5.Una serata indimenticabile

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Scendemmo dal palco e oltre alla mia felicità non facevo che vedere il ragazzo dagli occhi ghiaccio sorridere come un matto, mi prese la mano e mi trascinó giù facendomi correre intorno a tutto il locale, mi fece cenno di salire sulle sue spalle e così feci. Mi prese le gambe il solo contatto mi fece uno strano effetto.
Avevamo troppa felicità, pazzia e gioia da nascondere questa sera, eravamo entrambi al settimo cielo.
Devo ammettere che questo suo lato selvaggio mi affascinava, ci stavamo divertendo davvero tanto, sembravamo in un'altra dimensione dove tutto era possibile.
Non sapevo dove mi stesse portando ma l'unica cosa di cui ero convinta è che non avrei voluto scendere per niente al mondo.
Mi dava l'impressione di fidarmi di lui, è strano, ma mi sento protetta e al sicuro quando mi tiene la mano o quando mi sorride, sembrava che ci tenesse davvero a me, anche se probabilmente era solo una mia impressione.
<<Ragazzo dagli occhi di ghiaccio, mettimi giù!>> Dissi io tutto d'un fiato, tra le risate.
<<Come mi hai chiamato?>> Disse lui posandomi per terra, vicino ad una piccola fontana ridendo ancora più forte.
Non sapevo cosa dire, solo Sophie sapeva che lo chiamavo così e mi ero tradita da sola. Ma come lo potevo chiamare? Anonimo76? Perché non vuole dirmi il suo nome?
<<Beh..hai sentito!>>
<<Beh come non negare la rara bellezza dei miei occhi ma tanto da sembrare ghiaccio, devo piacerti proprio tanto eh>> Disse sbattendo le palpebre velocemente per elogiare i suoi occhi avvicinandosi sempre di più a me.
Mi voleva baciare.
Non riuscivo a non guardare quel color cristallo nei suoi occhi, la sua mano sulla mia vita come se non stesse aspettando altro da tutta la sera.
Ma come risposta, invece di ricambiarlo lo buttai nella fontana.
Risi come non mai, lo guardai soddisfatta, ma poi sentii un leggero senso di colpa, più per non averlo baciato che per averlo buttato nella fontana.
<<Eh già anonimo76, ti sei fatto battere da una ragazza>>dissi io io mimando una "L" sulla fronte, sinonimo di perdente.
<<Broncio, so che volevi baciarmi, ti si leggeva in piena faccia.>> Disse lui con la sua risatina snervante, convinto di avere ragione.
<<Si certo, infatti ti ho buttato nella fontana per questo, perché volevo baciarti>> Dissi io incrociando le braccia.
<<Stai dicendo che non volevi baciarmi?>>
<<Non ho detto questo>>
<<Allora mi aiuti o no a rialzarmi, broncio?>>
<<Solo se me lo chiedi per favore>> Lo sfidai inarcando un sopracciglio.
<<Per favore>> Si lamentò lui facendo il broncio.
Non potei fare a meno di ridere.
<<E poi sarei io il broncio, dai tirati su>> Mi arresi per poi porgergli la mano, lui la prese ma mi buttó in acqua con lui, sapevo che lo avrebbe fatto e infondo infondo me lo meritavo.
<<Che stronzo che sei>> dissi schizzandolo con l'acqua.
Sorrisi leggermente e lo sguardo del ragazzo accanto a me si fece intenso e passionale, ma allo stesso tempo dolce e premuroso, così si avvicinò a me e il momento tanto atteso da questa serata è arrivato.
Spinse il suo petto contro il mio, prese tra le mani il mio volto e posó le sue labbra sulle le mie così da farlo sembrare un bacio a stampo, poi premette e mise un braccio intorno alla mia vita, era così profondo, dolce e eccitante.
Il mio primo bacio.
Ci staccammo e iniziammo a ridere.
<<Le persone ci guardano male>> Sussurrai io.
<<Stanno tutti morendo di gelosia, siamo una bella squadra io e te, eh Rescott>>
Non potevo crederci, era la serata perfetta. Sorrisi per poi trasformare il mio sorriso in uno sguardo di preoccupazione.
<<Oddio Sophie!>> Esclamai cercando di rialzarmi dalla fontana.
<<Sophie?>>
<<Si! Sophie! Si starà preoccupando da morire e le avevo promesso che l'avrei riaccompagnata, e chissà dov'è ora, insomma devo andare!>>
Riuscii ad uscire dall'acqua, finalmente.
<<Dimentichi qualcosa?>> Disse lui indicandosi.
<<Si scusa, ora ti aiuto>> Scoppiammo a ridere.
<<Ti rivedrò?>> Disse lui sperando in una risposta di affermazione. Sorrisi leggermente, lo squadrai dalla testa fino ai piedi.
<<Lo scopriremo>> Ora ero io la misteriosa e la cosa mi eccitava molto.
Mi allontanai dal ragazzo dagli occhi di ghiaccio e rientrai dentro il locale cercando di localizzare Sophie ma non ne vedevo neanche l'ombra.
Andai in bagno e la vidi in un angolino a piangere.
<<Dio Sophie, chi cazzo è stato a ridurti così?>> Dissi furiosa, aiutandola ad alzarsi.
<<L-Lindsay>> La nominò impaurita non smettendo un attimo di singhiozzare e mettendosi le mani davanti al viso.
La abbracciai.
Quella stronza non meritava neanche una goccia delle lacrime di Soph, tanto perfetta quanto perfida.
La odiavo.
Se c'è una cosa che non sopportavo, era quando se la prendevano con le persone a cui tenevo, puoi prendertela con me quanto vuoi ma non con le persone che amo.
<<Ma che ti ha fatto?>> Dissi io cercando di mantenere la calma per non agitarla ancora di più.
<<C'è una cosa che non sai di me, Jay, e so che appena te la dirò scapperai da me, come tutti infondo>>
<<Non c'è niente di puoi vergognarti, Soph, ricordi? Starò sempre dalla tua parte>>
<<Io sono lesbica, Jay..>> Disse lei cercando di trattenere le lacrime.
<<Sono stata con Lindsay qualche tempo fa, era una ragazza dolce, sensibile e disponibile con tutti, proprio come te, era la ragazza che volevano tutti al proprio fianco, così anche io avevo questa sua immagine della ragazza perfetta fino a quando non mi fece promettere di non essere mai stata con lei, che se lo avessi detto a qualcuno me l'avrebbe fatta pagare e oggi mi ha spinto contro il muro urlandomi di starle lontana, ma non volevo dirtelo non perché potrei aver una cotta per te, perché tu sei la mia migliore amica ma non avrei mai potuto sopportare di allontanarmi dall'unica persona che mi supporta e sopporta ogni giorno e ho pensato che dopo questo tu non volessi più avere a che fare con me, Jay, mi dispiace..>>
<<Soph ma non hai nulla da vergognarti, è la cosa più normale del mondo, pensi davvero che potrei allontanarmi da te solo per il tuo orientamento sessuale? Non mi interessa, a me interessa solamente che la mia migliore amica stia bene, okay? Quindi ora alzati e andiamo a casa>> Cercai di rassicurarla mentre le asciugavo le lacrime.
Prendemmo un taxi, a New York ce ne sono talmente tanti.
Arrivati a casa la invitai a dormire da me una volta entrate e fatto attenzione a non svegliare mia madre.
<<Poi mi spieghi perché sei tutta bagnata>> Disse lei, dopo aver ignorato questo dettaglio per tutta la serata.
Risi.
<<Dopo ti spiego tutto>> mi morsi il labbro.
Ci mettemmo il pigiama, ci struccammo, le preparai il letto e infine ci infilammo sotto le coperte.
<<Allora...vuoi sapere o no quello che è successo tra me e il ragazzo dagli occhi di ghiaccio?>> dissi io sapendo già la risposta, conoscendola inizierà a parlare a macchinetta.
<<Ohh altro che, voglio sapere ogni più piccolo dettaglio di quello che è successo dopo che avete cantato quella meravigliosa canzone, ma come facevate ad essere così in sintonia? E siete stati meravigliosi, avete notato quante persone erano lì ad applaudirvi? wow siete stati fenomenali!!!!>>
Scoppiai a ridere e la raccontai ogni più piccolo dettaglio compreso il fatto che l'ho chiamato "ragazzo dagli occhi di ghiaccio" il solo pensiero mi imbarazza e diventai tutta rossa. Parlammo di questo fino alle tre, eravamo esauste, così ci addormentammo.
Era stata la serata più bella della mia vita, so che ci rivedremo presto, anonimo76.

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