Era passata una settimana da quando avevo iniziato a lavorare al manicomio, e quel giorno Joker sarebbe stato trasferito da Black Gate. Durante i giorni precedenti non avevo fatto granchè, avevo solo tenuto un paio di sedute e studiato manuali su manuali per prepararmi al grande giorno. Melania continuava a farmi sempre le stesse raccomandazioni, sembrava una madre preoccupata perchè la figlia adolescente sta uscendo con gli amici...
Ero -di nuovo- immersa nei miei pensieri, stavo pensando a lui ovviamente, a come si sarebbe comportato e tutto. Continuavo a pensare che, nonostante avesse fatto delle cose terribili, era anche un genio.
Mentre fantasticavo sull'incontro sentii bussare. Mi riscossi improvvisamente e aprii la porta, facendo entrare una guardia. Questi mi avvisò che il paziente era arrivato e che dovevo seguirlo fino alla camera dove si sarebbe tenuta la seduta. Infilai velocemente il camice, raccolsi i capelli in uno chignon, inforcai gli occhiali da vista e lo seguii.
Mentre camminavamo per i corridoi numerosi dottori, vedendomi, interrompevano le loro mansioni per darmi una pacca sulla spalla e un 'in bocca al lupo' prima di riprendere a lavorare. Sinceramente non li capivo: non stavo andando al patibolo! O forse si?Mentre scendevo al secondo piano da una finestra intravidi un camion: mi affacciai e notai che dava sull'ingresso. Dal camion scesero delle guardie, che aprirono lo sportello posteriore. Da questo scese Batman, che tratteneva un uomo intrappolato in una camicia di forza. Capii immediatamente di chi si trattava. Aveva il capo chino, per cui riuscivo a intravedere solo i suoi capelli verdi, ma come se avesse avvertito il mio sguardo puntato su di lui alzò la testa, incrociò il mio sguardo e sorrise. Restai senza fiato e non sapevo neanche perchè. Sentii una miriade di sensazioni contemporaneamente: ero intimorita, ma allo stesso tempo mi sentivo... protetta. E al sicuro. Inutile dire che la guardia mi fissava in modo strano, e non lo biasimai: ero rimasta paralizzata a fissare un pazzo assassino che veniva portato in manicomio. Mi riscossi dicendo che tutto questo era inquietante e soprattutto molto stupido. Continuai a scendere le scale, e dopo qualche minuto arrivai davanti ad una camera blindata. Melania mi stava aspettando lì davanti insieme a tre guardie. Mi raggiunse e iniziò a ripetermi per l'ennesima volta cosa dovevo fare: 'non farlo parlare se non è interpellato, se ti pone delle domande non rispondere, mantieni la calma', eccetera. Finchè mi mise un foglio in mano e mi disse con tono autoritario di entrare e seguire quello schema di domande. Rimasi scioccata:pensavo di avere una pagina bianca e di poter gestire quella seduta come volevo io, invece dovevo di nuovo seguire le indicazioni di altri. Lanciai un occhiataccia a tutti i presenti, poi mi voltai, feci un respiro profondo ed entrai.
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Harley Quinn: Mad Love #JustWriteIt #Wattpad10
Fanfiction« Quando ero un medico non facevo altro da mattina a sera che ascoltare i problemi degli altri. Poi ho conosciuto il Joker, la prima persona che ha ascoltato i miei problemi, e mi ha reso la vita divertente! » [106# IN FANFICTION IL 2/9/16]