René, devo chiederti una cosa...

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DANIEL

In questo periodo sono frustrato. Molto frustrato.

Quella sera non sono riuscito a chiedere a René ciò che volevo, e dopo l'interruzione non ce l'ho più fatta a parlare e mi sono bloccato. Avrei voluto chiedergli di passare tutta la vita con me, di legarci anche solo in maniera simbolica. So che già la nostra convivenza è un passo importante ma ho paura. Ho una paura fottuta di perderlo, paura che questo incanto finisca lasciandomi con il cuore sanguinante ed un pugno di mosche in mano. Voglio legarlo a me in modo definitivo... ma non so come. Tutta questa paura e questo nervosismo mi rendono irritabile e sgarbato, e René se n'è accorto infatti i rapporti sono estremamente tesi fra noi, tanto che temo una rottura. E la causa di tutto ciò è la mia insicurezza e la scarsa fiducia in me stesso quando si tratta di queste cose, anche se non si potrebbe pensare sia così.

Sono seduto sul divano e guardo fuori dalla finestra, uno sguardo vuoto e fisso. C'è elettricità nell'aria, è preludio di tempesta e non so come evitare lo scontro con il mio fidanzato.

«Daniel alza il culo e vieni ad aiutarmi» la sua voce è imperiosa, ma anche stufa

Mi alzo con stizza, non ho voglia di rifare questo discorso per la centesima volta, ma riconosco di essere nel torto più che totale. Entriamo in cucina, dove sta cuocendo il suo meraviglioso curry. Si appoggia al piano di marmo dietro di lui e mi guarda, severo.

«Daniel, vuoi dirmi cosa cazzo hai? In questo periodo sei intrattabile, nervoso, sempre arrabbiato. Sembri un gatto che soffia appena ti avvicini... e questa cosa mi fa soffrire. A volte ho quasi paura che tu voglia rompere con me da quanto sei freddo e distaccato»

Mentre mi parla ha quasi le lacrime agli occhi. Non posso e non voglio vederlo soffrire così ma sembra mettere un muro fra noi, quindi non mi azzardo ad avvicinarmi.

«La verità è che ho paura, René. Ho una paura fottuta di perderti. Ho paura di essere troppo felice: temo che tutto si infranga ed io mi ritrovi nuovamente nell'oblio in cui ero prima di ritrovarti. Temo ancora che possano dividerci, che il nostro rapporto non resista. Sono tutte paure inutili, lo so, ma non posso farci nulla. Non sono l'uomo sicuro e spavaldo che voglio sembrare...»

«Lo so che hai anche tu le tue insicurezze Dani, ma non pensavo arrivassi ad essere così insicuro e spaventato anche sul nostro rapporto! Cosa ho fatto per farti pensare ciò? Non ti ho detto che ti amo abbastanza? Non te l'ho dimostrato abbastanza con i miei gesti? Ti prego, fammi capire dove ho sbagliato, così che io possa rimediare e farti sentire tutto il mio amore. Non mi piace vederti così, fa stare male anche me»

È troppo tenero e dolce... a volte io faccio fatica a lasciare andare le mie difese e mostrarmi completamente anche a lui. E forse è il caso di dirglielo.

«Tu non hai fatto nulla di sbagliato amore... il problema sono io! Non riesco ad abbassare completamente le mie difese in questi giorni perché mi lascio prendere dalla paura. Quello che è successo al matrimonio non mi è stato indifferente, anzi! Pensare che almeno la mia famiglia ci prova ad accettarmi per quello che sono, e che ci sta riuscendo, mentre tu hai fatto pace con tuo padre e stai riallacciando con tuo fratello ma tua madre non ti vuole nemmeno parlare... è qualcosa che mi devasta. Voglio vederti felice, non sentirti piangere la notte dopo l'ennesima chiamata molesta e piena di insulti da parte di tua madre» e le lacrime iniziano a scivolare silenziose.

René si avvicina con cautela e mi abbraccia stretto stretto. Lo amo così tanto...

«Vita mia, ora ascoltami bene. Nulla ci potrà separare, mai e poi mai. Ti amo con tutto me stesso e non ho intenzione di abbandonarti per nessuna ragione al mondo. Sappi che sei tu la mia principale fonte di felicità e serenità. Senza di te non potrei vivere così spensieratamente e allegramente, non ce la farei. Ora più che mai mi mancherebbe la mia metà»

Sinfonia al CioccolatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora