Chirone innamorato ( saga di Cupido libro 6) ( Larry Stylinson )

20. Famiglia

" Sono contenta che Chirone e Larissa si siano avvicinati " disse Armonia, osservando il punto da cui erano spariti i due " spero solo che lei non lo prenda in giro e non lo faccia soffrire!"

" Perché dici così?" chiese Harry, accarezzando i capelli di Iris che era accoccolata sul suo petto sonnecchiando.

" Larissa è una cara ragazza, ma ero convinta che Chirone non le piacesse e questo suo improvviso cambio mi ha lasciata un po' perplessa"

" Ma può darsi che davvero il mutamento di aspetto del centauro l'abbia colpita, no?" chiese Fobos, palesemente annoiato dalla discussione.

" Non so, tutto è possibile, ma non sono tranquilla. Mi dispiacerebbe vedere soffrire Chirone, è una così cara persona!" rispose Armonia.

" Rione essere cintauro migliore di Olimpo e suo cuore essere pieno di amore come suo cervello di sua inorme saggezza. Lui essere buono e ieri sera dato noi da mangiare frizza che lui chiesto a signore chiuso in piccola scatola attaccata a suo orecchio " esclamò Cupido infervorato.

" Ed era buona la frizza, qualsiasi cosa sia?" chiese Louis con un sorriso.

" Inorminente buona.Frizza essere cosa con sopra margherite, ma non margherite riali, solo fintasmi di margherite. Tu piegare bene in due, spiccicarla un po' e poi portare lei a tua bocca e mangiare " cinguettò Cupido.

" Domani anche io e Fobos gli chiederemo di assaggiare questa frizza!" disse Deimos trattenendo a fatica una risata.

Cupido gli si avvicinò con le ali tutte arruffate e borbottò:

" Tu e tuo gimello no meritare frizza perché ritenere Rione no cintauro saggio.
Me io pensare che forse essere riale fatto che dire di voi che essere retini. Solo pirsone ilette potere comprendere parole uscure di Rione e se voi no comprendere voi essere retini"

Fobos e Deimos guardarono Cupido un istante e poi fecero finta di scoppiare a piangere.

" Il nostro fratellino non ci vuole più bene..."

Gli occhi del bambino divennero lucidi e le sue ali si abbassarono per la tristezza.

Trotterellò vicino ai fratelli e sussurrò:

" Me io volere tanto bene a voi, anche se essere retini. Voi essere cuccioli dolci e teneri e anche se essere vistiti con irmatura e avere spade voi essere piccoli orsacchiotti e micini da accarezzare e coccolare. No piangere, me io e mio cavallino e mio agnellino e mio animaletto di legno e Iris di me io, anche se dormire, e bambola di Iris di me io dare tanti baci piccicati su vostre guance "

Fobos e Deimos alzarono i loro volti e fecero finta di avere espressioni malefiche.

" Ma noi mangiamo i bambini!" dissero in coro.

Cupido, avendo capito che si trattava del gioco che facevano spesso, cominciò a sbattere le ali per la gioia, si voltò ed iniziò a correre con la sua tipica andatura trotterellante.

I gemelli lo inseguirono facendo finta di sbagliare strada e di cadere e in breve il giardino risuonò delle risate di tutti i membri della famiglia.