Nono Capitolo

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Eren aprì gli occhi, trovando il letto vuoto, a parte la sua presenza.

Si ricordò della notte passata con Levi, di quando gli rivelò la sua paura del buio e,il moro puntualmente lo abbracciò.
Di quando, prima di addormentarsi, senti due labbra sottili baciarlo sulla fronte, seguito da un "buonanotte".
In quel momento si addormentò felice (e,si stupì anche che il suo pene non s'indurì per la troppa vicinanza,a differenza di quello del più grande, ma non glielo avrebbe rinfacciato).

Solo a pensarci, ad Eren gli spuntò un grosso sorriso.
"Sono una persona felice! Sono felice, sono tanto tanto felice" urlò con un cuscino sopra la faccia.

"Come fai ad urlare appena sveglio?"
Nella camera si sentì una voce femminile, quasi famigliare per Eren.
Quest'ultimo sobbalzò girandosi verso la porta.

Tum Tum. Il cuore accelerò il battito. Tum Tum. Lei , l'ultima persona che avrebbe mai sognato di vedere nella sua vita Tum Tum, ora era davanti a lui.

"M-mikasa ?"chiese un po' incerto, ed anche preso dall'emozione.
"Sì, sono io."rispose in maniera fredda. Nonostante ciò, il castano era ancora troppo emozionato.
"N-non ci credo. Sei tu? Veramente? Come stai?Ci sono così tante cose che ti vorrei racontare e po-"
"Stai zitto. Piuttosto, datti una calmata. Se non fosse per i miei poteri, ora questo posto cadrebbe a pezzi".

Mikasa pov's
Non ho alcun potere,ovviamente. Non ho mai avuto un trauma, capace di risvegliare i miei ipotetici poteri.
Ho usato il sangue di uno, il quale AVEVA il potere di rimettere le cose insieme.
Già aveva . . . È morto sotto i nostri esperimenti, come tante altre persone del resto, infondo se sono morte, è colpa della loro debolezza.

"Perché sei qui? Come mai non ti sei fatta sentire per anni?"
Cazzo. Lo sapevo, non è cambiato molto caratterialmente. . Fisicamente,invece,ha ancora le guanciotte e quei occhi bellissimi, nei quali ti puoi perdere dentro. Ho sempre avuto una cotta per lui lo ammetto, l'unica pecca è che lui non è etero. Lo scoprì con delle voci, e quando gli chiesi spiegazioni, lui non negò nulla, anzi mi disse che stava con Levi.

Levi, da quel che so, è il mio fratello di sangue, mentre Eren è quello adottivo.

Mi ripresi dai miei pensieri, dicendogli "Ti devo spiegare alcune cose, perciò vestiti"

È la prima volta che vedo la casa di mio fratello e ,non mi ha stupito il fatto che fosse così tanto pulita.

Quando vidi Eren entrare nella sala, lo feci accomodare sul divano situato davanti a me.
"Ti sei mai chiesto se i tuoi ricordi fossero falsi?"
"Alcune volte. . . Quando penso al mio passato mi viene un forte mal di testa"
A quanto pare Levi si deve muovere a rimodificare i suoi ricordi.
"Capisc-"
"Però mi ricordo che ero stato con un ragazzo in passato anche se non mi ricordo il volto e che . . .è stato lui a salvarmi da. . .non mi ricordo da cosa ma. . . so solo che assomiglia molto a Levi, in quanto fisico."

Se lo si lascia un'altra settimana senza avergli modificato i ricordi, non so cosa potrà succedere, sicuramente nulla di buono, ovviamente per noi.

"Va bene Eren. Comunque se vuoi saperlo. . . Sono la vice preside della tua scuola" tanto vale dirglielo, infondo non sa nulla di ciò che facciamo.
"Serio !??!?! Quando da quando sei andata all'università, sei riuscita ad arrivare a tanto? Complimenti. Dai ora usciamo!!"
Scattò in piedi, molto euforicamente e cercò in tutti i modi di farmi alzare, fallendo miseramente.
"Senti, io devo andare a scuola, tra poco verrà Levi."
Feci per andarmene, ma sentì un'abbraccio, uno di quelli fraterni, che vengono dal cuore. Mi scrollai e me ne andai, senza voltarmi . . . lo amo, questo si . . .solo che sapere che lui mi vede come una sorella, mi spezza il cuore.
Inoltre, anche volendo, non potrei mai stare con lui, così come Levi, il suo ex ragazzo. . .

Mikasa se ne andò, lasciando il castano perplesso.
"Che mi odi? Ho fatto qualcosa?" Pensò.

Si lavò, e si misurò la febbre, notando che si era abbassata molto. Prese una tachiperina (?)e si stese sul divano, aspettando che Levi arrivasse.
Non si accorse di essersi addormentato, finché la voce del moro non lo svegliò.
"L-levi"si alzò stiracchiandosi, per poi sedersi, lasciando dello spazio all'altro.
"Come ti senti?"
"Io bene" si girò verso il più grande, che si era seduto al suo fianco e notò che aveva lividi e graffi sulle braccia e sul suo volto. Il suo favoloso volto.
"L-Levi. Cosa ti è successo?!"quasi urlò per la preoccupazione.
"Nulla, dai ti riporto a scuola"
"Nulla un corno! Mi faccio riportare solo se mi dici cosa ti è accaduto"
"Zitto!"urlò Levi contro Eren, che in risposta urlò "No!"
"Senti qui sono io il più grande, porta rispetto" disse in tono più pacato, ma sempre con voce severa.
"Non pensavo che i grandi fossero così stupidi da tenersi tutto dentro" sbraitò Eren,ma se ne pentì, pensando alla nottata passata a suonare il pianoforte.
Levi sgranò gli occhi, ma si riprese subito dicendo una frase che per il castano fu quasi un colpo al cuore. "Sparisci, stupido numero. Oggetto che non sei altro."

Si alzò, mettendosi davanti a lui.

Immagini del suo passato gli riafforarono nella mente, ma poi si fecero più cupe e quelle scene di bambini che lo discriminavano, si trasformarono in siringhe, dottori con camici sporchi di sangue . . . Il suo sangue.
Quelle immagini era orribili, ma poi ripensò la domanda di Mikasa "ti sei mai chiesto se i tuoi ricordi fossero falsi?"
A quel punto altre immagini macabre si presentarono nella sua mente.
I dolori alla testa s'intensificarono sempre di più e, i dubbi sul proprio io aumentarono.

Cadde in ginocchio, si mise le mani tra i capelli e li iniziò a tirare sempre più forte. Gli occhi erano lucidi, ma il pianto isterico non tardò ad arrivare.

Levi's pov
A quanto pare sto riuscendo nel mio intento. Voglio fargli ricordare tutto. Anche se soffrirà, non importa.
"Eren" nessuna risposta, a parte le urla e un "leggero" terremoto che si sta scatenando.
"Eren" gli urlo contro.
"Che vuoi!"si sta alzando nella mia direzione, ma io faccio finta di fregarmene, infondo sono ancora ferito per prima.
"Bastardo!"la sua mente è veloce a ricordare, oppure già lo stava facendo anche prima?
Ora sta sopra di me, mi tiene le mani. Mi guarda. Lo guardo.

Un bacio.
Due baci.
Il terzo bacio si fa passionale. Dura molto, e quando ci stacchiamo lui mi dice "Hai sofferto molto?"
"Mi sento così male" inizio a piangere.
"Non mi cancellare i ricordi, ti prego. Sai che ti amerò lo stesso " mi dice in tono supplichevole, mi stringe forte tra le sue braccia.
"Non voglio infatti" lo stringo a mia volta. "Mi sei mancato moccioso"
"Anche tu nanetto e, scusami per prima".
Una risata spontanea mi esce dalla bocca,mi mancava la sua voce nel pronunciare quel nomignolo, mi mancavano le sue scuse, mi mancava.

"Sai, prima è venuta Mikasa"
Disse dopo un po' Eren.
"Immagino voleva accertarsi che tu non ricordassi nulla. Sai, l'ultima volta la stavi per ammazzare. Ma penso che lo ricordi"
"Lo farei anche ora,ma mi attengo al piango che mi hai spiegato quel giorno"

Il terremoto si calmò nel preciso istante in cui il castano baciò la prima volta Levi,ma è proprio da esso che da questo giorno in poi, i problemi arriveranno.

Curvetta
Dunquo, praticamento,alloro. . .
Va be, la storia sta iniziando a movimentarsi "chissà cosa accadde QUEL GIORNO. . .e bla bla bla"

Comunquoooo . . . Vi voglio lasciare con una frase nonsense (?) Quindo, "l'arcobaleno dal tocco fresco" ( offendergod indosserò per sempre quella maglia)

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