La mattina seguente le parole del messaggio continuavano a ritornarmi in mente.
'Non puoi scappare per sempre, ti troverò.'
E se fosse lui?
E se mi avesse trovata?
No, non era possibile, non poteva sapere che ero a Los Angeles.
Eppure per quanto cercavo di convincermi che non fosse lui, una parte di me non riusciva ad esserne del tutto certa.Avevo paura di ritrovarmelo davanti, non potevo affrontarlo.
Rimasi a letto per qualche altro minuto, non avevo voglia di andare a scuola, ma non potevo stare assente dopo un solo giorno.
Con fatica lasciai il mio letto e andai a farmi una doccia, dopo mi vestii e mi truccai.
Uscii di corsa e decisi di andare in macchina, dato che in soli dieci minuti non sarei riuscita ad arrivare in tempo.
Parcheggiai l'auto e poi entrai in scuola.
Ero di fretta e non mi accorsi nemmeno che stavo per andare a sbattere contro qualcuno.
Caddi per terra.
"Non riesci proprio a starmi lontana." Disse il tipo contro cui avevo sbattuto.
Non dovevo nemmeno guardarlo per capire che era Jack.
Ignorai il suo commento, non avevo voglia di parlare di nessuno.
Mi rialzai e cominciai ad andare verso la mia classe.
Jack mi fermò afferrandomi per il braccio.
La sua prese mi fece rabbrividire, mi ricordava lui.
"Lasciami." Sussurrai.
"Non mi piace essere ignorato."
"A me non piacciono gli stronzi." Dissi rivolgendogli un sorriso falso.
La sua presa sul mio braccio divenne più forte.
"Mi stai facendo male."
"È inutile che continui a ignorarmi, alla fine cadrai ai miei piedi come il resto delle ragazze di questa scuola." Disse e poi se ne andò.
Mi strofinai il braccio mentre lo guardai andarsene.
Sul mio braccio era rimasto un segno rosso, sarebbe diventato un livido.
Sospirai.
In questo momento odiavo Jack Gilinsky.
Arrivai davanti alla classe che avevo alla prima ora.
"Buongiorno." Dissi entrando, ero in ritardo di dieci minuti.
"Buongiorno signorina White, come mai in ritardo?" Mi chiese la prof.
"Sono stata bloccata nel traffico." Mentii.
Lei mi sorrise e mi disse di andarmi a sedere.
Andai verso il fondo dell'aula e mi sedetti vicino alla finestra.
"Hey." Mi salutò il ragazzo accanto a me.
Lo guardai, era uno degli amici di Nash, quello che assomigliava un po' a Justin Bieber, com'è che si chiamava? Matt?
"Ciao, Matt giusto?"
"Sì." Rispose sorridendo.
Guardai fuori dalla finestra, mi piaceva osservare quello che c'era fuori, a volte quando vedevo delle persone immaginavo la storia della loro vita.
"Allora perché sei arrivata in ritardo?" Mi chiese Matt.
"Ero bloccata nel traffico."
"Lo so che non è vero, ti ho vista entrare a scuola alle otto."
Cos'era? Uno stalker?
"Mi sono scontrata con Jack." Risposi sinceramente.
"Non ti sta simpatico vero?"
Scossi la testa.
"Non mi piace il modo in cui si comporta, certo lo conosco da due giorni e non dovrei giudicarlo, ma da quello che ho visto e sentito un po' in giro, ho capito che uno dei ragazzi che si credono al di sopra di tutti e trattano tutti di merda."
"Jack ha una storia complicata, forse un giorno te la dirà."
Sospirai e mi concentrai sulla lezione di geografia, mancavano pochi minuti alla fine della lezione.
Finalmente la campanella suonò.
"A pranzo vieni a sederti vicino a me, ci saranno anche gli altri." Mi disse Matt sorridendo e poi se andò.
Quel ragazzo sorrideva sempre e riusciva a metterti sempre di buon umore.
Notai che aveva dimenticato il suo libro sul banco, lo presi io e glielo avrei ridato a pranzo.
Il resto delle ora passavano velocemente.
Andai in mensa per cercare Matt e dargli il suo libro.
Mi guardai attorno, c'era il tavolo dei secchioni, il tavolo dei nerd, il tavolo degli sfigati, il tavolo dei giocatori di football e poi il tavolo dei "popolari".
Matt era seduto lì insieme al resto dei ragazzi compreso Jack e c'erano anche Zoe con le sue tre amiche.
Mi avvicinai a loro.
"Hey Matt, hai dimenticato il tuo libro di geografia in classe." Dissi porgendoglielo.
Lui mi guardò e sorrise nonostante avesse la bocca piena e mormorò un grazie.
Sorrisi e iniziai ad andarmene.
"Hey Arabella non mangi con noi?" Mi chiese Taylor, era impossibile scordarsi di lui, indossava sempre una bandana colorata, oggi ce l'aveva gialla.
"No, vado a mangiare da un'altra parte." Dissi e me ne andai prima che mi facessero altre domande.
Non mi era mai piaciuto mangiare in mensa e dopo l'incontro di stamattina con Jack, non avevo voglia di stare seduta al suo stesso tavolo.
Sarei andata a mangiare in un bar che avevo scoperto i primi giorni in cui mi ero trasferita.
Ci andavo quasi tutti i giorni, mi ero in qualche modo affezionata a quel posto e anche alla sua proprietaria.
Entrai nel bar, non era un luogo affollato, non ci veniva quasi nessuno, era per questo che mi piaceva, potevo stare tranquilla per conto mio, senza nessuno che mi disturbava e se proprio volevo parlare con qualcuno c'era Wanda, la proprietaria.
Era una donna sulla sessantina, mi ricordava un po' mia nonna, forse era per questo che con lei riuscivo anche a parlare dei miei problemi. Era saggia e riusciva sempre a darmi buoni consigli, a volte quando ero triste venivo qui solo per parlare con lei.
"Ciao Arabella, cosa ti porto oggi?" Mi chiede Wanda.
"Solo un caffè." Le dissi.
Aspettai qualche minuto poi Wanda mi diede una tazza di caffè.
"Allora come va qui a Los Angeles."
"Per adesso bene, mi piace stare qui."
"Non è successo niente di particolare in questi giorni?"
"Maggie mi ha chiamato un paio di volte." Dissi.
Wanda sapeva della mia vita a New York, sapeva chi era Maggie e sapeva perché me ne ero andata.
"E tu hai risposto?"
"Ovvio che no, non posso permettere che qualcuno sappia dove mi trovo."
"Io penso che dovresti parlare con lei, se continua a chiamarti deve essere successo qualcosa."
Forse Wanda aveva ragione, forse Maggie doveva dirmi qualcosa, forse avrei dovuto risponderle, in fondo era la mia migliore amica, potevo fidarmi di lei.

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Asshole (J.G.)
Fiksi PenggemarArabella doveva andarsene, doveva scappare da New York e cambiare vita. Doveva scappare dal suo passato e la soluzione migliore per lei è quella di prendere un biglietto aereo di sola andata per Los Angeles. Ma cosa succederà quando incontrerà Jack...