CAPITOLO 10

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Sapete quando vi sentite come se non aveste un senso nella vita che vi circonda? Come se la vita andasse avanti e tu no, resti li, immobile mentre tutto e tutti vanno avanti lasciandoti indietro, immerso nel passato che ti divora.
Ecco, io mi sento cosi.
Mi sento come se non avessi un senso nella mia vita, sola.

Il mio pensiero fisso sono le parole di Harry...e Harry stesso.
Non riesco a levarmelo della testa e questo mi fa arrabbiare.
Mi fa arrabbiare lui e il suo menefreghismo su tutto, mi fa arrabbiare il modo in cui mi fa diventare, quando sono con lui non mi riconosco piú.

"Cris? Quindi per te va bene?" Jas mi passa la mano davanti agli occhi riportandomi alla realtá.
"Eh? Cosa?" Dico frastornata.
"Dato che io me ne andró in Italia per un po' in stanza verrà un'altra ragazza a sostituirmi per questo periodo" dice lei alzando gli occhi al cielo.
"Scusa Jas,ho la testa da un'altra parte" dico sbuffando
"Me ne sono accorta....Harry giusto?" Dice lei guardandomi maliziosa
"Oh andiamo! Harry? Ma se non ci sopportiamo"Sbotto io
"Faró finta di crederci, anche se dopo quello che è successo l'altro ieri mi fa pensare tutt'altro" dice facendomi l'occhiolino
"Quindi...andiamo a fare shopping? Ti prego. Devo fare rifornimento di tante cose per il viaggio" Dice lei facendo la faccia da cucciola.
Perchè è così brava a persuadermi?
"Eh va bene" sbuffo e mi abbraccia.

"Secondo te prendo questo o questo?" Domanda Jas indicandomi due vestiti
"Prendi quello blu, ti sta meglio" le consiglio e lei annuisce soddisfatta.

Dopo ore intere passate per i negozi stiamo andando a mangiare qualcosa perché stiamo letteralmente morendo di fame.
"Jas la tua macchina é piena di borse, secondo me scoppia da un momento all'altro" esclamo ridendo a Jas mi da un colpetto sulla spalla.
"Su dai andiamo a mangiare che sto morendo di fame" si lamenta massagginadosi la pancia e io annuisco.

"Non pensi che due cheesburger, tre porzioni di patatine, una coca e una bottiglia d'acqua sia troppa roba?" Dico scoppiando a ridere.
"Ehy, ho fame!"fa la finta offesa.
"Diventerai come un maiale" La prendo un giro continuando a ridere
"Ehy!" Mi spintona ridendo anche lei.

Ci dirigiamo al tavolo e io addento il mio panino mettendo in bocca anche la patatine fritte.
"Ehy ragazze!" Mi volto ancora con le guance piene di cibo e trovo Noah che scoppia a ridere
"Cris sembri uno scoiattolo" Ride ancora piú forte.
Anche Jas e l'amico di Noah cominciano a ridere.
"Ehy! Ho cam-e nun prindetemi in ghiro" Dico masticando e facendo la finta offesa mettendo il broncio ma loro ridono ancora di piú.
Ingoio e mi unisco anche io.
"Lui é Charlie, mio cugino, é venuto qui a farmi visita dall'australia" dice Noah sorridente provocandomi una scossa.
"Piacere" dice Charlie stringendo la mano a me e la mia amica
"Lei é Jasmine, una mia cara amica" dico faccendole l'occhiolino avendo notato che Charlie non ha occhi che per lei.
"Ciao" dice lei mandanomi un'occhiataccia.
"Bene noi andiamo, ciao ragazze" Noah e Charlie ci salutano.
"Ma sei forse impazzita? Io sono fidanzata con Trevor" Esclama Jas e io scoppio a ridere
"Si ma lui non aveva che occhi per te"
Dico guardandola maliziosa
"Non parliamo di Noah allora" ricambia lo sguardo e scoppiano a ridere.
"Touchè"

Jas è partita dieci minuti fa e io mi sono andata a fare una doccia, uscendo sento il telefono suonare.
Un messaggio.
Noah.

Ehi scoiattolo, ti va di uscire?

Certo, puoi venire tra mezz'ora.

Tra mezz'ora sia.

Mi ha chiamata scoiattolo, che stupido.

Chiudo il telefono e mi vado a preparare.
Non vedo l'ora di passare del tempo da sola con Noah.
Mentre metto il rossetto sento bussare alla porta.
Mi precipito e apro la porta con un sorriso a trentadue denti
"Noah" Esclamo, ma quando vedo chi c'è dietro la porta il sorriso svanisce.
"Tu" dico chiudendo gli occhi in due fessure.
"Non sono il tuo fidanzatino, mi dispiace. Peró hai qualcosa di meglio davanti a te" mi fa l'occhiolino.
"Oh perfavore...montato" borbotto io voltandomi andando allo specchio per finire di sistemare il trucco.
"Ti ho sentito" ah si?
"Era quello che volevo" gli faccio l'occhiolino
"Acida eh?" Sa dirmi solo questo?
"Già" dico con uno sguardo menefreghista.
"E chi sarebbe questo Noah?"
Sto per rispondergli peró qualcuno mi interrompe "Il ragazzo che ti staccherà la testa se ti avvicini a lei" ringhia Noah
"So ecco il principe azzurro all'attacco" ghigna
"Bene, ciao Harry, andiamo Noah" gli sorrido e lui ricambia.
"Mi fate venire il diabete" Harry esce e se ne va, ma mentre mi sorpassa mi sussurra all'orecchio "Sta attenta"
Devo stare attenta? Non è mio padre.

"Non serve che mi spieghi nulla" Noah posa l'indice sulle mie labbra per zittirmi.
"Grazie" sorrido

"Quindi dove stiamo andando?" Chiedo entusiasta.
"Oh vedrai...ci divertiremo molto" dice e un ghigno gli appare un faccia intimorendomi.
Cosa?
"Che vuoi dire?" Dico spaventata.
"Zitta" Urla facendomi sobbalzare.
Cosa vuole farmi?
Questo non é il Noah che ho conosciuto.

Ho paura, non voglio rimanere un secondo in piú in questa macchina.
In un gesto rapido tolgo la cintura e tento di aprire la portiera ma é chiusa.
Lui comincia a ridere "Cosa volevi fare? Ucciderti da sola? Che patetica, era ovvio che ho chiuso le portiere"
"Cosa vuoi da me" Urlo
"Voglio solo vendetta" diventa serio
"Vendetta? Dio mio mi conosci da pochissimo, non ti ho fatto niente!" Dico spaventata da morire.
Cosa c'entro io? Non gli ho fatto niente.
"Per colpa del tuo caro paparino mia madre é rimasta incinta di lui, poi se ne é andato lasciandoci soli dicendo di non cercarlo mai piú" Urla incazzato.
Cosa? Mio padre?
Non ci posso credere.
Inizio ad agitarmi, piú di prima.
Le lacrime cominciano a scendere.
"Dov'è mio padre?" Chiedo pangendo.
"Che cazzo ne so, so solo che ora mi vendicheró" ride
Parcheggia sul lato della strada ed esce dalla macchina venendo dalla mia parte.
Cerco di dimenarmi ma lui é piú forte, mi benda gli occhi, mi mette dello scotch sulla bocca e mi lega le mani poi chiude la portiera e lo sento ripartire.

Sta attenta.

Come faceva a saperlo?
Perchè non ho ascoltato Harry?

Dopo parecchio tempo ci fermiamo, lo sento ridacchiare e scendere dalla macchina.
Apre la portiera e mi prende con forza stritolandomi il braccio.
"Oh piccola puttanella, ora ci divertiremo" e io rabbrividisco a quelle parole.
Le lacrime fanno largo sul mio viso dopo avermi sbendato gli occhi.
Ho paura.

IL MIO ERRORE PIÙ BELLO.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora