a Francia ma non pervertito.
«Insomma siete nazioni. Dite quali» Ivan si riscosse dal suo incantamento e parló con aria fintamente annoiata.
Le nazioni dissero ad una ad una il loro nome mentre i commenti non detti aumentavano sempre di più.
«Sbaglio o le nazioni più corpulente sono anche quelle più forti e grandi?» disse Alfred con tono curioso.
«Dipende. Cina è basso» il commento di Russia fece arrabbiare il cinese che gli diede uno ceffone sulla nuca senza però aggiungere altro.
«Era solo questo che avevate da dirci?» Ivan assunse un tono maggiormente annoiato.
«Ci hanno detto di fare questo e che dormiremo per un po' qui assieme a voi» Italia sorrise dolcemente nel
frattempo che continuava a calmare il tedesco mentre era seduto sulle sue muscolose gambe. Questo creó imbarazzo tra Feliciano e Ludwig al tal punto che il primo spostó lievemente la sedia per allontanarsi mentre il secondo guardava le due nazioni con aria confusa.
Gilbert intanto fissava insistentemente Spagna che a sua volta lo fissava, non per un preciso motivo, ma perché lo trovava divertente. L'albino peró aveva i suoi motivi: avrebbe voluto saltargli addosso per abbracciarlo e chiedere scusa se non era intervenuto prima per salvargli la vita. Non poteva fare nulla, lo spagnolo aveva cominciato a parlare animatamente con Francia e Prussia, quindi i suoi piani andarono in fumo e, inoltre, non era il vero Antonio. Inghilterra intanto si massaggiava il mento, nel tentativo di trovare un'idea per parlare con quello strano francese che in quel momento aveva cominciato a giocare con Matthew, dandogli dei pancakes gentilmente e miracolosamente offerti da Canada. L'inglese, non avendo la minima idea di cosa fare, decise di optare per la soluzione più semplice. Si alzó e andó, con andatura elegante, verso Francis e gli toccó la spalla con un dito per attirare la sua attenzione. Il ragazzo si girò di scatto e alzó un sopracciglio notando chi l'avesse toccato.
«Fro-, cioè volevo dire Francis, posso parlarti?»
«Oui» il biondo posó Matthew fra le braccia della sua versione nazione e seguì l'inglese che intanto si era avviato nel corridoio.

Salve... Em, scusate se è LEGGERMENTE corto ^~^" Spero che vi sia piaciuto °^°

Hetalia death theoriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora