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Canzone consigliata per il capitolo
Zayn - BlueAppena mise piede nella distesa di alberi a lei molto familiare, sentì subito la presenza che aveva predetto ci fosse.
Si sentì terribilmente a casa, ma tremendamente sulle spine.
Lui era stato gentile e misterioso, e lei non sapeva quale dei due lati assecondare. Optò per il secondo.
Sentiva sempre quello sguardo puntato addosso, ma preferí essere indifferente.
Voleva studiare la sua reazione, cogliere l'essenza dei suoi atteggiamenti, e trarre le sue conclusioni.
Si sedette sull'erba umida e fredda, prese dei legnetti e delle pigne.
Prese dal borsone i fiammiferi, ed, accendendone uno, diede vita alla fiamma.Finse di assumere un minimo di disinvoltura nell'accendere un fuoco che avrebbe reso caldo il suo azzardato pernottamento.
Appena la luce delle fiamme illuminò la zona circostante, Daena vide l'ombra scura di un Harry immobile davanti a se.
Non riusciva ad osservarne i dettagli, distingueva solamente la sua imponente sagoma.
Lo sentiva impazientemente lontano ma incredibilmente opprimente e vicino.
Sentiva il bisogno di interrompere la sua indifferenza e chiamarlo.E cosí fece.
-"Harry..."
Sussurrò guardandolo in attesa di un gesto, o di una parola. Che non arrivò.
Lui si stupí di sentire la ragazza parlare, ma non diede l'impressione di provare emozioni.
La guardava, era sorpreso dal vederla con molta roba dietro di sè.
Voleva scoprire migliaia di perché, ma era come immobilizzato e terrorizzato come un bambino di fronte al buio più totale.Daena aveva aspettato troppo tempo.
Si alzò, e andò di fronte al ragazzo riccio immobile.
I loro corpi si sfiorarono, e Harry si rilassò.
Cominciò ad assumere un comportamento normale, e la guardò negli occhi per la prima volta quella notte.
Per lui quel colore era come il paradiso, non si sarebbe mai stancato di osservarlo.Sorrise leggermente, mentre le dita della ragazza si intrecciavano alle sue, per guidarlo sul freddo suolo davanti al fuoco.
Si sedettero accanto, ancora tenendosi per mano.Appena le iridi verdi incrociarono le fiamme accecanti, rimasero pietrificate.
Il ragazzo cominciò ad assumere comportamenti strani: sbattè le palpebre in un modo incredibilmente veloce, pronunciò parole incomprensibili, fece lenti gesti con le dita.
Daena non capiva quello che stesse accadendo, ma adorava quel modo folle di fare, quella pazzia la incantava, tanto che non fece domande.
Invece Harry capiva perfettamente.
Accadeva ormai da troppo tempo, e ormai era oppresso da questa insana sensazione.
Doveva riuscire a trattenersi, per lei.Lei accarezzò col pollice il soffice dorso della mano del ragazzo, come per volerlo tranquillizzare, allontanare da ogni pensiero.
Lui lo percepí.
Si voltò verso di lei, e appena lei lo guardò le mostrò un dolce sorriso, che venne subito ricambiato.
Loro non parlavano, le parole non erano abbastanza.
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Amnesia.
FanfictionDaena Evans: timida, silenziosa, osservatrice. Lei non vede, osserva. Riesce ad intrappolare l'anima della gente che la circonda nei suoi occhi color ghiaccio. Vive intensamente, catturando gli istanti del tempo che fugge in una fotografia. Ama il m...