Ritorno da te

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"Oh, buon pomeriggio anche a te Granger"
"Vattene" disse Hermione, guardandolo negli occhi.
Sentiva ancora quelle parole taglienti trapassare lentamente il suo cuore e lasciare un vuoto incolmabile.
"Dai, lo so che non vedevi l'ora di rivedermi" disse Draco, cercando di sdrammatizzare il più possibile.
"Non sto scherzando Malfoy, vattene da questa casa. Anzi, vattene dalla mia vita in generale"
"Senti Granger, lo so che pensi di odiarmi..."
"Non lo penso. Io ti odio, punto. E a quanto pare il sentimento è reciproco, no?"
"Ti sbagli" ammise, sospirando, il Serpeverde.
"Come?"
"Non ti odio. Non posso farlo, non più. Ci ho provato, per tanti anni, ma in questo momento proprio non riesco a non pensare a te e a quel tuo profumo nauseante ma al contempo buono. Non so nemmeno cosa mi stia succedendo"
"Anche a me sta succedendo lo stesso, però non penso che il tuo profumo sia nauseante" mormorò arrossendo la strega. "Comunque, non sei certo tornato solo per parlare di quanto sia buono il mio profumo, o sbaglio Malfoy?"
"No, in effetti no. Sono tornato per...per..." iniziò il biondo, gesticolando con le mani e girovagando per la stanza con gli occhi azzurri.
"Per?"
"Oh, lo sai che non sono troppo bravo con le parole Granger, mi farò perdonare in un altro modo"
"Certo, come dovevi anche iniziare a non denigrare i Mezzosangue, o sbaglio?"
"Lo so che in questo momento non mi sopporti e non ti fidi di me, ma riuscirò a farti cambiare idea"
"Promesso?"
"Promesso" rispose Draco.
Hermione gli stava dando un' ultima possibilità e lui non l'avrebbe sprecata per nulla al mondo.
"Bene. E non ti darà fastidio vivere con me e Annabelle, una babbana?"
"Me ne farò una ragione. E poi la vecchia sembra una donna simpatica: mi piace, ha carattere"
"Okay, adesso vai nella tua stanza e mettiti a posto la valigia. Non voglio che lei pensi che siamo dei maleducati"
"Granger, sono nella mia stanza"
"No, questa è la mia camera, non la tua"
"Si dà il caso che dovremmo dormire nella stessa stanza, a meno che tu non voglia far dormire la povera Annabelle sul pavimento. Ci sono due letti vicini, ma sono separati, perciò non ti farò nulla Granger, a meno che tu non sia consenziente" disse ghignando il ragazzo, sdraiandosi sul suo letto.
"Sarà una lunga nottata" concluse sconsolata la riccia, imitando Malfoy e sdraiandosi anche lei sul materasso morbido.
Una gran bella nottata.

***

L'ora di cena arrivò in un lampo e i due ragazzi si sedettero davanti a una rozza tavola di legno di ciliegio, con solo un cucchiaio ciascuno e un bicchiere di plastica, e un piatto con una strana melma all'interno.
"Ragazzi, vi ho preparato l'Irish Stew: è una zuppa con carne, patate e cipolle, tipica irlandese. Io la trovo davvero ottima, spero vi piaccia"
I due ragazzi assaggiarono la zuppa e rimasero per un attimo fermi a fissarsi: non era troppo cattivo, ma Draco era abituato a cibo molto più raffinato e Hermione era dotata di uno stomaco molto debole, perciò entrambi fecero fatica a terminare il piatto.
Dopo l'ultima cucchiaiata si distesero sulla sedia, sfiniti e con una leggera nausea.
"Allora? Cosa ne pensate?"
"Hm, ottimo davvero. Complimenti Annabelle" disse sorridendo la ragazza.
"Anche a me è piaciuta molto, ma penso che Hermione l'abbia davvero adorata. Perché non le offre un altro piatto di questa prelibatezza?" chiese ironico Malfoy, iniziando a ridere guardando la faccia della Granger sbiancare.
"Ma certo, ne gradisci ancora un po' cara?"
"N-NO! No, grazie, non vorrei stare male per aver mangiato troppo!"
"Okay, allora la metto da parte" sussurrò Annabelle, prima di scomparire fra le pentole.
"Questa me la paghi Malfoy, ti costringerò a mangiarne tre piatti la prossima volta" lo minacciò la strega.
"Hm-hm, contaci Granger. Ora vieni in camera con me, ho un'idea"
"Cosa pensi di fare?"
"Non quello che vorresti in questo momento Granger, ma tranquilla, ci sarà tempo anche per quello.
"Annabelle, noi torniamo in camera, grazie per la cena" urlò Hermione, seguendo poi Malfoy fino al piano superiore.

"Allora, qual è questa tua grande idea?"
"Voglio andare a fare un giro Granger, questo posto mi annoia. E voglio anche mangiare qualcosa di normale"
"E io cosa dovrei fare?"
"Seguirmi. Dato che non possiamo usare la magia, scenderemo dal balcone, tanto non è tanto alto. Ti va?"
"N-non credo di riuscire a scendere, non mi piace molto l'altezza" ammise la strega, abbassando gli occhi.
"Dai, al massimo ti prendo io quando scendi, non fare la lagna, che mi sembri una Tassorosso. Io vado, tu seguimi, mi raccomando" disse il mago, facendo un balzo e atterrando in piedi sul prato.
"Ma c-che?!"
"La ginnastica e la danza da bambini aiutano. Ora salta"
"No. Senti Malfoy, prendo le scale ed esco dalla porta davanti..."
"Sì, così la vecchia ci scopre e non ci fa uscire mai più. Dai, buttati e basta"
"Mi prendi?"
"Fidati, Granger"
"Hm, a-allora vado" disse Hermione, prima di fare un grande salto e atterrare su qualcosa di morbido e caldo. "Oh, non è stato così difficile in effetti"
"Già, perché ti ho presa io. Altrimenti saresti un insieme di ossa rotte a terra in questo momento Granger"
"Uff, esagerato, alla fine mi hai solo presa in braccio un attimo, mica mi hai salvato la vita. È stato quasi divertente, ma non lo rifaremo mai più Malfoy, mai più"
"Okay, ma ora Granger, potresti scendere e staccare le braccia dal mio collo? Inizi a diventare pesante"
Hermione era rimasta attaccata al biondo per quelli che le erano sembrati pochi secondi, ma che invece erano stati più di due minuti.
Per un attimo si era sentita al sicuro, protetta, desiderata.
Poi il sogno era svanito ed era tornata alla realtà, come sempre del resto.
"Allora, vogliamo andare?"
"Si, andiamo. Però torniamo presto Malfoy: domani dobbiamo svegliarci presto per andare al Trinity College è iniziare a cercare quel maledetto ricettario..."
"Per Salazar, Granger sei una palla al piede. Vuoi rilassarti per un'ora nella tua vita o pensi di correre in continuazione?"
"Uff, okay allora. Cosa facciamo?"
"Ora lo vedrai"

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