Capitolo 15

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Alzo lo sguardo, e quasi urlo dopo aver notato che al bordo del mio letto c'era un un ragazzo, mi sorride, sotto un cappuccio nero.È tutto vestito di nero, con t-shirt e sneakers rosa.Noto che accanto a lui c'è Luke.

-Ciao.-Mi dice ridendo.
-Dio mio, Luke.-Dico mettendo la testa sotto le coperte.
-Beh, sono le quattro di pomeriggio, stavo aspettando che ti svegliassi e ho chiamato un amico.-Continua lui ridendo.
-Non è divertente.-Dico con aria sarcastica, cacciando imbarazzata il viso da sotto le coperte.
Guardo meglio il ragazzo è sui venti anni, si è levato il cappuccio e noto che ha i capelli rasati a zero, ma si capisce perfettamente che son biondi, ha gli occhi blu che dentro sembrano nascondere un abisso, ha molti tatuaggi in faccia.
-Lui è Gustav.-Vedo il ragazzo pallido sorridermi.
-Io son Effy.-Dico quasi rossa in faccia.
-Bel nome.-Dice lui.
-In realtà mi chiamo Anita, ma mi chiamano tutti Effy.-
-Cosa!?-Dice Luke sconvolto.
-Eh già, adesso se mi scusate vorrei vestirmi in modo decente.-

Escono ridendo dalla stanza, indosso un maglia nera che uso come vestito, metto le solite calze a rete nere sotto, e indosso le mie dottor. Martens nere.
Metto un po' di eyeliner, ombretto ed esco dalla camera.
-Eccomi qui.-Esclamo cercano di essere a mio agio con la presenza di Gustav.

-Ohoho.-Dice Luke facendomi arrossire per l'ennesima volta.
-Dai, usciamo adesso.-Propongo.
Noto che Gustav è molto silenzioso e serio, ma allo stesso tempo divertente e socievole, mi intriga.

-Allora Anita, quanti anni hai?-Mi chiede Gustav sorridendo.
-Ehm, sedici, il mese prossimo ne farò diciassette.-
-Piccolina lei.-Dice ironico.
-Ma cos'hai sulla mano?-Mi chiede Luke dopo avermela afferrata.
-E questo da quando ce l'hai?-
Mi rattrista un attimo la domanda di Luke, ma rispondo senza problemi.
-L'ho fatto con Alì, il giorno in cui gli ho detto del trasferimento.-
-Capito piccola.-Mi dice lui sorridendo.

-Aspettate qui, che vado a comprare due birre, non mi scappate eh.-Ridacchia Luke e lo vedo incamminarsi per poi scomparire.

-E tu quanti anni hai?-Chiedo imbarazzata a Gustav, per rompere il silenzio altrettanto imbarazzante.
-Ventuno, il mese prossimo ventidue.-Mi fa un sorriso amichevole e carino.
-Oh, wow.-Dico a disagio.
-Non essere così tesa, che dolce che sei.-Mi accarezza una guancia.
-Giuro che di solito non faccio così.-Scoppio a ridere.
-Dai, allora è una cosa buona.-
Mi soffermo su i suoi tatuaggi, ha una scritta abbastanza grande sul sopracciglio c'è scritto "Crybaby".

-Ti piace?-Mi chiede lui.
-Oh si, davvero carino.-Rispondo sincera.
-Beh, allora aspetta di vedere questo.-
Alza la sua maglietta lasciando in mostra "daddy" scritto a caratteri, a dir poco cubitali sul petto.
-Oh, wow.-Ripeto l'espressione detta poco prima, eccitandomi all'idea di immaginarlo come mio daddy.

Luke è tornato ci siamo bevuti tre birree fumato una sigaretta, mi hanno fatto vedere un sacco di posti, ed adesso siamo di ritorno verso casa.

Leggo sullo schermo "Alì".
"Hei, dimmi."Rispondo.
"Come stai?"
"Bene, meglio di quanto avessi immaginato."
"Ah, bene."
Subito dopo la linea si stacca, vado in cucina a fare due bocconi.
Gustav ormai non c'è più e mi concendo di indossare un buffo pantaloncino che uso solo per la notte in casi estremi.




Entro in camera mia sbattendo la porta,accendo lo stereo al massimo e parte "solamente unico" di Mosto e Briga.
Piango tra le note di questa canzone stupenda mentre Sasha è stesa sulle mie gambe.
Vado nel bagno di servizio e trovo la lametta con cui mi tagliavo quando era morta mia madre.Avevo iniziato sue settimane dopo la sua morte.Sono stata mandata da vari psicologi e in vari ospedali.
Ho smesso l'anno scorso.
Non posso ricominciare,no.

really confused story.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora