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[la foto sopra l'ho fatta io😏, se prendete taggate]

Ariana: salve ... per caso avete una camera libera?

La donna davanti a me rumina rumorosamente la sua cicca alla fragola, mentre si lima le unghie laccate totalmente disinteressata da quello che le sto dicendo. Ha il rossetto rosso leggermente sbavato, e le ciglia finte male incollate. Cerco di richiamare l'attenzione di Whitney, così ho letto sulla sua uniforme, e finalmente mi degna di un minimo di interesse

Ariana: buonasera, avrei bisogno di una camera

Alza lo sguardo su di me completamente disinteressata, e dopo avermi squadrata da capo a piedi, mi porge le chiavi svogliatamente

Whitney: mi dia i suoi dati. Tenga la chiave, il numero è scritto sul portachiavi. Vada a destra e segua i numeri

Ariana: grazie

dico soddisfatta dopo un sospiro di sollievo. Dopo aver lasciato i vari dati, vado a destra del bancone e trovo un lungo corridoio, con a sinistra un muro tappezzato dalle porta del motel e a destra un grande parcheggio che da sull'autostrada. Leggo sul portachiavi il numero 14, e mi dirigo verso la stanza. Apro la porta e lancio le mie cose sul lettone sporco di sabbia (?) e mi siedo stremata sulla poltroncina di pelle rovinata. Appena la porta si chiude, cado in un pianto disperato, versando tutte le lacrime che non sono uscite durante il viaggio in taxi. Piango sempre di più, piango, piango e piango. Come è possibile piangere così tanto? Mi sento quasi stupida a piangere così tanto. Quante volte avrò ripetuto il verbo piangere ora nella mia testa? Mi interrompo e asciugo le guance quando qualcuno bussa alla porta.

Ariana: chi è?

Un accento filippino alquanto marcato risponde da dietro la porta

Edith: sono Edith la donna delle pulizie signora, le devo pulire la camera. Sa è appena arrivata così mi è stato ordinato di sistemare la sua stanza.

Ariana: ehm ... si, o-ora le apro

Mi controllo un secondo nello specchio vecchio e graffiato, per poi aprire la porta e trovarmi davanti una signora sui quaranta, alta quanto me, con i capelli lisci neri corti legati in una cosa bassa, il grembiule grigio sbiadito e i pantaloni neri. Con un sorriso cordiale entra con la sua aspirapolvere. Inizia a pulire il pavimento lamentandosi in filippino e dicendo altre cose che non capisco, probabilmente insulti su di me, o boh chi lo sa. Chi lo capisce il filippino? Aspira anche la sabbia dal letto rischiando però di risucchiare anche le lenzuola. Alla fine si inceppa l'aspirapolvere e il lenzuolo rimane incastrato dentro al beccuccio.

Edith: scusi tanto signora, m-mi scusi

Ariana: no no niente non si preoccupi e poi ...

Sospiro per la stanchezza di quante volte avrò ripetuto questa frase

Ariana: ... Non mi dia del lei. Ho solo 18 anni

Edith: non lo dire al proprietario ti prego!

Ariana: no no stia calma, non lo dirò

Edith: oh grazie al cielo, allora io vado così sistemo lenzuolo e gliene porto un altro

Ariana: okay arrivederci

Edith: ciao ciao

Dice chiudendosi la porta alle spalle con l'aspirapolvere e il lenzuolo in mano. Di nuovo da sola. La camera ora è troppo silenziosa e non posso far a meno che sentire i miei pensieri che ci riecheggiano dentro. Accendo il telefono e metto Wait dei M83. Ascolto il testo e la musica per non pensare ad altro. Sulle note della canzone, mi dirigo in bagno sotto la doccia. Lascio cadere sul pavimento i vestiti, e appena entro nella doccia faccio partire l'acqua. Il getto caldo sulla schiena mi rilassa i muscoli, e mi riempie di un calore piacevole il corpo. Rimango sotto la doccia per quasi mezz'ora, con la stessa canzone che veniva riprodotta automaticamente dal telefono. Mi sentivo così bene sotto l'acqua calda della doccia, ma quando ho sentito che iniziava a raffreddarsi, ho chiuso e sono uscita. Il calore nel corpo scomparve, e i muscoli si irrigidirono immediatamente, non appena il telefono morì, lasciandomi senza musica. Conseguenza? Io che rimango da sola con la mia mente. Cerco di non pensare a quelli, ma di riflettere sul testo della canzone che mi è rimasta in testa per tutto il bagno, mentre mi cambio. Non ci riesco. Non ci riesco. Non vogliono andare via. State zitti vi prego. Si espande nella mia testa un male atroce, che si diffonde poi nel petto, fino a farmi bagnare gli occhi. Come faccio a interrompere questa sofferenza? Ma ciò che mi faceva più male non era la testa. Le lacrime continuavano a bagnarmi il viso, e con la testa fra le mani mi stringevo i capelli, rischiando quasi di strapparli. E in quel momento, seduta per terra, con la schiena appoggiata al letto, continuavo a ripetermi singhiozzando
"Stupida, stupida"
Ma qualcuno mi interrompe bussando alla porta.


Scusatemi scusatemi e scusatemi per il ritardo e per la cortezza del capitolo, e anche per non aver postato. Problemi con la Wi-Fi. Ho avuto un debito e sto studiando come una matta, e quasi non esco più di casa. Ma dopo il 2 (ovvero quando avrò l'orale) posterò di più. I PROMISE YOU. In ogni caso ho deciso di rendere pubblico il profilo Instagram SOOOOOOOOOOOOO:
seguitemi su instaaaagram

Ah giusto, poi qui votate e commentate. Bacioniiii
Instagram: @dw.angi
[amate twaimz e i lama]

angi [amate twaimz e i lama]

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