Leggete assolutamente lo spazio autrice!!
Canzone consigliata per il capitolo:
Michael Jackson - Who Is It.Si guardavano, incapaci di parlare.
Quegli occhi impassibili e inespressivi non trasmettevano nessuna emozione, facendolo diventare completamente folle.
Per lui non era semplice liberarsi da quella maniacale ossessione... nessuno lo comprendeva.-"Dí qualcosa."
La voce suonava piatta, strozzata.
-"D-dí qualcosa..."
-"Ti prego..."
Le sue labbra stavano cominciando a tremare.
Tratteneva le lacrime cercando di dimostrare di essere forte, quando invece non lo era.Non ricevette risposta, solo un lungo e insopportabile silenzio che gli stava dando alla testa.
Una ferita profonda e sanguinante si aprì nel suo cuore, la sofferenza stava logorando i suoi nervi, il dolore era lancinante, agghiacciante.
-"PARLA CAZZO!" Urlò con tutta l'energia che possedeva in corpo, sputando fuori l' angoscia che lo governava.
Voleva che gli parlasse, che reagisse, che non lo trattasse come uno psicopatico.
La testa girava vorticosamente, quel senso di confusione gli dava la nausea.
Scoppiò in un pianto isterico.
Ringhiava, pronunciava parole incomprensibili strappandosi i capelli dalla cute scorticata e sudata.Girava su se stesso, digrignava i denti, si graffiava insistentemente le braccia.
Era straziante vederlo così...cosí disperatamente folle.
Dopo secondi di torture fisiche e psicologiche, il tempo si fermò.
Quegli occhi azzurrissimi si intristirono, e due mani del color del latte lo bloccarono.
Lui era la sua roccia, era il suo ultimo appiglio a cui aggrapparsi per salvarsi dalla tenebra che lo stava inghiottendo.
Non poteva crollare, doveva lottare fino all'ultimo respiro, fino alla fine.
Si strinsero in un abbraccio forte, i loro muscoli erano tesi, potenti sotto le loro pelli.
-"È tutto finito, Harry." Lo rassicurò cercando di placare i suoi singhiozzi.
-"Non finirà mai...Edward."
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Di sera, la piccola Mullingar acquistava vita.
Le luci delle case cominciavano pian piano ad accendersi, le persone uscivano di casa, camminavano.
Camminavano sorridendo senza conoscere la loro meta.
Daena non era mai riuscita a provare quella sensazione di spensieratezza, libertà, ma sapeva che stava cominciando a vedere tutto da un punto di vista diverso.
Era confusa, tormentata dal passato ma motivata dal folle desiderio di essere veramente felice.
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Amnesia.
FanfictionDaena Evans: timida, silenziosa, osservatrice. Lei non vede, osserva. Riesce ad intrappolare l'anima della gente che la circonda nei suoi occhi color ghiaccio. Vive intensamente, catturando gli istanti del tempo che fugge in una fotografia. Ama il m...