CAPITOLO 2

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JUSTIN.

Il trasferimento è stato per me un enorme cambiamento. Ho dovuto lasciare a Toronto i miei amici, la mia scuola e con questi la mia vita. Non riesco a capire perchè mio padre abbia accettato il lavoro a Malibù; sapeva benissimo che non ne avevo alcuna voglia.

"Avanti!" la preside della mia nuova scuola mi accoglie con un enorme sorriso.

"Accomodati" dice indicando la sedia.

Prendo posto e ascolto ciò che ha da dirmi.

"...Spero che ti troverai bene qui da noi." Termina il suo discorso di benvenuto chiamando un ragazzo per mostrarmi la scuola e far sì che riesca ad ambientarmi.

"Piacere, Cameron" dice stringendomi la mano non appena esco dall'ufficio della preside.

"Justin" ricambio.

Dopo avermi mostrato la palestra, la mensa e il giardino, mi accompagna davanti all'aula in cui si terrà la mia prima lezione.

"Bene, ti lascio qui perchè devo andare in classe. Per qualsiasi cosa chiama!" mi saluta e se ne va.

Afferro la maniglia deciso ad entrare e, appena si apre la porta, sento la professoressa pronunciare il mio nome.

"Oh eccoti, tu devi essere il nostro nuovo alunno" dice facendomi segno di avvicinarmi per mostrarmi e farmi presentare alla classe.

"Sono Justin, vengo da Toronto e ho 17 anni" dico spavaldo e sicuro di me.

Mi accorgo che una ragazza, seduta in banco da sola, alza la mano e chiede: "Perchè frequenti questo corso se hai un anno in più di noi?"

"Sono stato bocciato a causa del trasferimento e del mio comportamento" chiarisco.

"Va bene, accomodati pure nell'unico banco libero, vicino a Marissa" dice in fretta la prof. per riprendere la sua lezione.

L'ora passa in fretta e come mio solito non ho prestato molta attenzione.

Ho già notato diverse ragazze carine e, forse non sarà poi così male qui.

Mi passo la mano tra i capelli ed esco dalla classe.

Nel corridoio incontro Cameron e ci scambiamo qualche parola.

"Allora, com'è andata?" mi chiede curioso.
"Non male" rispondo.

Veniamo interrotti dal suono della campanella che segna l'inizio dell'ora successiva e ritorno in classe.

"Oh scusami" dice una ragazza venendomi addosso.

Alzo lo sguardo e noto che si tratta della mia nuova compagna di banco, mi sta già sul cazzo.

"Sta più attenta!" sbuffo e mi allontano.

Vado verso il mio banco per sedermi ma sento che qualcuno mi sta toccando la spalla.
Infastidito mi volto e vedo una ragazza dai capelli lunghi e castani.

"Heyy, mi chiamo Madison" mi dice facendomi l'occhiolino.
"Ciao" rispondo cercando di sembrare più educato possibile, anche se mi risulta difficile. Non è giornata.
"Ho visto che sei nuovo, pensavo che magari oggi pomeriggio potremmo uscire così ti mostro un pò la città." mi chiede rivolgendomi un piccolo sorriso.
"Grazie, ma non ho voglia. Piuttosto sai se c'è un campo da calcio in città?"

Sembra un pò dispiaciuta per la mia risposta ma, nonostante ciò, tenta di nasconderlo.

"Ehm..si.. si allenano lì anche i ragazzi della scuola". Mi risponde spostandosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
"Ah perfetto. Dove sarebbe?"
"Se vuoi ti ci posso portare." Si offre un'altra volta.

Non mi va di passare del tempo con lei ma non voglio sembrare troppo stronzo.

"Va bene dai"

Sul suo viso si accende un sorriso e torna al suo banco mentre io mi ricompongo nel mio e aspetto che questa giornata finisca.

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