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5 anni dopo

mi sveglio nel letto di michael. alla fine mi sono trasferita a casa sua a los angeles ma dividiamo le spese in due perché non voglio far pagare tutto a lui. mi sono anche trovata un lavoro in un negozio dove la paga è abbastanza buona quindi posso contribuire.

il letto è vuoto, non sento il solito calore del corpo di michael vicino al mio. apro gli occhi e, come immaginavo, non c'è nel letto. c'è un biglietto sul suo cuscino. mi tiro su a sedere e prendo il biglietto.

"buongiorno amore,
segui la scia che ti ho lasciato. spero che tu non mi faccia aspettare più di tanto."

mi alzo, sorridendo e scuotendo la testa. durante questi cinque anni, michael mi ha fatto un triliardo di sorprese e non lo ringrazierò mai abbastanza per tutto quello che ha fatto per me. per essermi stato vicino nei momenti felici e difficili, per esserci sempre stato quando avevo bisogno di sfogarmi, per tenermi compagnia anche se impegnato con il tour, per non avermi mai lasciata quando mi incazzavo con lui per cose inutili.

vedo una scia di petali di rose rosse così li seguo dopo essermi infilata una maglietta di michael bianca. mi sistemo un po' i capelli mentre scendo le scale. i petali portano in cucina e trovo dei pancakes sul tavolo.

un altro bigliettino dice:
"saranno sicuramente freddi.
mettili nel microonde. appena hai finito di mangiare, indossa qualcosa e vieni dove ci siamo baciati la prima volta.
buon appetito!"

inarco un sopracciglio e faccio quello che il biglietto dice. i pancakes anche se mangiati riscaldati in microonde sono ancora buoni. poi indosso un paio di jeans sotto la maglia di michael e mi infilo un paio di converse. mi rendo un po' più decente e poi esco di casa.

entro in macchina e trovo un altro bigliettino.
"per sicurezza, ho messo una mappa con il percorso segnato. so quanto tu sia pessima nell'orientarti."

mentre guido con le indicazioni della mappa, ripenso a quando mi sono persa a parigi e ho dovuto seguire le indicazioni delle fan che sapevano meglio di me dove michael si trovasse.

arrivo al punto desiderato, parcheggio e scendo dalla macchina. cammino per un po' e poi mi dirigo in spiaggia.
nel punto esatto dove avevamo lasciato i nostri averti, vedo michael e gli vado incontro sorridendo.

è vestito come me fatta a eccezione per i suoi soliti skinny jeans neri. lo guardo mentre mi sorride e inizio a correre verso di lui. solo che lui rimane immobile e mi fa cenno di fermarmi.

«tutto ok?» chiedo io guardandolo stranita. adesso mi fa quasi paura.

vedo che tira fuori un cofanetto nero fuori dalla sua tasca e si inginocchia davanti a me. sento il cuore in gola mentre lui apre il cofanetto mostrandomi l'anello. io lo guardo e sento le lacrime che mi vengono agli occhi.

«so che non importa sigillare il nostro amore con il matrimonio ma io voglio sposarti quindi - dice lui e poi sospira guardandomi negli occhi - vuoi diventare mia moglie?»

«mille volte sì!» esclamo e mi getto subito al suo collo.

lo abbraccio forte e lui mi stringe al suo petto. inizio a piangere dalla commozione e poi mi stacco da lui. michael mi sistema l'anello al dito e poi io gli prendo le mani e lo guardo negli occhi.

«non ci sono parole per descrivere quanto io sia stata fortunata a trovare un uomo come te nella mia vita. sono grata per tutte le sofferenze passate perché tutte ne valgono la pena se adesso posso stare con te per sempre. ti amo, michael.» dico e, finalmente, lo bacio.

m&g ; michael cliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora