Capitolo 3

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Dal capitolo precedente...

Incomincio ad immeggermi nei miei pensieri, quando ad un tratto mi scontro con qualcosa, o meglio qualcuno cadendo a terra con il sedere.

La persona scontarata mi porge la sua mano sorridendomi ed io la afferro alzandomi di scatto. Vedo un ragazzo con i capelli castani che gli circondano il viso leggermente ondulati, lo fisso soffermandomi negli occhi di un verde smeraldo. Incomincio a balbettare e le mie guance vanno a fuoco per l'imbarazzo....

Io: " O o mio dio, scusami tanto, i io ero distratta, non guardavo dove andavo, è tutta colpa mia, devo stare più attenta..."

Farfuglio parole a raffica e il suo sguardo profondo non aiuta la situazione, è tanto bello, da quello che vedo attraverso la maglietta nera aderente, sotto il giubbotto di pelle è anche muscoloso. Non avendo nessun tipo di risposta faccio per andarmene ma mi sento afferrare per il braccio e mi giro di colpo.

Vedo quel ragazzo sorridere e dopo dei secondi che sembrano interminabili parla

X: "Ciao, mi chiamo Harry. E comunque scusami tu, ti sono andato praticamente addosso, mi dispiace"

Dice il tutto con un tono abbastanza dolce, ma con una voce roca e sensuale, rivolgendomi un suo sorriso così sfoggiando i suoi denti bianchissimi.

Io: "P piacere Alyson"

Dico ancora scossa dal suo sorriso e dei suoi occhi puntati su di me.
Insomma mi sono presentata a un ragazzo scontrato per strada che poteva essere un maniaco o peggio... Un assasino! Ma non aveva affatto l'aspetto di uno che uccide persone per divertimento, ma bensì un semplice ragazzo che poteva avere più o meno qualche anno in più di me.

Harry: "E questo bel cagnolino chi è?!"

Dice abbassandosi per accarezzare la mia piccola batuffolina bianca.

Io: "Lei è Leyla"

Sottolineo la parola "lei", non sopporto quando la gente la scambia per un maschio...

Harry: "Va bene, fa lo stesso"

Sbuffo sonoramente e alzo gli occhi al cielo.

Io: "Ok, io dovrei andare..."

Stringo il guinzaglio nella mia mano e mi volto, ma la sua voce mi ferma.

Harry: "Beh come posso farmi perdonare per l'incidente di prima? Magari ti va un gelato?"

Sorride sinceramente e io sento qualcosa nello stomaco e posso essere sicura che non sia una sensazione di fame.

Per quanto fosse invitante l'idea di andare a prendere qualcosa con quel ragazzo non posso proprio... Quindi decido di rifiutare.

Io: " b beh i io avrei da fare e..."

Non mi lascia finire la frase che mi interrompe.

Harry: "Si... Hai tutta l'aria di quella solita ragazza che è impegnata tutta la giornata a tagliarsi le vene per sa quale vago motivo. Quella ragazza che si isola da tutto e tutti, l'ho notato dai tuoi occhi verdi e profondi che cercano amore e affetto, da come di atteggi, come balletti quando sei nervosa, da come ti mordi il labbro con persistenza e..."

In questo momento ho una confusione in testa assurda! Cioè non mi era mai successo che una persona mi capisse solamente guardandomi negli occhi dicendo la pura verità e che mi insultasse allo stesso tempo sottolineando il fatto che io sia una depressa del cavolo e questa cosa mi da parecchio fastidio.

Io: "Em, per prima cosa non mi taglio le vene e solo al pensiero... Brrrr mi vengono i brividi! E secondo non mi mordo le labbra."

Dico le ultime parole con un tono sicuro.

Harry: "Ah no?! Allora nota cosa fanno i tuoi denti proprio adesso."

Sorride maliziosamente e non posso evitare di notare due fossette stupende spuntare nelle guance.

Eppure aveva ragione, senza accorgermene mi mordevo continuamente le labbra fino a sentire il bruciore che mi ero procurata e non posso fare altro che abbassare lo sguardo. Sento il suo dito indice sotto il mio mento facendomi alzare il capo...
Mi guarda negl'occhi intensamente e le mie gambe tremano.

Io: "E emh... Scusa devo andare."

Corro verso la direzione opposta di Harry con in mano il guinzaglio con Leyla che cerca di tenere il mio passo.
Arrivo davanti casa, apro di fretta la porta d'ingresso, lascio cadere a terra quello che tenevo stretto in mano e salgo su in camera mia buttandomi nel letto e scoppiando in un pianto sfrenato.

Non riesco neppure ad avere una discussione normale con un ragazzo perchè entro in panico. Non so neppure perché piango.
Sono sempre sola senza nessuno con cui confidarmi e con cui condividere gioie e pianti, nessuno con qui passare ore al telefono e parlare della giornata fatta.
Nessuno, non ho nessuno.

La mia vita è da sempre stata uno schifo e lo sarà per sempre, io e le mie cazzate vivremo in solitudine come ormai da anni.

A volte guardo quelle ragazze per strada scherzare e ridere con i propri ragazzi e amici... allora la mia solitudine opprime il cuore e sento come una morsa stringerlo sempre più forte fin a quando le lacrime scendono lungo le mie guance rosse senza più poterle fermare.

A quel punto crollo e nessuno può più sollevarmi da quel tunnel di solitudine che mi circonda.

Non posso ancora credere, a distanza di anni, che i miei amici, persino quelli più stetti mi abbiamo abbandonata come se io fossi stata solo una bambola da usare per passare il tempo e buttare quando diventava inutile.

Loro se ne sono andati perché la mia famiglia si era distrutta e credevano che mio padre picchiasse ormai da tempo mia madre e che di conseguenza io, non avendolo detto a nessuno e assorbito tutto al mio interno, sia diventata pazza anche se ero solo una piccola bambina che aveva solo bisogno di amici con cui giocare e distrarsi dalle difficoltà che la circondavano.

All'improvviso il suono del campanello mi distrae e riesco ad asciugare le lacrime con un movimento veloce delle mani, scendendo dal letto con la massima svogliatezza.

Arrivo alla porta e la apro ritrovandomi d'avanti una ragazza mai vista in tutta la mia vita che ha un sorriso a 32 denti stampato in viso.

Non posso evitare di innarcare le sopracciglia e cercare di ricordare chi sia e se magari l'avessi vista di sfuggita stamattina, ma nulla...

La felicità è arrivata con te// Harry Styles//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora