Andy's pov
No forse sto sognando...
<< Che hai detto?>>
Mi guarda come se fossi scemo e scoppia a ridere. Le do il tempo per calmarsi per chiederle di nuovo di ripetermi ciò che mi aveva appena detto. Io e il mio subconscio stiamo aspettando una risposta quindi la guardo interrogativo aspettando di sentire la sua voce o avere un qualsiasi segnale che mi faccia capire cosa stia succedendo. Un bacio strappato è stata l'unica risposta. Tutto qui. Rapido e indolore, come un cerotto appena tolto.
No davvero, forse sto sognando.
Si è staccata troppo velocemente da me e io ho ancora bisogno delle sue labbra.
È imbarazzata, forse incredula quanto me per quello che è appena accaduto e il suo contagioso atteggiamento nervoso non rende la situazione meno imbarazzante.
Le prendo la mano e la appoggio sul mio petto, facendole sentire il battito accelerato del mio cuore e nel frattempo non smette di fissare il suo sguardo nel mio. Eccolo qui, il momento del bacio è arrivato. Questo è il momento buono. Lei non sarebbe scappata e io non mi sarei tirato indietro. Questa volta non era come la scorsa. Lentamente e ansiosamente riduco ancora di più lo spazio che ci divide, le accarezzo delicatamente il viso e le sposto i capelli dietro le spalle. Cavolo è bellissima. Un fioco raggio di sole le illumina gli occhi donandogli un aspetto meraviglioso. Non posso crederci, sto davvero vivendo tutto questo? Se sto sognando, per favore aspettate prima di svegliarmi. Cavolo. Ma è davvero così che ci si sente? Lo stomaco sottosopra, il battito del cuore accelerato. Ma che dico accelerato... Batte talmente forte che temo possa fuoriuscire dal petto. Le gambe tremano, è questione di momenti prima che smettano di reggermi. Ora sono rigido come un tronco di un albero, ora tremo di nuovo come una foglia. Prima sento il bisogno di vomitare, poi il mio corpo va in fiamme. Nella mia testa sento una marea di pensieri che corrono caoticamente scontrandosi tra loro. Improvvisamente cade il silenzio nella mia testa per circa tre secondi, poi un gruppo di voci inizia il count down per monitorare i secondi mancanti al momento del fatidico bacio. Cinque... Quattro... Tre... Due... Uno... Dei tuoni incominciano a rimbombare nel silenzio di questo posto tanto tranquillo e in un batter d'occhio la pioggia comincia a cadere su di noi. <<Merda>> dico tra me e me. Ero a un passo dal traguardo e la pioggia ha rovinato tutto. Che cosa irritante. La sua risata si fa subito spazio tra i miei pensieri e io la seguo a catena.<< dobbiamo trovare un riparo>> dice mentre cerca inutilmente di ripararsi con le mani dalla pioggia.
<< sono d'accordo con te, dove andiamo?>>.
<< non lo so, dimmelo tu, sei tu l'esperto del posto qui>>.
<< hai ragione>>.Rifletto per un paio di secondi e poi mi ricordo che a non molto da qui avremmo trovato un grande museo d'arte, per quanto mi riguarda è probabilmente uno dei più belli al mondo e considerando il suo amore per l'arte era il posto perfetto.
<< cavolo!>>
<< qualcosa non va?>>
<<no nulla, stavo... pensando ad alta voce>>
<<okay...>>Non avevo fatto caso all'orario e dato che è troppo presto per trovare il museo aperto quest'idea va rimandata. Devo pensare a qualcos'altro e in fretta prima che ci venga un raffreddore.
Do un' altra occhiata all'orologio e vedo che nel frattempo si sono fatte già le sette e in effetti inizio ad avere un certo languorino, quindi le chiedo se ha fame. Lei annuisce. Decido così di portarla alla caffetteria in fondo alla strada per fare colazione. Durante la passeggiata verso la caffetteria faccio una cosa che non avevo mai fatto prima: tenerla per mano. Mi fa uno strano effetto fare tutto questo con lei, la mia migliore amica. Le sue mani sono freddissime ma entrambi siamo bagnati fradici, quindi per quanto io ci provi non posso riscaldarla quanto vorrei. Dopo pochi minuti ci ritroviamo davanti la caffetteria entriamo e ordiniamo la colazione. Una volta consumato con molta tranquillità i nostri pasti, mi dirigo verso la cassa per pagare il conto e approfitto per chiedere alla cassiera dove possiamo trovare un negozio di vestiti aperto a quell'ora e lei mi dice che l'unica possibilità che abbiamo è un mini market lì vicino. La ringrazio e raggiungo subito Mia. Le ripeto la proposta della cassiera e ci dirigiamo verso il mini market.
Passa circa un'ora e il temporale cessa di irrompere in quella tranquillità.
Propongo a Mia di fare un "giro turistico" in quel paesino e lei risponde con entusiasmo. Incominciamo dai vicoletti più caratteristici. Ognuno di essi in qualche modo rappresenta una storia diversa ed emozioni diverse: gioia, tristezza, felicità, malinconia, follia, divertimento... Ma ogni storia è ugualmente bella e coinvolgente quanto le altre. Grazie al tanto tempo che ho passato in questo posto ho avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo ma anche amarlo e odiarlo. C'è uno strano legame tra me e questo posto e a volte ho la sensazione che stesse cercando di comunicarmi qualcosa. Mi da pace, serenità, conforto, tranquillità, tutto ciò di cui ho bisogno nei momenti più difficili e neanche una volta mi ha deluso. È strano che io parli di questo posto come di una persona, ma il rapporto che ho con esso è molto simile a quello tra due persone.Decido così di sfoggiare tutte le mie capacità di Cicerone e iniziare finalmente il giro turistico al fianco della ragazza più bella del mondo.
...
<< hei! ho fame>> mi dice esausta.
<< di già? che ore sono?>> do uno sguardo all'orologio << sono le 13:12>>.
<< è già ora di pranzo?!>> dice sbalordita.
<< a quando pare si. vieni bimba, ti porto a mangiare.>>
<< hamburger?>>
<< hamburger!>>
Ci dirigiamo verso una tavola calda e ordiniamo i nostri pasti.Circa un'ora dopo, dopo aver finito di pranzare, durante l'attesa del conto, mi torna in mente l'idea del museo.
<< seguimi>> le dico porgendole la mano. << dove andiamo?>>
<< è una sorpresa>>
<< dai Andy, lo sai che non mi piacciono le sorprese>> dice con un finto piagnucolio.
<< oh questa ti piacerà>> dico soddisfatto.Circa mezz'ora dopo ci troviamo a un vicoletto dal museo. Le bendo gli occhi con le mani e continuiamo a camminare così fino all'atrio del museo. Una volta lì sposto le mani dai suoi occhi e le mostro la sorpresa.
<< È quello che penso io?>> sembrava un bambino davanti all'entrata di un negozio di caramelle. Con una risata le rispondo "sì".
<< oh mio dio grazie Andy!>> quel sorriso a 360 gradi è impagabile, ma provo comunque a ricambiarle il sorriso.
<< dai entriamo devo farti vedere una cosa>>
Le prendo la mano e ci dirigiamo verso uno dei suoi quadri preferiti: il bacio di Klimt.È fantastico vedere la sua espressione nell'ammirare quel quadro. Sembra quasi persa in esso, quasi quanto me in lei.
Faccio un sospiro, mi avvicino di più a lei e poso dolcemente le mie labbra sulle sue. Sono così morbide e carnose che la voglia di prenderle a morsi è immensa. Ma è il nostro primo bacio e non voglio che sia violento, così con la lingua chiedo gentilmente accesso alla sua bocca che ha il sapore della menta. Le nostre lingue intraprendono una danza lenta e ritmata. E ci lasciamo cullare dalla dolcezza di quel momento ricompensando la necessità che avevamo l'uno dell'altro.L E G G E T E
***spazio autrice***
what's up guuuuys?
lo so, non mi sono fatta viva per mooolto tempo, ma più la storia va avanti più diventa difficile continuarla e non vivendo più determinante situazioni è ancora più difficile trovare l'ispirazione. ma ho preso un impegno e non importa quanto ci vorrà ma io lo porterò a termine, in un modo o in un altro.Spero che il capitolo sia valsa l'attesa. Commentate e votate.
Un bacio amorii ❤️ps. spero possiate perdonarmi per la lunga attesa😅❤️
-fede💕
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Un amore segreto
RomanceMia e Andy, due migliori amici sin dall'adolescenza. Entrambe costudiscono un segreto sconosciuto a tutti. Un segreto molto grande che né l'uno né l'altro osa svelare. Una sera che pare essere come tutte le altre, accadrà qualcosa che farà cambiare...