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mi ha portata un po' fuori da LA ma è praticamente deserto qua. c'è solo steppa, erba e piccoli arbusti. non capisco. dobbiamo nuotare e prenderci il sole su della steppa?

«vieni.» dice michael risvegliandomi dai miei pensieri.

quando mi volto, nota la mia espressione perplessa. mi porge la mano.
«ti fidi di me?» chiede e io annuisco prendendogliela subito.

dopo aver camminato per venti minuti, arriviamo a una spiaggia deserta e bianchissima. il mare è calmo e non c'è anima viva. rimango sbalordita da questo posto e sorrido.

stendiamo i teli e mi spoglio. sento lo sguardo di michael bruciarmi addosso. arrossisco violentemente e mi giro a guardarlo mentre lui fa in sù e in giù sul mio corpo.

anche lui non scherza senza maglietta. certo non avrà un fisico da palestrato tipo quello dell'attore che ha fatto Derek in Teen Wolf ma fa la sua figura ed è bellissimo.

inizio a spalmarmi la crema e poi mi avvicino a lui.
«me la puoi spalmare sulla schiena?» chiedo timida e lui annuisce senza dire niente.

si mette la crema su una mano e poi inizia a massaggiare.
gliela metto anche io perché é veramente pallido e potrebbe bruciarsi.

«devo dirti una cosa.» dice dopo minuti di silenzio, imbarazzante aggiungerei.

«dimmi.» dico guardandolo negli occhi. lui si avvicina a me e sento il battito del mio cuore accelerare insieme al mio respiro.

si avvicina al mio orecchio e sento che sta sorridendo. «dovresti stare più attenta.» sussurra.

«ma che...?» non faccio in tempo a finire la frase che lui mi prende in collo, tipo sacco di patata, e corre verso l'acqua.

«MICHAEL GORDON CLIFFORD!» urlo prima che lui mi butti in acqua. gelida aggiungerei. torno a galla quasi subito e vede che ride come non mai. e per quanto possa essere tenero, gli vado contro.

lo prendo per le spalle mentre è distratto e lo butto sotto l'acqua per poi scansarmi. risale a galla e mi fulmina con lo sguardo.

«dovresti stare attenta signorina.» dice lui con finta aria minacciosa.

«uhhh, ho paura guarda.» dico io cercando di nascondere un sorriso che si allarga sulle mie labbra.

parte una gara di schizzi, finché lui non si avvicina a me e mi trascina sotto l'acqua con lui. quando torniamo sù entrambi, scoppiamo a ridere e siamo vicinissimi.

smetto di ridere e ammiro la bellezza del suo viso. i capelli bagnati sono appiccicati alla sua testa, le gocce di luce brillano [n.b non sapevo come dire omg] sulla sua pelle pallida, i suoi occhi sono più verdi del solito e mi guardano e mi studiano come sto facendo io.

mi avvicino a lui involontariamente tanto che sento il suo respiro sul mio viso. mi soffermo parecchio sulle sue labbra che, secondo me, sono soffici e morbide.

«non farlo.» geme.

«cosa?» alzo gli occhi.

«non guardare le mie labbra e non morderti le tue.» dice lui.

«scusa...» sussurro imbarazzata abbassando la testa.
lui me la rialza e si avvicina di più a me tanto che i nostri corpi seminudi e bagnati si toccano mentre i nostri nasi si sfiorano.

«non devi scusarti... è che mi fai impazzire. mi piaci, abigail. mi piaci da morire.» dice e non ho il tempo di dire qualcosa che si fionda sulle mie labbra.

QUESTO SARÀ L'UNICO CAPITOLO "LUNGO" DELLA STORIA MA TIPO SCLERO PERCHÉ ERANO MESI CHE CI STAVO PENSANDO A QUESTA SCENA E OMG

m&g ; michael cliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora