Un Nuovo Inizio

Capitolo 38 "Mai sottovalutare James come capitano"

"E Ilvermorny vince!!!" esclamò il telecronista al microfono e la sua voce rimbombò per tutto il campo

La penultima partita del torneo si era appena conclusa con la vittoria della scuola del Nord America. In questo modo si era classificata al 3° posto, mentre la scuola del Brasile al quarto.

Il giorno seguente si sarebbe svolta l'ultima partita.
Hogwarts contro Mahoutokoro.

Tutti gli studenti erano agitatissimi per la finale, non vedevano l'ora.

James era stato al campo per sbirciare gli allenamenti dei giapponesi e cavolo se erano bravi.

Durante quest'ultimo periodo i ragazzi avevano saltato un bel po' di lezioni a causa delle partite, allenamenti ecc.

Ma i professori erano più che decisi a fargli recuperare tutto dopo che il torneo si sarà concluso.

Dopo la penultima partita, James era letteralmente schizzato via e adesso era sparito.

Arianna lo ritrovò solo dopo aver cercato in lungo e in largo per tutto il castello, e immaginate dove, nella sala Comune dei Grifondoro.

"James!" Esclamò Arianna appena lo vide

Il ragazzo era seduto al tavolo, aveva le braccia posate sopra una montagna di libri e la testa sopra di esse.

Solo dopo essersi avvicinata si accorse che il Grifondoro era nel mondo dei sogni.

"James svegliati" lo scosse leggermente da una spalla e poco dopo lui aprì gli occhi

Il ragazzo la guardò confuso, sbagliando sonoramente.

"Ti ho cercato dappertutto!" disse lei con una nota di rimprovero nella voce

"Scusa, avevo da fare" borbottò lui

"Sei stanco per caso?" gli chiese ironica

"Non ho dormito quasi per niente stanotte, sono stato tutto il tempo a progettare nuove tecniche per domani" le spiegò

"James lo so che ci tieni molto a questo torneo, ma se tu andrai alla partita esausto poi non potrai giocare" gli rammentò lei

Lui la liquidò con un gesto della mano.

"E ti dovresti anche concentrare sui test di fine anno, lo sai che l'anno prossimo abbiamo i M.A.G.O e che sono gli esami più importanti" continuò

James sbuffò.

"Arianna dovresti saperlo che non me ne frega niente dello studio, non mi serve" sbottò lui alzandosi

"Non ti serve? Come pretendi che qualcuno ti assumerà se non hai nemmeno i M.A.G.O?!" Ribatté la rossa

Lui scosse la testa e iniziò a raccogliere i libri.

"Dove vai adesso?" domandò lei esasperata

"Arianna la partita di domani significa tutto per me, io devo vincere ok?" affermò buttando un paio di libri nella sua tracolla

La ragazza sospirò.

Sapeva bene quanto ci tenesse a quella partita, lui voleva intraprendere il mondo del Quiddich, non sedersi dietro a una scrivania per il resto della sua vita.

E sapeva che se il giorno dopo avessero fatto una buona impressione, qualche agente avrebbe individuato i giocatori più abili.

"Lo so però-" cercò di dire ma lui la interruppe

"Ci vediamo dopo" disse velocemente e a grandi passi uscì dalla sala Comune

"Come si fa a tenere buono tuo fratello e a farlo studiare per qualcosa che non sia il Quidditch?" mormorò lei rivolta ad Albus che si era avvicinato alla ragazza

"È impossibile" le sorrise e lei annuì

****

Nel pomeriggio il ragazzo aveva convocato una riunione d'emergenza al campo.

Appena Arianna arrivò trovò tutti i ragazzi riuniti attorno al piccolo tavolo situato negli spogliatoi.

"Che succede?" chiese la rossa avvicinandosi

"Il nostro capitano ci sta illustrando la nuova tattica di domani" sorrise Scott

"Un'altra? Sarà la decima questa settimana, James non abbiamo il tempo di provarla" si lamentò lei

"Per questo siete qui oggi" esclamò il diretto interessato

La ragazza alzò gli occhi al cielo.

Fu un pomeriggio davvero stancante. Provarono per tutto il tempo la nuova tattica e alla fine, la sera tornarono sfiniti.

"Ok, mai sottovalutare James come capitano" borbottò lei sfinita sedendosi sul divano della sala Comune

Le sue amiche risero.

"Quando il torneo sarà finito, lo ucciderò... Eccome se lo farò" ripeté più a se stessa che alle sue compagne

"Ora vai a dormire, che devi essere riposata per domani"

Spinsero la ragazza in stanza e dopo una doccia, la rossa si mise a letto.

Non sapeva se sarebbero riusciti a vincere, però sapeva che avevano fatto tutto il possibile.