13.

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Arabella's P.o.V

"Che ci fai qui Nate?" Gli chiesi.

"Ho fatto quello che hai fatto tu e sono andato via da New York." Rispose ridacchiando.

"Anche se questo non risolverà i miei problemi, così come non ha risolto i tuoi." Aggiunse.

"Che cosa vuoi da me Nate?" Chiesi sospirando, non volevo discutere con lui.

"Non posso parlare con una mia amica che non vedo da quasi un anno? Comunque ho sentito che Sammy è stato liberato, quanto pensi che ci vorrà prima che ti trovi?" Disse continuando a ridacchiare.

'Forse mi ha già trovata.' Pensai.

Nate era il migliore amico di Sammy e non mi era mai piaciuto, cosi come io non ero mai piaciuta a lui.

Notai che Jack stava ritornando e mi sentii più tranquilla.

"E tu saresti?"
Chiese Jack mentre guardava Nate infastidito.

"Nate, un amico di Arabella, invece tu sei?"

"Jack, il suo ragazzo."

Lo sguardo di Nate passò da Jack a me.

"A quanto pare ti sei già dimenticata di Sammy, non penso che gli farà piacere." Mi disse.

"Penso che dovresti andartene." Disse Jack.

Nate ridacchiò e si alzò.

"Capisco quando non sono benvoluto. È stato un piacere rivederti Arabella." Disse e  se ne andò.

La presenza di Nate qui a Los Angeles di sicuro non era un buon segno e dentro di me sentivo che non mancavo molto finché Sammy sarebbe arrivato qui o forse era già qui.

"Hey, tutto bene?" Mi chiese Jack.

"Sono solo preoccupata." Risposi sinceramente.

"Ti ho già detto che io ti proteggerò da Sammy, non permetterò a quel bastardo e al suo amico di avvicinarsi a te." Disse.

Ero felice che Jack si preoccupasse per me, ma non aveva idea di che persona era Sammy, ero consapevole che non sarebbe riuscito a tenerlo lontano da me.
Sammy riusciva sempre a ottenere ciò che voleva.

"Arabella non pensarci troppo, non ti succederà niente." Disse con tono rassicurante, annuii cercando di calmarmi.

"Hey, ti va se saltiamo il resto delle lezioni?" Mi chiese.

"Va bene." Risposi sorridendo.

Dopo aver finito di mangiare, tornammo a scuola solo per prendere la macchina di Jack.

Nella mia testa stavo ripercorrendo la conversazione tra Nate, me e Jack; mi accorsi solo ora di ciò che aveva detto Jack.

"E quindi tu saresti il mio ragazzo?" Gli chiesi un po' scherzando, volevo vedere la sua reazione perché pensavo che nemmeno lui si fosse accorto di ciò che aveva detto.

I suoi si spalancarono un po', mente con una mano si grattava il collo nervosamente e l'altra era sul volante.

"Beh.. io pensavo che stessimo insieme." Rispose e cercai di non ridacchiare, Jack era così carino quando era nervoso.

"E solo che non me l'hai mai chiesto e poi siamo usciti solo una volta." Dissi.

Jack sembrava riflettere sulle mie parole e poi un sorriso apparve sul suo volto.

Asshole (J.G.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora