capitolo 5

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Appena entrai la porta si richiuse con un tonfo sordo alle mie spalle. "Ci siamo" mi dissi. Era arrivato il momento di confrontarmi con lui direttamente.
Lui era seduto davanti a un tavolo, sempre legato con la camicia di forza. Aveva nuovamente il capo chino, e non sembrava avere intenzione di alzare lo sguardo su di me, per cui camminai fino al tavolo e mi sedetti di fronte a lui. Mi schiarii la gola e iniziai a parlare 'Salve Joker, io sono la dottoressa Harleen Frances Quinzel e mi occuperò di queste sedute durante la tua permanenza all'Arkham Asylum'
Mi interruppe ridendo sguaiatamente. Non mi aspettavo che quella frase potesse suonare divertente... ma dopotutto si trattava di Joker. Non feci molto caso a quell'interruzione, e continuai 'ora ti farò una serie di domande e-' 'Harleen Frances Quinzel hai detto? Non è un po' troppo lungo per una ragazza così giovane e carina?' Non risposi 'che ne dici di... Harley? Si, Harley Quinn. Suona bene non trovi? E penso che ti caschi a pennello' Rise di nuovo.
Alzai un sopracciglio, scettica 'trovo che suoni come "Arlecchino" in inglese...'
'Uuuh, che caratterino... si vede proprio che sei di New York... Midwood? O forse Bensonhurst?'
Ero sbalordita. Era riuscito a capire in quale quartiere di New York sono vissuta. Volevo chiedergli come ci fosse arrivato, ma scossi la testa e continuai imperterrita a parlare, come se non fosse successe niente. Diedi un'occhiata alle domande sul foglio che mi avevano consegnato. Una più stupida dell'altra. Tentai lo stesso, dopotutto pensai "se le hanno scritte ci sarà un motivo..."
'D'accordo, iniziamo con le domande... ehm... perché uccidi??' Un attimo dopo mi pentii di avergli posto questa domanda. Non avrebbe mai risposto, si sarebbe solo limitato a prendermi in giro. Infatti sorrise e disse 'cara Harley, ora mi deludi . Davvero non ci arrivi da sola? Pensavo fosse ovvio... fai un piccolo sforzo, dai' a quel punto persi la pazienza, ero stufa di quegli stupidi giochetti. Accartocciai il foglio, lo buttai a terra, mi alzai e mi sporsi verso di lui 'lo è infatti. È solo un contorto e perverso senso dell'umorismo. Dopotutto sei un clown, no? Ma scommetto che non è l'unico motivo. Penso che tu uccida anche per vendetta. Devi vendicarti di qualcosa o qualcuno e gli omicidi plateali che architetti sono il tuo modo di vendicarti lentamente'
Per un attimo sembrò sorpreso, ma durò solo un secondo: subito dopo il solito sorriso beffardo riprese il posto e, sporgendosi verso di me così come avevo fatto poco prima disse 'ma bene, molto brava. Devo essere sincero, nessuno era riuscito a capirlo prima d'ora'
Eravamo pericolosamente vicini. E la cosa più pericolosa era che la cosa non mi dava minimamente fastidio. Quindi mi rimisi seduta e, riassumendo un atteggiamento professionale, chiesi 'bene, allora passiamo alla prossima domanda: sappiamo tutti che oltre agli omicidi fai anche furti, ma a che scopo? Non penso che servano solo a finanziare i tuoi piani...' per tutta risposta si sporse ancora più avanti e sussurrò 'questo te lo dico più in là, mmh?' Mi allontanai bruscamente, tentando di mantenermi fredda: 'd'accordo, allora arriviamo dritti al punto: di chi ti vuoi vendicare?' Proprio in quel momento entro una guardia 'il tempo è scaduto' disse. Maledii mentalmente quel tizio e mi alzai. Stavo per uscire quando Joker disse 'a presto Harley, e cerca di non essere arrabbiata con la tua famiglia, non è colpa loro se non riescono a capirti!' Mi bloccai. Mi voltai lentamente e balbettai 'C-come...?' 'Ti si legge negli occhi mia cara, che nessuno ti ha mai ascoltata e capita'. Non riuscii più a reggere. Scappai da quella camera e mi rinchiusi nel mio ufficio. Mi stava facendo impazzire.

Angolo autrice
Lo so mi dispiace tantissimo avevo detto che avrei aggiornato stamattina, ma mi sono svegliata tardissimo e non ho avuto modo di scrivere, non odiatemi. Spero comunque che questo capitolo vi piaccia♡

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