- Avrei dovuto metterlo in paddock .- ripete Eyghan stringendo il volante tra le mani talmente forte che posso vedere le ossa delle sue nocche.
- Eyg non è colpa tua.- lo rassicuro per l'ennesima volta.
- Invece si! Sapevo che ti avrei portata lì, sapevo che il box di Gavriel è esattamente davanti a quello di Elisir e sapevo che non avresti dovuto vederlo! - sospira. - Avrei dovuto metterlo in paddock. -
- Non potevi sapere che avrei avuto un attacco di panico. -
- Avrei dovuto immaginarlo. -
Non sono una persona paziente, lo sanno tutti, e proprio per questo le persone evitano di infastidirmi più del dovuto. A volte però, qualcuno varca il limite e non riesco a trattenermi, sfoderando il mio impeccabile tono pacato e pungente, con una leggera dose di sarcasmo.
Per quanto potesse essere dispiaciuto, Eyghan aveva superato il mio limite.
- né io né Gavriel siamo un tuo problema. Se hai intenzione di darmi informazioni o di aiutarci, ben venga, ma non sarò io a chiederti di farlo, e non sarò io a tormentare la tua coscienza Eyg. - sbotto - Ti ringrazio per quello che hai fatto oggi e tutti gli altri giorni, ma non voglio che tu ti senta responsabile nei miei confronti. Me la sono sempre cavata da sola, anche con lui. -
Ed è vero.
All'età di dodici anni avevo preso la mia sella e insieme ai miei genitori mi ero recata da un commerciante, non potendo contare sull'appoggio di un esperto, mi ero fidata del mio istinto scegliendo un cavallo dal manto fiammante che mi aveva colpito sin dal
principio. L'avevo portato in un maneggio abbastanza economico da permettermi uno stallo ma non delle lezioni o degli aiuti.Il giorno del mio tredicesimo compleanno, avevo osservato tante di quelle lezioni da riuscire a lavorare il mio cavallo senza l'aiuto di nessuno, avevo sbagliato molte volte ma ogni errore era sempre stato ripagato, mentre un intreccio di sentimenti mi avvicinava sempre di più al cavallo dal 'manto fiammante', Gavriel, letteralmente 'principe del fuoco'. I miei genitori avevano bussato alla mia porta con una partecipazione per dei corsi equestri tra le mani, convinti che 'me la fossi meritata'.
Eravamo in ascesa e niente poteva andare meglio di così, avevo risposto tutta la mia fiducia in quel cavallo e sebbene fossi seguita da vari istruttori, lui era il mio unico consigliere, che mi dava forza, tenacia e sicurezza.
Avevamo un rapporto costruito pezzo per pezzo, alcuni un po' storti e altri perfettamente combacianti, ed era tutto quello che volevo.
Poco prima dei miei quindici anni, l'intera montagna fatta di piccoli pezzi era crollata lasciando solamente il buio dietro di se.
- Hai qualcosa da dirmi? - concludo mentre Eyghan ferma l'auto davanti a casa mia.
Si passa una mano sul volto. - Non è più il cavallo di una volta Dallas, e tu non sei più la stessa ragazza. - mormora.
Mi basta.
Sbatto lo sportello e corro dentro casa, mia madre è ai fornelli come immaginavo così mi avvicino alla porta di cucina riprendendo fiato.
- Gavriel è ancora intestato a noi? - chiedo diretta, voglio una sola risposta

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That imperfect horse. (Sospesa)
RandomDopo un grave incidente che la portò ad abbandonare l'equitazione, Dallas si ritrova di fronte alla possibilità di poter ricominciare. Riuscirà a sopportare l'emozioni contrastanti che la sua vecchia passione scaturirà in lei? Ma soprattutto, riusci...