Capitolo 7 "Hugo"

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Hugo era un bambino particolare.

Non amava particolarmente stare in mezzo alla gente, lui preferiva stare da solo, ma nonostante questo era piuttosto allegro anche se un po' timido.

Aveva un sorriso furbetto stampato in faccia e due grandi occhi vispi di un colore azzuro cielo.

Per lui nessuno doveva essere triste, dovevano sempre mostrarsi felici.

Hogwarts per lui era un sogno, nonostante i suoi familiari gliene avessero parlato per anni, quando aveva messo piede là dentro scoprì di non conoscere per niente quel luogo.

Si avventurava tra quei corridoi scoprendo nascondigli e passaggi segreti e non aveva per niente bisogno della mappa che gli aveva mostrato James.

Si nascondeva tra i numerosi corridoi quando voleva stare da solo oppure come quel giorno, scappava da un grosso Serpeverde del sesto anno.

Diciamo che lo aveva accidentalmente colpito con una mela nel cortile.

La ragione? Quel grosso mammut, nonché battitore della squadra di serpeverde, stava infastidendo una bambina del primo anno.

Hugo odiava queste cose, odiava quando se la prendevano con i più piccoli.

Lui era solo al secondo anno, non poteva stenderlo con un incantesimo, avrebbe voluto ma non ne conosceva abbastanza.

Non poteva battere uno che aveva molti più anni di esperienza con la magia di lui, non aveva speranza.

Quel rinoceronte si era messo a inseguirlo tra i corridoi ma sfortunatamente per lui, Hugo era più piccolo e veloce.

Gli era capitato più volte di trovarsi in una situazione come questa e aveva sempre risolto la situazione seminando il suo inseguitore.

Molti studenti di Hogwarts lo ammiravano per il suo coraggio ma sua sorella Rose gli ripeteva che sarebbe stato in guai seri se lo avessero preso ma Hugo la ignorava ogni volta.

Non gli piaceva che Rose gli dicesse cosa fare, era sua sorella maggiore e le voleva bene, questo sì, ma lui non voleva essere comandato a bacchetta.

Continuava a correre con il fiato pesante mente il suo inseguitore gli gridava di fermarsi e insulti vari che è meglio non riferire.

Sfortunatamente Hugo inciampò nella sua divisa un po' troppo lunga per lui e cadde per terra.

Mise le mani in avanti per non cadere di faccia e così facendo si graffiò i palmi.

Si girò di schiena e vide il Serpeverde di fronte a lui che lo torreggiava, un ghigno stampato in faccia e la bacchetta puntata contro di lui.

"Adesso non fai più il coraggioso, eh?"

Hugo, preso dal panico, afferrò la sua bacchetta e la puntò verso il suo interlocutore.

"Che cosa credi di fare con quella?" Ghignò il ragazzo

Una strana scintilla rossa fuoriuscì dalla bacchetta di Hugo che fece volare entrambi in direzioni opposte.

Il ragazzo cadde con un tonfo e si rialzò all'istante scappando via.

Hugo sbattè nel muro e svenne per il dolore.

Si svegliò qualche ora dopo in infermeria, con un gran dolore alla schiena e alla testa e delle fasce intorno ai palmi.

L'unica cosa che riusciva a vedere era una figura indistinta in piedi davanti a lui.

Sbattè un paio di volte le palpebre e mise a fuoco sua sorella.

Rose era davanti a lui, con la sua solita espressione di rimprovero mista alla preoccupazione.

"Sei stato un irresponsabile" lo rimproverò

"Grazie lo so" rispose lui mettendosi seduto

Guardò la bacchetta sul comodino e non capì come avesse potuto lui far fuoriuscire quel lampo rosso.

"Non capisco" disse sottovoce

"Che vuoi dire?" Chiese sua sorella

Allora, Hugo, gli raccontò quello che era successo.

Rose alzò gli occhi al cielo.

"Hugo, non ti ricordi cosa ha detto Olivander quando ti ha dato la bacchetta?"

Lui scosse la testa.

"Ha detto che era una bacchetta molto potente la tua, devi stare attento quando la usi, la bacchetta ha reagito alle tue emozioni" spiegò lei

Hugo fissò la bacchetta comprendendo lentamente quello che la sorella gli stava dicendo.

"Wao" disse solo

Rose sospirò.

"Ora devo andare, hanno detto che ti faranno uscire tra poco, vedi di stare attento" disse lei prima di dirigersi verso l'uscita

Hugo sbuffò e sprofondò la testa nel cuscino.

Sua sorella non sarebbe mai cambiata ma d'altronde neanche lui.

Si guardò intorno e vide che l'infermeria era vuota apparte un ragazzino seduto su due letti di distanza dal suo.

Doveva avere circa la sua età, indossava degli occhili blu e aveva qualche graffio sul volto.

"Ciao" lo salutò Hugo quando vide che questo lo guardava

Il bambino non rispose.

"Come sei finito qui?" Continuò lui

Il bambino dai capelli color cioccolato ci mise un po' prima di rispondere.

"Volevo fare le selezioni per la squadra di quidditch dei Grifondoro ma non sono esattamente portato per quello sport" rispose

"Forse sei semplicemente troppo piccolo" rispose Hugo

Il bambino si strinse nelle spalle.

"Odio quando me lo dicono" mormorò lui

"Io sono Hugo, tu?" Si presentò il rosso

"Oliver"

"Bene, Signor Weasley può andare ma mi raccomando veda di non cacciarsi più nei guai" irruppe Madame Cips

Hugo annuì e un po' traballante si mise in piedi.

"Ci vediamo in sala comune" salutò Hugo al suo nuovo amico

Uscì dall'infermeria e subito incontrò James e Albus.

"Ehi Hugo abbiamo saputo da Rose cosa è successo" disse Albus

"Sei stato un vero fenomeno, hai dato una bella lezione a quell'armadione" si congratulò James che venne ammonito da un'occhiataccia di Albus

"Che c'è? È vero" si difese lui

Hugo scosse la testa divertito e si avviò verso la sala comune dei Grifondoro con i suoi cugini che continuavano a litigare.

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