Capitolo 1

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La mia infanzia è stata come quella di tante altre bambine, piena di risate, giochi, amichette di quà e di là, con la mente colma di spensieratezza e con mamma Elise e papà John che si prendevano cura di me, in poche parole "felice".

Non facevo altro che correre per la mia grande villa con i miei genitori che mi volevano tanto bene e scherzare con la mia cagnolina Leyla, con la quale dormivo insieme.

Ero una bambina libera e anche un tantino ribelle, i miei genitori mi vietavano di stare in giardino dopo le 20:30 di sera, ma quel pezzo di terreno con dell'erba era il mio rifugio. Allora io, dopo che mia madre si fosse assicurata che io dormissi, non appena chiudeva la porta della mia amata, enorme stanzetta lilla e bianca, saltavo fuori dal letto.

Mi affacciavo al mio piccolo balcone dal quale si vedeva direttamente il parco che aveva costruito mio padre per me, e visto che la mia camera era al piano inferiore poggiava quasi direttamente al giardino, io con tutta la mia voglia di avventura mi aggrappavo e pian piano scendevo fino a uscire completamente dal balconcino... mi sentivo quasi, quasi una spia intenta non farsi scoprire con la missione di sdraiarsi sotto le stelle e sentire i rumori notturni.

Seppur tutto questo per una bambina di poco più di 5-6 anni fosse quasi impossibile, io avevo quel qualcosa che mi diceva di andare oltre con la mia curiosità ed uscire dal cancello di casa.

Tutto questo continuò fino all'età di 8 anni, quando iniziai a capire che i miei genitori iniziarono a litigare sempre più spesso, non dormivo la notte per le loro continue urla.

Mia madre piangeva in bagno, pianto che aveva provocato mio padre con le sue parole pesanti...

Non c'era giorno in cui loro non litigavano anche per una minima cosa che io consideravo insulsa, ma che i miei genitori la portavano ad essere una ragione per litigare un'ennesima volta.

Non si preoccupavano neanche che io li sentissi, ormai era diventata una cosa normale per loro, ma per me non lo era affatto, ogni santa volta che alzavano la voce, ed io me ne accorgevo, correvo dritta nel retro del giardino proprio dietro casa a piangere rannicchiata su me stessa e tapparmi le orecchie.

In quel periodo, si avvicinava anche il mio compleanno e loro sembrava che si sforzassero per non battibeccare come al solito, ma quella sera non ci riuscirono, anzi aggravarono le cose. Mio padre si spinse troppo in là durante un'accesa discussione con mia madre e arrivò ad usare le mani proprio davanti i miei occhi, poco prima che potessi spegnere le candeline del mio 9° compleanno.

In quell'esatto momento capì che i vecchi tempi, dove mi inseguivano per casa per farmi il solletico ed a un certo punto si baciavano in mezzo alla camera erano ormai finiti definitivamente.

Le voci si diffusero in fretta e un mattino tutte le mie paure si realizzarono. Mio padre se ne era andato. Tutto ciò che mi rimase di lui fu solo un bigliettino sul mio comodino che non feci vedere mai a nessuno e solamente un suo ricordo dei tutti i bei tempi passati prima dei litigi.

Da quel momento incominciai a perdere i miei amici uno per uno, sembrava che facessero a gara per trovare la scusa più convincente... la più assurda e quella che probabilmente mi ferii maggiormente che mi sentii dire fu "scusa non possiamo più essere amici perché nessuno ti vuole bene". Ero una bambina e quella scusa, seppur la pura verità fu come una pugnalata al cuore, non volevo più parlare con nessuno, non mangiavo e non avevo neppure più rapporti stretti come una volta con mia madre...

Gli anni volavano e durante la mia giovane adolescenza, verso i 15-16 anni ebbi le prime delusioni d'amore che dovetti affrontare da sola, ero una bella ragazza, capelli lunghi color biondo scuro, occhi verdi e un fisico discreto con le forme al punto giusto... al dire il vero c'erano dei ragazzi che mi andavano dietro, ma si fermavano a fare un passo per conoscermi perché ero la sfigata della classe, anzi che dico! della scuola! Ero sola contro il mondo e non appena si trasferiva qualche ragazza-ragazzo nuovo, non appena stringevo una discreta amicizia, gli altri lo allontanavano da me aggiungendo falsità al mio passato.

Tutto fu uno schifo per me, la mia vita era un schifo! Fin a quando mia madre non decise fi farmi allontanare da quella casa piena di ricordi, piena dei loro litigi, piena dei fantasmi del passato.

Adesso mi ritrovo qui, a fissare un punto non definito fuori dal finestrino e a pensare adesso cosa mi aspetterà... di sicuro altra merda come al solito, come sempre! All'improvviso la voce di mia madre mi interruppe dai miei pensieri...

Elise: "Alyson siamo arrivati"

Dò un primo sguardo fuori... all'aereoporto. Un enorme spazio con tante, troppe persone che camminano per dirigersi verso il loro aereo con quelle pesanti e molteplici valige. In realtà mi mancherà New York, anche se sono nata a Holmes Chapel e sto per tornare nella mia città natale, un pezzo del mio cuore, seppur quello più amaro e distrutto dalle tante delusioni affrontate rimarrà lì.

Presi le mie borse, valigie e il guinzaglio di Leyla e nel giro di 2 ore mi ritrovai sopra l'aereo.

I miei pensieri si alternano al mio futuro, al mio passato e al presente.

Non riesco a trovare un lato positivo a tutta questa storia del trasferimento, mia madre per tutta la settimana cercò di rincuorarmi dicendo che ha trovato una casa altrettanto bella quanto la nostra e che l'università dove tra due anni andrò è abbastanza vicina per andare a piedi.

Nonostante tutti i lati positivi che tirò fuori non riuscivo e non riesco tutt'ora ad avere nessuna emozione su questa nuova vita. Lei vuole costruire un rapporto, ma io ormai ho costruito un muro davanti a me e per distruggerlo ci vuole solo tanto, tanto tempo.

Poco dopo saliti in aereo, si alzò in volo e io mi addormentai...

//Ciao a tutti, questa è la mia prima storia su gli One Direction... Spero vi piaccia. Pubblicherò un capitolo settimana. ❤

Spargete la voce alle vostre amiche e commentate facendomi sapere quello che pensate.


Buona lettura!😘//

La felicità è arrivata con te// Harry Styles//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora