Capitolo sei

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JONATHAN
Sono sdraiato sul mio letto, e fisso il soffitto. Mi sono tolto la camicia, ed ora sono solo in jeans. Il mio unico pensiero, però, é lei, e ormai non cerco nemmeno di fermare i miei pensieri. Non so che mi succede, non ho mai pensato a qualcuno cosi intensamente, non mi sono mai preoccupato di nessuno, ma lei ha qualcosa di diverso... O forse sto solo impazzendo. Si misa che é cosi, sono pazzo. Continuo a ripetermelo e con quelle due parole nella mia testa mi addormento, sognando lei.
Mi sveglio sobbalzando al suono di un ululato. Mi affaccio alla finestra della mia stanza scostando le coperte rosse. É la luna piena. Prendo la camicia e me la infilo in fretta. Mi metto le scarpe da ginnastica e scendo di sotto. Prendo il mio telefono ed esco chiudendo la porta a chiave. Inizio a correre verso la casa di Seelie. Tutte le luci sono spente, ed incomincio a preoccuparmi. Alzo lo sguardo alla luna, e in quel momento la vedo. Un lupo anrgentato alla luce della luna, fiera, terribile, tremenda, bellissima... Rimango a fissarla a bocca aperta, se qualcuno passasse potrebbe dire che sono diventato una statua. Seelie scruta le strade, e sembra annoiata. Chiudo la bocca ed inarco le sopracciglia. Lei riesce a controllarsi, sa quello che fa durante la luna piena, e questo mi sconcerta e non poco. La osservo meglio. La sua coda è striata di verde, ed é folta e lunga rispetto agli altri lupi. Chissà come sarebbe poter toccare quella coda cosi morbida.
"Che cazzo sto dicendo!" esclamo a bassa voce, e subito mi tappo la bocca. Lei rizza le orecchie ed inizia a ringhiare. Chiudo gli occhi terrorizzato. Lei balza dal tetto atterrando a qualche metro da me. Inizio a tremare, ma lei non percepisce nemmeno la mia presenza. É concentrata su un ombra. Ringhia, e da dietro un cassonetto spunta fuori un lupacchiotto con una lattina tra i denti. Sorrido, ma poi noto il comportamento della mia lupachiotta, che continua a fissarlo ringhiando. Lo guardo meglio, e solo ora sento il fantastico odore del sangue nell'aria. Dietro di se lascia una scia di sangue, e il cucciolo ne ha le zampe e la bocca ricoperte. Ha una cicatrice che pulsa sulla schiena, ma non capisco se é un Alpha o un Omega. Seelie ringhia ed inizia a seguire la scia di sangue. Il piccolo la segue scodinsolando. Dopo qualche secondo li seguo a debita distanza. Passiamo davanti a molte case, ed intanto l'odore del sangue si fa sempre più forte. La mia lupacchiotta si ferma e si avvicina ad una casa con la porta spalancata. Sento il suo verso di disgusto, poi si gira verso il cucciolo, che intanto scodinsola felice. Gli ringhia conto e il lupo abbassa la testa. Seelie gli fa un cenno e sale e sul tetto della casa. Si sdraia nella stessa posizione di prima e ulula di nuovo. Il cucciolo le salta sulla schiena sporcando il suo manto candido, poi inizia a mordicchiare le sue orecchie. Una strana rabbia mi assale vedendo quei due assieme. Non posso essere geloso! O forse si? Mi prendo la testa tra le mani e la scuoto. Alzo lo sguardo al cielo, é quasi l'alba. Li osservo un'ultima volta. Il cucciolo nero dorme tra le zampe della mia lupacchiotta, che lo guarda con tenerezza. Sento di nuovo la rabbia salire e stringo i pugni allontanandomi velocemente. Arrivo a casa e.salgo in camera mia. Tiro un pugno al muro e la mia mano affornda nel cemento, inviandomi fitte di dolore per tutto il braccio. Ritiro la mano e la guardo. É ricoperta dal mio sangue, e la mano é rotta. Non ci faccio caso, noi guardiamo in fretta. Nella mia testa gira solo un'immagine, che non mi fa sentire il dolore, ma solo rabbia. Rivedo la mia lupacchiotta che ha tra le zampe il cucciolo. Inizio a picchiare la testa contro il muro. Molte testate dopo mi stendo sul letto con un grosso taglio sulla fronte. Chiudo gli occhi togliendomi gli occhiali. Perché mi sento cosi? Che cosa mi sta succedendo! É da quando ho conosciuto quella lupacchiotta che mi sento cosi! Non é che... No non ci devo nemmeno pensare! Apro gli occhi e mi alzo a sedere. Quella lupacchiotta mi ha fatto qualcosa, sono cambiato, non sono più lo stesso.
I mie pensieri vengono interrotti dalla sveglia che suona, dicendomi che é ora di andare a scuola. Mi alzo svogliatamente e mi cambio la camicia mettendomene una nera, poi ci abbino un jeans largo. Prendo la borsa che uso per la scuola e la poggio sul letto. La riempio di tutti i libri necessari e poi la richiuso mettendomela a tracolla. Esco di casa e cammino lentamente. Per andare a scuola devo passare davanti alla sua casa. Sono quasi arrivato a casa sua, quando la vedo uscire dalla porta con un bimbo di tre anni. La osservo e il mio cuore perde un battito. Indossa un top rosso e degli shorts neri. Una giacca nera completa l'abbigliamento, ma io so che non é per moda che la indossa,ma per non destare sospetti. In fondo siamo a dicembre! Indossa dei tacchi neri altissimi, che la rendono un po' più alta. Non che sia bassa sia chiaro, ma é difficile superare 1m e 90. Si é messa un rossetto nero e una linea di matita agli occhi, che li evidenzia rendendoli luminosi e perfidi. Faccio per avvicinarmi, ma solo ora mi accorgo della pistola infilata tra la pelle e i pantaloncini. Lei e il bimbo iniziano a camminare dandomi le spalle, ed io li seguo, convinto a raggiungerli. Inizio a scrutare il bimbo. Ha i capelli neri, é biccolo e paffuto, ma la camicia che indossa lascia vedere il simbolo che ha sulla schiena. Un Alpha capisco. Anche se sono un vampiro molto giovane alcune cose le so. Il piccolo si ferma di colpo e Seelie fa lo stesso guardandolo dubbiosa. Il bimbo inizia ad annusare l'aria, e anche lei inizia a farlo. Io sono immobile al centro della strada come un imbecille. Lei si gira di scatto, poi vedendomi, prende la pistola e la carica. Dice qualcosa al bimbo, e lui inizia a ringhiare mentre gli crescono le zanne. Cerco di ignorare la pistola puntata contro di me ed avanzo. Lei si irrigidisce, ma non molla la presa. Sono a qualche passo da lei, ma Seelie non mette giù l'arma. Sento qualcuno correre, e vedo Juliel prendere il bimbo e portarlo via con uno zainetto a tracolla. Appena se ne vanno mi rigiro verso la mia lupacchiotta. Ora le sto di fronte, la sua arma puntata alla mia testa. Mi arriva alle spalle, ma so che é più pericolosa di me. Sfioro la pistola con le dita, per poi risalire sul suo braccio facendola rabbrividire mentre il braccio con la pistola si abbassa. Con le dita traccio in disegno sul suo braccio, fermandomi quando le mie dita toccano la sua vena. Sento i denti scattare, ma mi trattengo. Inizio a baciare la vena, ammorbidendo la pelle con una serie di baci umidi. Annuso il suo odore e le scosto la giacca assieme a qualche ciocca ribelle. Faccio scattare i canini e la mordo lentamente e delicatamente per non farle male. Il sapore del suo sangue mi esplode in bocca ed inizio a bere con voracità.
Stringo e rilascio le sue spalle ad ogni sorso, inarcando leggermente la schiena. Il suo sangue é dolce ed amaro, con una spruzzata di piccante, é unico. Dopo un po' lei inizia ad inarcare la schiena, ed é li che io perdo il controllo.


Cosa succederà a quei due?
Che ne pensate?
Chiedo scusa per non aver pubblicato ieri. Cercherò di rimediare. Un bacio alle/ai mie/miei pochi/e lettori/ICI!😘

Diversa, Licantropa, Principessa, Fata, Ma chi sono Io?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora