Capitolo 1.

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Tornai a guardare le stelle e improvvisamente vidi Andy scaraventarsi su di me. Si manteneva sulle sue braccia per non farmi sentire il suo peso.

<<Hei mi copri la visuale!>> Dissi con una risatina.

<<Io non potrei avere visuale più bella davanti i miei occhi in questo momento, credimi.>> Ribatté con un sorriso.

<<Non prendermi in giro.>> Ribattei ancora una volta.

Mi fissò per secondi apparentemente interminabili e poi sottovoce mi disse: <<Sei bellissima, Mia Dawson.>>

Credevo lo stesse dicendo per non farmi sentire brutta data la mia scarsa autostima, ma la sua faccia assolutamente seria mi diceva il contrario. Tornò a fissare le stelle, probabilmente in attesa di una stella cadente per esprimere il suo desiderio.

Era da troppo tempo in silenzio e la musica avevamo smesso di ascoltarla.

Il nostro silenzio incominciava ad essere imbarazzante. Nè io nè lui osavamo parlare. Probabilmente per goderci quel momento di pace. Probabilmente per riflettere.
Mi chiedevo a cosa stesse pensando e il motivo di tutto questo silenzio. Un coccodrillo gli aveva morso la lingua per caso?!?

Finalmente passò una stella cadente. Mi accorsi che stava esprimendo un desiderio e con gli occhi chiusi proprio come fanno i bambini quando desiderano qualcosa che forse non possono ottenere. La cosa sembrava essere abbastanza seria.

<<Che desiderio hai espresso?>> Sussurrai per rompere il silenzio.

<<...niente di importante...>> rispose cautamente.

<<Cosa ti succede Anderson Hamilton?>> dissi insospettita.

<<Non.. Non ho niente... Tranquilla. Sono solo un po' stanco.>>

Annuii per non insistere considerando la sua scarsa voglia di parlare. E per non discutere, cosa abbastanza frequente.
Ancora una volta silenzio.
Lungo silenzio.

Dopo un po' il mio telefono a ruppe il silenzio. Mia cugina Emily aveva provato a chiamarmi altre volte, ma avendo il 'non disturbare' attivo le prime telefonate non le avevo sentite. Dovevo tornare a casa, era l'una di notte e i nostri nonni non sapevano che ero sgattaiolata fuori casa, dopo avermi severamente proibito di non uscire perché in televisione avevano sentito parlare di non so chi di pericoloso che era fuggito di prigione e vagava libero.. Bizzarro vero?
Mia cugina era troppo stanca per aspettare il mio improbabile rientro a casa quindi salutai Andy raccomandandogli di tornare a casa perché anche per lui era tardi e guidare di notte quando si è troppo stanchi, non è la cosa migliore da fare. Accennò un si con la testa e andò via anche lui.
Dopo cinque minuti arrivai a casa e scavalcai il cancello nel tentativo non svegliare i miei nonni facendo rumore aprendolo e ovviamente non dovevo farmi scoprire.

Salii al piano di sopra e andai a fare una doccia calda.
Una volta uscita dal bagno mi diressi verso la camera di mia cugina Emily per darle la buonanotte, tornai nella mia camera e mandai un messaggio di buonanotte ai miei genitori che erano rimasti a casa in California e mi misi sotto le coperte.

Erano quasi le 3 del mattino e non riuscivo a dormire. Mi rigiravo continuamente nel letto nel vano tentativo  di trovare una posizione comoda.
Quando finalmente stavo per addormentarmi, il mio telefono ruppe il silenzio suonando per l'arrivo di alcuni alcuni messaggi.
Con gli occhi infastiditi dalla luce che emetteva lo schermo del telefono nel buio, tentai di leggere chi era il mittente: Andy.

**spazio autrice**

Ciao bei ragazzuoli, come va? Vi sta piacendo la storia? Se si, mi farebbe tanto piacere che voi la votaste. Grazie mille

Ve amo. ❤️

-Fede

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