"Mi spieghi quali cazzo di problemi hai?" urlò un Malfoy con i capelli spettinati e i segni della federa del cuscino sulla guancia sinistra.
"Dobbiamo fare cambiare un po' l'aria, non si respira qua dentro"
"Ma sono le sei di mattina Granger e se non vuoi che io muoia assiderato qui davanti a te, farai meglio a chiudere quella schifo di finestra"
"Quanto sei noioso Malfoy" disse sbuffando Hermione, infilando le ultime cose nella valigia e socchiudendo la finestra.
"Okay: cellulare, caricabatterie, bacchetta, libri, biglietti...bene, direi che ho preso tutto" aggiunse la strega, con aria soddisfatta.
"Biglietti? Per cosa? Non ci possiamo smaterializzare? O usare una passaporta?"
"Malfoy, non so se ti è chiaro il concetto, ma te lo rispiego: i Mangiamorte stanno vincendo e stanno occupando Hogwarts e tutto il Mondo Magico. Inoltre, anche loro stanno cercando la cura, per non farci guarire i nostri malati e avere un altro vantaggio su di noi. Non possiamo usare la magia a piede libero, rischiamo di venire scoperti"
"Per Salazar, allora come viaggeremo? In treno? In macchina? Con i thestral?"
"Qui non ci sono queste cose Malfoy" disse la strega, accennando un sorriso di superiorità. "Useremo l'aereo"
"Cos'è l'aereo?"
"È un mezzo di trasporto babbano, molto comodo e veloce. A te che piace volare sulla scopa a velocità molto alte dovrebbe piacere, almeno penso"
"Non voglio salire su questo areo, o come cavolo si chiama"
"Aereo Malfoy, aereo"
"Fa lo stesso. In ogni caso non voglio salirci Granger"
"Perfetto, allora goditi Bristol per i prossimi anni della tua vita o prova con la smaterializzazione: chissà che qualche Mangiamorte non ti trovi e ti stacchi quella lingua biforcuta"
"Molto simpatica Granger" concluse il ragazzo, socchiudendo gli occhi fino a farli sembrare due fessure sottili.
"Bene, ho finito la valigia!"
"Io anche, ma ho impiegato la metà del tempo che ci hai messo tu" disse il biondo, offrendo un sorrisetto fasullo alla bella Grifondoro. "Quindi possiamo andare?"
"Hm, in realtà..." iniziò a dire la strega, prima di essere interrotta da un rumore: qualcuno stava bussando alla porta.
"Ferma, vado io" disse Draco, allungando una mano verso la maniglia e tenendo saldamente la bacchetta con l'altra. Forse la Granger aveva ragione, forse qualcuno li stava seguendo.
Quando aprì la porta però, trovò davanti a sé una faccia conosciuta e rilassò leggermente i muscoli della mano.
"Ancora tu?! Senti ti ho già detto più di una volta che non sei il benvenuto qui da noi, perciò..."
"Malfoy..."
"No, fammi parlare Granger. Questo qui mi ha veramente rotto il cazzo ed è finalmente giunta l'ora di rompere questo bel setto nasale..."
"MALFOY!"
"Cosa vuoi?"
"Ho invitato io Charles" mormorò la riccia, guardando di soppiatto l'amico.
"C-Cosa!? T-tu non hai davvero... Granger... ma questo qui ti ha quasi..."
"Lo so Malfoy, ma stiamo partendo e non tornerò a Bristol per chissà quanto tempo. È pur sempre un mio vecchio amico: volevo salutarlo"
"M-m-ma, io non ho parole. Andatevene a 'fanculo tutti e due, io me ne vado" aggiunse il mago, prima di spostare bruscamente Charles dalla soglia e scomparire tra i corridoi.
"Aspetta Malfoy!! Oh, mi dispiace per questa situazione Charles"
"Tranquilla Herm, non c'è problema. Non credo di andargli proprio a genio" disse il moro, sorridendo.
"Ma no, figurati" rispose la ragazza, cercando di mascherare l'imbarazzo, "diciamo che oggi si è alzato con il piede sbagliato"
"Capisco. Mi dispiace tanto che tu debba partire. E più di ogni altra cosa mi dispiace per la sera della festa: mi sono fatto trasportare da quell' atmosfera festosa e non ho pensato a te. Ho cercato di rintracciarti i giorni passati, ma il tuo cellulare era costantemente staccato o suonava a vuoto. Perdonami"
"Sì, diciamo che ultimamente sono stata molto...occupata. Riguardo alla festa comunque non c'è problema, ormai è passato. Nonostante quella storia, ho voluto salutarti lo stesso, perché siamo amici da tanto tempo e non potevo fare finta di nulla e sparire. Non di nuovo, almeno"
"Hai fatto bene, mi sarebbe spiaciuto perdere i contatti con te. Sette anni fa, quando non ti ho più vista e ho saputo che eri partita sono stato malissimo per un anno intero. Ho cercato di rintracciarti in ogni modo, ma non c'è stato verso, perciò sono contento di averti rivista. E comunque adesso ho il tuo numero di cellulare, quindi possiamo sentirci di tanto in tanto"
"Ma certo! E salutami tanto anche Lydia e Meredith"
"Assolutamente! Non le ho fatte venire perché è troppo presto e sarebbe stato un peccato svegliarle, ma ti salutano tanto"
"Hai fatto bene. Senti Charles, io dovrei andare: io e il mio amico abbiamo l'aereo per Dublino tra meno di un'ora"
"Allora non ti rubo altro tempo. Buon viaggio Hermione e scrivimi ogni tanto!"
"Lo farò sicuramente" disse la strega, abbracciando l'amico. "Ciao Charles".Quando il ragazzo uscì dalla stanza, Hermione diede una veloce occhiata per controllare di non aver lasciato nulla, chiuse la porta con le chiavi e si diresse nell'atrio dell'hotel.
Iniziò a vagare senza meta, alla ricerca del Serpeverde: avrebbe dovuto spiegargli la situazione con Charles e cercare di ritrovare lo stesso clima che avevano creato la notte precedente.
Immersa nei pensieri finalmente lo vide, vicino alla porta principale, mentre parlava con qualcuno.
A mano a mano che lo spazio fra di loro diminuì, Hermione riconobbe il volto fresco e giovane di Jennifer.
La biondina era appiccicata a Draco e stringeva con forza il suo petto.
Non appena si accorse dell'arrivo della riccia si staccò dall'abbraccio e stampò un bacio sulle labbra del ragazzo, che nel frattempo era rimasto immobile e senza dire una parola.
"Ciao, Draco" mormorò lei, prima di ritornare ai piani superiori.
Hermione aveva il volto rosso dalla rabbia e gli occhi bruciavano d'ira. Ma non era gelosia, la strega lo sapeva: era odio. Odio per quell'essere che l'aveva trattata nello stesso modo in cui trattava qualsiasi ragazza che mostrasse un minimo interesse per lui. Hermione si sentiva usata, tradita, sporca. Aveva baciato anche lei le stesse labbra che poco fa avevano sfiorato quelle di Jennifer e di chissà quante altre ragazzine ingenue e innamorate.
"Granger, tutto bene?" chiese Draco, notando finalmente Hermione e il suo cespuglio intricato di ricci color cioccolato.
"Benissimo. Vogliamo andare?" rispose la ragazza, non degnando di uno sguardo il biondo davanti a lei.
"Okay"
Sapeva cosa fare, sapeva come comportarsi.
Avrebbe mantenuto il suo carattere buono e gentile con tutti, tranne che con lui.
Gli avrebbe fatto capire cosa le aveva fatto provare, come l'aveva fatta sentire.
Avrebbe cercato di odiarlo, di non considerarlo, tornando ai cari vecchi tempi in cui bisticciavano a Hogwarts.
E si sarebbe presa la sua vendetta.
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Epidemic love
Fanfiction"Ci sono cose che non sai mai come andranno a finire, ma ricorderai per sempre come sono iniziate" //DRAMIONE FANFICTION