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mi sveglio e credo che sia sera perché la luce entra fioca dalla finestra. mi tiro sù e con la coda dell'occhio vedo una sagoma alla porta.

mi giro e quando lo vedo, mi si riempiono gli occhi di lacrime e rimango paralizzata. mi si deve essere tolto ormai il trucco, essendomi strusciata un casino.

gli occhi mi bruciano quindi saranno sicuramente rossi, i capelli scompigliati. diciamo che non sono proprio il massimo in questo momento.

lui è lì che mi guarda. non so cosa ci faccia qua, non doveva essere in tour? si vede che è stato male. ha gli occhi rossi dal pianto anche lui, le occhiaie, è pallido e non si fa la barba da un po'.

mi alzo. «michael.» sussurro. non riesco più a dire niente.

abbasso lo sguardo e mi si illuminano gli occhi. ha in mano il mio diario.

«l'ho letto tutto - dice con la voce roca - quando l'ho finito, ho preso il primo volo e sono venuto qua. e mentre ero in aereo l'ho riletto cinque volte. quando sono atterrato, sono entrato sui social e ho visto tutti i post dove ero taggato, tutti gli hashtag. ho ascoltato tutti i tuoi messaggi in segreteria. ho visto il post che hanno fatto anche i ragazzi sull'account. sono stato un cretino a lasciarti andare. un coglione. dovevo ascoltarti e non chiudermi in me stesso. sono stato una merda senza di te. e sai cosa? avevi ragione sul fatto che sono dolce ma lo sono solo con le persone che amo. e io ti amo da morire, abigail.» dice e si avvicina a me.

siamo a pochi centimetri l'uno dall'altro. la sua fronte è sulla mia e io sto ancora cercando di realizzare ciò che mi ha appena detto. mi ama. anche lui mi ama.

«amo i tuoi occhi verdi-marroni. amo la tua pelle liscia e morbida. amo i tuoi capelli leggermente mossi e castani. amo il tuo sorriso, la tua risata, le tue labbra. amo il tuo carattere dolce, timido e divertente. sei l'unica ragazza che ha saputo amarmi veramente. che nonostante sia una fan, si sia innamorata del vero me e non del michael clifford dei 5 seconds of summer.» dice lui.

«ti amo michael.» dico solamente perché non riesco a dire altro e unisco le nostre labbra.

in me si accende la solita sensazione di voglia di vomitare ma è bellissima. le mie mani finiscono subito fra i suoi capelli e le sue mani si posizionano sui miei fianchi. mi tira ancora di più vicino al suo corpo.

mi fa sdraiare sul letto. ci togliamo lentamente i vestiti mentre le nostre labbra non fanno altro che desiderarsi.

le sue labbra lasciano una scia di baci lenti lungo la mascella, il collo e il petto. mi toglie il reggiseno e accarezza con una mano il mio fianco destro.

scende fino al pube e poi ritorna a baciare le mie labbra. mi toglie le mutandine e io faccio la stessa cosa con i suoi boxer. e così ci amiamo per tutta la notte.

m&g ; michael cliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora