||•Capitolo 17•||

127 4 0
                                    

Sono ancora a casa di Giulio,è un piccolo appartamento.
-Vuoi fare colazione?-Mi chiede lui.
-Si,dai.-Rispondo striracchiandomi.
-Un caffè?-Mi domanda.
-Si,dove sta il bagno?-
-È di lì.-Mi indica una stanza.Entro,è abbastanza pulito anche se è molto piccolo.Faccio quello che dovevo fare e mi lavo le mani.
Esco dal bagno e Giulio già ha preparato il caffè.
-Ecco,tieni.Attenta che è bollente.-Mi sorride.
-Va bene.-Ricambio il sorriso.
-Hai uno stereo qui?C'è troppo silenzio.-Dico mentre sorseggio il caffè.
-Si è lì.-Mi avvicino allo stereo.Guardo il disco.
-Fedez?Non ci credo che ti senti sta roba.-Osservo il disco.
-Ehm... Sinceramente si...-Scoppiamo a ridere.
-Cazzo.Mi è caduto il caffè.-Dico levandomi il vestito tutto bagnato.
-Cavolo,scotta.-Giulio ride.-Non c'è niente da ridere.Ed ora che mi metto.-Frugo nella borsa cercando la maglietta che mi aveva dato LowLow.La odoro.Cazzo,che buon odore ha questa maglia.
-Mi metto questa?-Lo guardo negli occhi.
-No,non rovinarla.Prendine una delle mie.-
-Va bene,mammina.-Rido.Entro in camera sua e scavo nei cassetti finché non trovo la felpa perfetta,ovviamente nera.
Mi arriva ai ginocchi.Bhe,fa niente.
-Ecco.-Esco dalla camera.-Mi accompagni a casa?-
-Va bene.-
Saliamo sulla moto e partiamo.
-Cavolo che freddo.-Dico avendo solo la felpa addosso.
-Eh,ci credo.-Ride.
Arriviamo a casa mia e mi lascia lì.Appena arrivata a casa mi infilo dei jeans,levo la maglietta che mi aveva dato LowLow da dentro la borsa e la sistemo in un cassetto,ma comunque non la rimarrò in un cassetto la incornicerò appena avrò tempo.
Faccio partire una playlist a caso.Inizia "scusate per il sangue" di Lowlow e Mostro.
4 minuti e 18 secondi nel mio mondo.
Sasha mi si avvicina e la accarezzo.
-Ehi,Sasha!-Dico accarezzandogli le orecchie.
Prendo il telefono.Leggo sullo schermo "Chiamata persa da Coniglietta❤"
La richiamo.
"Aria,ma dove cazzo stavi?"M dice Sara con una voce preoccupata.
"Ero da...Ero uscita.Nemmeno questo posso più fare?"Rispondo.
"Tuo padre ha chiamato mezzo paese.Ti siamo venuti anche a cercare!"
"Ed ora mio padre dov'è?"Domando.
"Stava tornando a casa.Ma almeno avvertilo quando esci."
"Cazzo,ho diciassette anni,non tre!"
"Vabbe.Vuoi uscì stasera?"
"Okay.Andiamo al Sophia?"
"Oh.Allora mi presti qualcuno di quei tuoi vestitini."
"Si.Ora vado,Ciao."
"Ciaoo."
Mi serviva un pò di svago.Guardo l'orologio.Devo andare a lavorare.Sbuffo.
Mi metto quell'orrendo top rosa e i jeans.Spero che quando esco da questa stanza non ci sia mio padre.Apro la porta,faccio un respiro profondo e scendo le scale.
-Aria!Mi spieghi che cazzo di fine hai fatto?Mi hai fatto preoccupare.-Ed ecco la predica.
-Cazzo.Sono uscita ho diciassette anni!-Rispondo incazzata.
-Bene hai diciassette anni?Allora prendi la tua roba e vai a via.Così potrai fare quello che vuoi tu.-Non c'è la faccio a non trattenere le lacrime.Piango.
-Mamma questo non l'avrebbe mai fatto.Lei mi avrebbe capito!-Dico strillando mentre piango.
-Vaffanculo!-Dico e sbatto la porta piangendo.
-Aspetta.-Dice mio padre affacciandosi al balcone della mia camera.-La tua roba!-
Mi lancia dalla finestra tutti i vestiti e le mie cose.
-Ma che cazzo fai!Vengo io lì!-
Prendo tutte le cose cadute per terra.
Entro in casa e prendo il mio zaino di scuola, ed un'altra borsa e metto tutta la mia roba lì,ed una scatoletta con i miei soldi,prendo il collare e mi porto anche Sasha.
Sasha è l'unico ricordo che ho di mia madre.Me l'ha regalata al mio dodicesimo compleanno.
Esco da casa.
-Ed ora dove cazzo!-Dico incazzata con me stessa e con tutto il mondo.
Da Giulio no,da Luca lo stesso,forse potrei andare da Sara o da Silvia,il mio capo.
Chiamo Sara.
"Ehi,Aria.Successo qualcosa?"
"Ehm...Mio padre mi ha cacciato di casa..."
"Che!?"
"Si,proprio così."
"Ed ora che intendi fare?"
"Bhe,da te c'è posto?Solo fino a quando non trovo un appartamento."
"Non lo so.Ora chiedo ai miei.Ti richiamo dopo."
Mi metto lo zaino in spalla,e prendo la borsa che avevo appoggiato per terra e tiro Sasha che si era fermata ad annusare un palo.Mi siedo sulla panchina della fermata.La panchina di fronte casa di Luca.Devo scordato.Osservo la facciata della sua casa,mi ritornano in mente tutti quei ricordi,bellissimi ricordi.Forse eravamo troppo simili per stare insieme,o troppo diversi...
Non ho voglia di andare con il motorino a casa di Sara,e poi con Sasha come faccio...
Ecco l'autobus.
Sembro una di quelle zingare nomadi,mi disprezzo da sola.
Sento il mio telefono squillare.
È Sara.
"Hei,ho una grande notizia puoi venire.Yeaaah!!!"
"Grazie mille,Sara.Ma può venire Sasha?"
"Certo che può."

really confused story.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora