-ci presenteremo senza regalo!-
-Victor, lo sai che non lo faremo mai?!- lo ripresi camminando frettolosamente verso la fermata dell'autobus.
Avevo paura. Non avrei mai lasciato un amico senza regalo, Aitor si meritava di meglio.
Passai davanti ad un negozio di giocattoli. Mi arrestai davanti alla vetrina, soffermandomi ad ammirare un peluche gigante di panda.
Sembrava così soffice, così tenero.
-muoviti lumaca!- mi riprese il blu continuando a camminare.
-che hai?- si avvicinò l'altro guardando insieme a me la vetrina.
Non dissi niente, puntai il peluche e sorrisi.
-è perfetto per Aitor! Almeno per prenderlo un po' in giro!- ridacchiò comprensori la bocca con le mani.
Lo guardai e sorrisi, per poi chiamare Victor ed entrare all'interno del piccolo edificio.
-mi scusi, quanto costa quel pupazzo?- il castano indicò il peluche, mentre io continuavo ad ammirarlo da vicino.
L'altro ragazzo si avvicinò a me posando una mano su una spalla. A quel contatto, un brivido mi percorse tutta la spina dorsale trasalendo.
Lui continuava a guardarmi sorridendo, per poi chiedermi: -ti piace davvero tanto?-
Sorrisi ed annuii, posando leggermente la testa sul suo petto.
Lui ricambiò il sorriso, passando le dita fra i miei capelli.
-non ce lo possiamo permettere: costa troppo!- disse Riccardo avvicinandosi e guardandoci con un sopracciglio alzato. Era evidente che fosse confuso e forse geloso; ma aveva preso fischi per fiaschi, a me non piaceva Victor.
Mi chinai leggermente rosso, e feci finta di osservare la coda dell'animale.
-è scucito!- dissi osservando uno strappo sulla schiena del pupazzo.Accompagnammo il castano a casa, per poi dirigerci verso casa mia.
Arrivammo di fronte all'incrocio che separava casa mia da quella di Victor, ma lui continuava a seguirmi.
-non vai a casa tua?-
-nah... È buio, preferisco accompagnarti a casa... Almeno sono sicuro che tu stia bene...- le ultime parole le sussurrò, forse non voleva che lo sentissi?
Continuai a camminare goffamente verso casa mia, stringendo forte l'animale di peluche al petto. L'animale non mi permetteva di camminare bene, facendo assomigliare le mie falcate a una marcia militare.
-Serve aiuto?- si avvicinò Victor.
Ero in difficoltà, ma lo volevo portare io. L'animale era poco più piccolo di me, ma non pesava molto: era solamente ingombrante.
Scossi la testa continuando con la mia piccola parata.
-Mh...-
D'un tratto il ragazzo mi prese in braccio, portando con me il pupazzo.
-lo sai che sei grasso?- ridacchiò continuando a camminare.
Sorrisi e lo guardai in tutto il suo splendore, mentre alcuni raggi di sole gli baciavano il suo viso pallido.
-parla quello anoressico!- soffocai una risatina chiudendo gli occhi.
Il suo profumo di pino mi rilassava.
Appoggiai la testa sul suo petto e respirai con il naso, inalando tutta la sua essenza.-Ehi dormiglione, sveglia!!!-
Aprii leggermente gli occhi. Avevo ancora la vista offuscata, ma riconobbi due figure, una dai capelli blu e l'altra grigi.
Stropicciai i miei occhi riconoscendo le due persone: Victor e la nonna.
-nya... Mh... Che?- mi guardai attorno.
Il blu ridacchiò vedendo la mia aria assonnata.
-tonto, ti ho portato a casa e ti sei addormentato- sorrise -bene, ora vado a casa... Buonanotte-
Mi baciò la fronte e lo salutai, per poi scortarlo fino alla porta.
-grazie, ci vediamo al compleanno di Aitor!- gli baciai una guancia.
-ciao a domani- sorrise e si avviò verso casa sua.
Chiusi la porta e mi fiondai sulla poltrona prendendo il pupazzo, l'ago e il filo.
-devo finire di cucirlo entro domani....-
Iniziai a cucire lentamente, ma d'un tratto, all'interno della scucitura trovai un biglietto.
Ormai erano ovunque, quindi lo aprii senza problemi.Attento a non tradire.
XChe significava tutto ciò?
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Tra apparenza e realtà
Fiksi Penggemarallora... questa qua è uno yaoi quindi... OMOFOBI USCITE DAL MIO PROFILO. sarà narrata in prima persona da Gabriel Garcia, un difensore di Inazuma Eleven Go, ma anche chi non ha mai visto l'anime può leggere questo libro. non credo che supererà i 25...