Capitolo 13

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Entrai nel bagno.
Una nube di vapore caldo mi invase il corpo. Era evidente che provenisse dall'acqua bollente della vasca.
Riccardo era poco distante da me, completamente nudo. Non Lo riuscivo a vederlo bene, ma riconoscevo il suo petto di porcellana.
Mi avvicinai sorridendo, e disegnai dei piccoli cuoricini con i polpastrelli delle mie dita sul suo petto.
Lui sorrise e appoggiò le mani sui miei fianchi, per poi levarmi lentamente la maglietta. Arrossii leggermente: quel gesto mi aveva ricordato la serata precedente, la piccola tortura dei due sul mio petto. C'era ancora qualche segno di succhiotto, ed era imbarazzante, dato che molti non erano del ragazzo che amavo.
Frettolosamente mi spogliai e mi immersi nell'acqua calda della vasca. Quando affiorai con la testa, ritrovai il castano dal lato opposto della vasca.
-amore...-
Lo guardai negli occhi per spingerlo a continuare.
-non ti dispiace che io abbia baciato Aitor?-
-beh... All'inizio si... Ma d'altronde...- abbassai la testa -l'ho baciato pure io... E sono stato io a sverginarlo...-
Con la coda dell'occhio vidi il ragazzo mordersi il labbro inferiore.
-ehm... A te ha dato fastidio?-
Lui mi guardò incerto: -no...- balbettò.
Era evidente che stesse mentendo, forse non voleva allontanarmi?
-sei geloso?- ridacchiai.
Abbassò la testa imbarazzato: -forse....-
Lo abbracciai ridendo: -lo sai vero che amo solo te?-
Gli baciai la guancia sorridendo.
-ti amo pure io Gabi-
Mi staccai e gli accarezzai le labbra con il polpastrello dell'indice.
Lui osservò dettagliatamente quel gesto, per poi allontanarsi di scatto.
-che ti prende?-
-io? Niente....-
Lo scrutai un attimo. C'era qualcosa che non andava. Che fosse successo qualcosa ai suoi gatti? D'altronde sono animali piuttosto delicati e lui ci teneva tanto...
Lo presi per i fianchi e lo posizionai su di me:- sono il tuo fidanzato... Ti puoi fidare di me...-
Sorrisi e passai le dita lungo tutta la spina dorsale. Non eravamo fidanzati da molto, ma lo conoscevo abbastanza bene da sapere che la schiena era il suo tallone d'Achille.
Con quel tocco il ragazzo si rilassò e ci potemmo godere il nostro bagno fra carezze e baci.
Si, lo amavo davvero.

Uscimmo dalla vasca dopo un paio di ore, manco una ragazza avrebbe trascorso tutto quel tempo in bagno!
Mi misi un asciugamano in vita e mi avviai verso la camera.
Il castano mi bloccò per i fianchi. Sentivo il suo petto caldo contro la mia schiena, il suo bacino contro il mio...
Si avvicinò all'orecchio, con voce roca e sensuale sussurrò: -dove vuoi andare? Io non ho finito con te.-
Mi spinse contro il muro baciandomi con tale foga da lasciarmi senza respiro. Lo guardai negli occhi, così profondi, così ramati... Brillavano.
Sentivo le sue mani scorrere sotto il mio asciugamano, accarezzando le mie natiche.
Mi staccai leggermente e ridacchiai: -hai voglia eh?-
Non rispose, l'unica cosa che fece fu baciare il mio collo, per poi scendere lentamente verso la tempia, a cui dedicò un succhiotto. Scese ancora per poco, per poi soffermandosi a stuzzicare con la lingua i miei capezzoli, mentre mi penetrò con un dito.
Ero bloccato, non potevo fare nulla per fermarlo. Ma io lo amavo, e quindi per me quello era un momento magico, non avevo motivi per voler fermarlo... Eppure lo desideravo fare.

Mi prese in braccio come una bambolina e mi portò fino in camera.
Mi fece stendere sul letto e si posizionò sopra.
Lo scrutai negli occhi speranzoso. Brillavano più di prima, alimentati dal desiderio di possedermi.
Sorrisi speranzoso, ma lui parve non notarlo e senza preavviso mi penetrò in un colpo.
Il mio sorriso si spense sentendo Riccardo muoversi sempre più ferocemente, senza un apparente amore.
Dalla mia bocca uscivano solo versi di dolore, cosa mai successa.
-R-Richy fermati... M-mi fai male-
Strinsi gli occhi e mi morsi le labbra notando che non c'erano segni di diminuzione.

Continuò a spingere fino a quando non venne, pochi secondi dopo di me. Sentii il suo sperma riempirmi fino all'anima, mentre lui non sembrava che avesse voglia di fermarsi.
Urlai con tutte la mia voce. Sentivo solo dolore. E il suo amore? Che fine aveva fatto? Io lo amavo, porca puttana se l'amavo... Lo guardai negli occhi, sofferente.
Stranamente uscì, senza esitare, senza controbattere.
Rimasi a guardarlo mentre lui si vestiva, come se non fosse successo niente, si immerse sotto le coperte per poi addormentarsi.
Presi il copriletto e mi coprii, per poi rannicchiarmi infreddolito.
Sentivo ancora dolore, ma decisi di restare zitto.
Continuai a guardarlo inorridito. Lui non era il mio fidanzato... Non poteva esserlo.
Mi alzai dolorante e andai in bagno per lavarmi il viso.
Mi guardai allo specchio e sorrisi: -sarà solo per oggi...-
Ritornai in camera e mi distesi accanto al ragazzo.
Lo guardai dormire, ma notai che fra le sue dita stringeva un bigliettino. Glielo rubai e lo lessi.

Sicuro che questo sia amore?
X

Rilessi più volte il messaggio... e se avesse ragione? Magari mi stava solo usando... Nono, ero sicuro che quei baci non erano falsi, che quei "ti amo" non erano bugie...

Tra apparenza e realtàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora