Capitolo dieci

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JONATHAN
Urlo di gioia guardando il postit e salto dalla mensola. Sono al settimo cielo. Saltello per i corridoi e i miei compagni mi guardano male. Saluto tutti con allegria ed esco dall'Istituto. Non ci credo ancora, ha detto di si.
La mai felicità si spegne quando vedo Seelie ricoperta di sangue che barcolla sul cadavere dell'Omega. Corro da lei e la prendo prima che cada. Lei sviene tra le mie braccia, ed io portandola a mo di sposa la porto via. Cammino velocemente per le strade diretto alla mia casa. Entro e chiudo la porta con un calcio. Mi avvio verso la mia stanza e la poso delicatamente sul mio letto. Appena tocca le coperte si rannicchia ed inizia  a tremare ansimando. La giro e sfioro le sue labbra sporche di sangue luccicante. I miei polpastrelli si sporcano di quel liquido ed io lo lecco.
Sento il sapore aspro dei licantropi e qualcosa di zuccheroso. Solo una cosa ha questo sapore per noi vampiri: la strozzalupo. Inizio ad agitarmi. Ha ingerito della strozzalupo, é letale per i lupi. Seelie si rigira nel letto, respira a fatica. Avvicino il mio polso ai miei canini e mi lacero la carne facendo uscire il mio sangue nero. Lo avvicino alla sua bocca e cerco di farglielo bere. Lei non si muove e dopo un po' il suo petto si blocca. Entro nel panico. La scuoto ma non si sveglia. Piango ma lei é immobile. Porto la mano al suo collo e non sento nessun battito. Piango ancora di più, mi dispero. Poi mi rialzo distrutto. Le avevo appena rivelato i miei sentimenti, andava tutto bene! La osservo. Mi riporto il polso alla bocca e la riempio di sangue. Appoggio le mie labbra sulle sue e la bacio costringendola ad ingoiare il sangue anche se invano. Continuo a baciarla e a darle il mio sangue ma non ha reazioni. Le mie forze diminuiscono finché non crollo. Se lei se ne va io andrò con lei. Mi scendo affianco alla mia lupacchiotta e aspetto che la morte mi raggiunga. Non ho mai immaginato di morire cosí, per una licantropa, ma tutto sommato é una bella morte.
Sto per lasciarmi andare definitivamente quando sento un fruscio accanto a me. Non ci faccio caso e rimango immobile. Sento qualcuno scrollarmi, ma non ho le forze per reagire. Sento dei singhiozzi e socchiudo gli occhi. Seelie é davanti a me e mi guarda disperata. Il suo sorriso le illumina il volto vedendomi aprire gli occhi. Richiudo i miei e sorrido. I canini mi tagliano il labbro, ho perso troppo sangue, ho fame. Poi all'improvviso sento del sangue entrare nella mia bocca. Dopo qualche istante inizio a bere e mi sento subito meglio. Riapro gli occhi e smetto di succhiare raddrizzandomi. Seelie é davanti a me con le lacrime agli occhi. Mi salta addosso facendomi ammertegare. Rido mentre mi stringe.
"Stupido vampiro! Non ti libererai di me tanto facilmente!" dice ridendo e piangendo. La prendo per le spalle e la separo da me. Lei rimane sulle mie gambe imbronciata.
"Guarda che eri tu quella che non respirava lupacchiotta!" replico e lei mi tira un pugno sul braccio.
"Devi decidere se essere il mio affascinante ragazzo o un pazzoide suicida!" esclama ed io sorrido furbo.
"Io pazzoide suicida?!" dico facendo il falso offeso. "Ma come mi hai chiamato? Sono il tuo affascinante ragazzo?" rido e lei arrossisce fino alla punta dei capelli. Fa per ribattere ma la blocco baciandola. Continuiamo a baciarci, poi ci addormentiamo felici come due bambini.
Mi sveglio, è notte. Guardo estasiato la mia lupacchiotta ancora sporca di sangue e sorrido. Le bacio delicatamente le labbra e sorrido felice ma triste...... se solo lei sapesse.....
"Seelie, non sai quanto ti amo, mi hai cambiato" le dico mentre i sensi di colpa fanno strada. Scuoto la testa e richiudo gli occhi. Dormo e sogno lei, al sicuro, salva, felice.

SEELIE
Sento le sue parole e sorrido leggermente. Lo amo!
Lo osservo, dorme. Ridacchio e gli do un bacetto. Non reagisce, anzi, inizia a russare di brutto! Non so come sia possibile per un vampiro russare, ma mi sta stonando! Sguscio via dalle sue braccia e mi alzo. Ho ancora addosso i vestiti di questa mattina. Mi guardo intorno e non vedo nulla di familiare. Non sono a casa mia. Un armadio nero attira la mia attenzione e mi ci fiondo. Lo apro ed inizio a frugare. Trovo un maglione nero e lo indosso soddisfatta. Mi arriva sotto le cosce e anziché un maglione sembra un vestitino. Prendo una cinta nera di verniche dal suo armadio e la stringo ai fianchi. Gli lancio un'ultima occhiata poi vado in esplorazione. Apro tutte le porte curiosa, trovando un bagno e uno sgabuzzino.
Scendo le scale e vedo al piano inferiore. Vado nel salone che é nero e rosso come tutta la casa e mi siedo sul divano. Accendo la TV e mi metto a vedere un film. Rimango stravaccata sul divano per un po' circondata dal suo odore. Poi sento dei colpi e dei ringhi alla porta. Balzo subito in piedi e mi semitrasformo. La coda mi alza un po' il maglione, ma non ci faccio caso. Mi avvicino alla porta e faccio per aprirla quando si spalanca e balza dentro una palla di pelo nera che mi lecca. Cado all'indietro, poi mi trasformo completamente ed inizio a giocare con Sevvy. Ci tiriamo la coda a vicenda e lui é felicissimo. Mi salta addosso e mi tortura le orecchie. Dopo qualche minuto esausta mi stendo. É tardo pomeriggio e il piccolo é ancora carico. Sembra una batteria a lunga durata! Mi rilasso, poi sento dei passi provenire dalle scale. Un Jonathan assonnato e preoccupato mi si para davanti ed io sghignazzo ringhiando piano. Lui si strofina gli occhi come un bimbo e si sistema gli occhiali parandomisi di fronte. Appena nota il lupetto che ho tra le zampe i suoi occhi diventano cupi e le sue mani si stringono in due pugni. Il lupetto non si é ancora accorto della sua presenza, ma continua a mordicchiarmi l'orecchio. Uh il vampiretto é gelosooooo! Tossisce e il lupetto si gira. Lo squadra poi inizia a ringhiare. Poi gli salta addosso addentandogli il braccio. Jonathan preso alla sprovvista cade all'indietro mentre Sevvy continua a mordergli il braccio. Il mio vampiretto urla di dolore ed io mi semitrasformo e gli stacco Sevvy di dosso. Lui mi guarda grato mentre Sevvy si agita furioso. Gli do un bacetto sul nasino freddo e si calma. Ritorna metà mano e guarda storto il mio vampiro. Incrocia le braccia e mi guarda. Io gli do un altro bacetto sulla guancia e lui sorride. Sento lo sguardo geloso di Jonathan su di noi e ridacchio.
"Sevvy mi sa che qualcuno é geloso!" dico cantando e lui ride scoccando un'occhiata a Jonathan che é rosso di rabbia. Il piccolo sbadiglia e si acciambella tra le mie braccia chiudendo gli occhi e addormentandosi. Lo poggio sul divano ed ignorando il vampiro vado in quella che dovrebbe essere la sua cucina. Lui mi segue serio, ma lo ignoro. Apro il frigo e vedo con mio grande piacere una vaschetta di tre chili di gelato alla vaniglia. Prendo un cucchiaio e mi siedo sul tavolo molto alto. Lui mi guarda e tiene il broncio ed io scrollo le spalle leccando il cucchiaio strapieno di gelato. Lui mi si avvicina minaccioso ed io come una scema mi metto a ridere. É troppo buffo.
"Che hai da ridere?" chiede serio ed io rido peggio di prima. Si avvicina di più e si mette tra le mie gambe togliendo mi dalle mani il mio adorato gelato. Faccio per protestare ma mi blocca. Sorrido e lui mi guarda infuriato.
Gelosoooooneeeeee!




Scusate ancora se non ho pubblicato miei pochissimi lettori, sono mortificata spero mia perdoniate. Perdonate anche i miei numerosi errori di scrittura. Lo sto scrivendo con il telefono, quindi é un casino. Cercherò di essere più puntuale con gli aggiornamenti, scusate ancora! Un bacio!
😙😙😙😙

Diversa, Licantropa, Principessa, Fata, Ma chi sono Io?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora