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arrivo davanti casa di michael molto velocemente visto l'urgenza dei messaggi che mi ha mandato. non faccio in tempo a bussare che la porta si apre subito ed esce un michael tutto sorridente.

«allora?» chiedo inarcando un sopracciglio.

«ti porto in spiaggia.» dice con tutta la tranquillità di questo mondo.

«ah, potevi semplicemente chiedermelo anziché far sembrare che fosse morto qualcuno.» ridacchio.

«però in spiaggia ti devo dire una cosa. e tranquilla, nessuno ci disturberà. saremo soli. io e te.» dice lui avvicinandosi al mio viso e facendomi perdere cento battiti.

«ah... - deglutisco per tanta vicinanza e cerco di riprendermi - non sarai mica un maniaco?»

faccio una risatina nervosa mentre entriamo nella sua bellissima Porsche nera con i vetri oscurati del tipo "noi vediamo voi babbani ma voi non vedete noi".

«no, tranquilla - ride - è un posto speciale per me.»

annuisco, accendo la radio e mi metto comoda sul sedile del passeggero e con la coda dell'occhio, ogni tanto, vedo michael che mi guarda e mi sorride. il mio cuore ha smesso ormai di battere da tempo.

penso che appena finirò di pubblicare questa, aspetterò che le altre storie in bozza siano completamente finite per pubblicarle. a questa storia mancano gli ultimi due capitoli e non so che inventarmiiii

m&g ; michael cliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora