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Sento bussare alla porta, non voglio aprire.
Guardo l'ora. Sono le 7:15.
Whitney non è più tornata, chissà che fine avrà fatto. Mi sembra di stare qua sotto alle coperte da ore a piangere, piangere e piangere. Bussano di nuovo. Poi sento una voce leggermente ovattata, probabilmente per il fatto che sono immersa dal piumone. Rimango ancora così, comoda avvolta dal copriletto, ma poi interrompe il mio attimo di quiete la porta che si apre, e dei passi che si avvicinano.
Sento una persona sedersi sul letto, e poggiarmi una mano sulla gamba, inizia ad accarezzarmela e poi la voce parla

John: Ariana non so cosa sia successo ma Whitney mi ha avvisato subito appena ti ha sentito piangere

Tutto quello che riesco a dire tra i singhiozzi, dopo un po' di tempo è

Ariana: perché mi stai accarezzando la gamba?

John: eh?? Davvero? Oh scusa pensavo fosse la schiena. Togli questo piumone intanto

Ariana: no non voglio, vedresti la mia faccia orrenda, rossa e gonfia per il pianto. Meglio se tengo il piumone sarò orribile?

John: non potresti esserlo mai ...

Lo sento sussurrare ma faccio finta di niente. Ma con quelle parole decido di togliere il piumone. Quando lo vedo mi viene un colpo, ha lo zigomo sinistro gonfio e rosso.

Ariana: John!? Che ti hanno fatto??

*15 minuti prima*

Cazzo sono troppo in anticipo. Ma perché sono venuto così presto?? Tanto lei sta nel mio motel, potevo arrivare in meno di dieci secondi alla sua camera! Stupido, ora magari esce di qui e faccio la figura dell'imbranato. Ecco! Meglio andare via. Mi blocca un rumore, quello di urla e singhiozzi. Mi avvicino sempre di più e oltrepasso la numero 13. Arrivo quasi davanti alla sua porta e mi fermo davanti per capire se non mi sto sbagliando, e se davvero i rumori che sentivo provenivano dalla sua stanza. Poi esce un ragazzo. Eh? Un ragazzo? È già impegnata?? Dai John non dire così magari è il fratello o un amico soltanto. Mi guarda in cagnesco, vedendo che ero davanti alla porta ad aspettare. Non sapendo cosa fare o dire, e visto che continuava a guardarmi male dico

John: va tutto bene? Ariana sta bene??

Cameron: che cazzo te ne frega di Ariana? Eh?

John: sono solo un ... amico

Cameron: si certo, fammi il favore di starle alla larga riccio. Chiaro?

Avanti John non farti mettere i piedi in testa da uno sconosciuto! Che per lo più sembrerebbe avere un pessimo rapporto con Ariana

John: e chi saresti tu per dirmelo?

Cameron: sarei il suo ragazzo? Duh. Quindi levati

John: no non mi levo

Cameron: vuoi essere picchiato?

John: tanto cosa puoi farmi?

Cameron: non immagini neanche cosa posso farti merdina

John: vieni vieni!

Sferra un pugno sulla mascella, che mi fa girare la testa, mi volto verso di lui e lì lancio un pugno sul naso. Iniziamo a prenderci a botte, quando dopo diversi minuti sentiamo dei singhiozzi, molto forti e vicini. Ci fermiamo e guardiamo verso la porta di Ariana, ovvero da dove provenivano quei rumori da far spezzare il cuore. Rimaniamo lì in piedi a guardare la porta, e i miei pugni serrati si allentano. Mi giro verso il ragazzo a fianco a me, e lo vedo con lo sguardo basso, sembra quasi sul punto di piangere. Si gira di scatto, vedo i suoi occhi lucidi e mi dice all'improvviso

Cameron: chiunque tu sia, e chiunque tu sia per lei, non farla mai soffrire in questo modo o in qualsiasi altro, chiaro? O giuro che la prossima volta morirai

Dice, puntandomi un dito contro, con la mascella serrata, per poi uscire dal motel a passo svelto.

*fine flashback*

John: no davvero, non è successo niente.

Lo guardo storto e ripete

John: fidati non è successo niente, ora se hai voglia andiamo a prendere una cioccolata o un caffè. O preferisci che te la porti io?

Esito un attimo con lo sguardo basso e poi gli dico

Ariana: magari una cioccolata, e dico magari, ma solo se la porti qui e se prima vediamo questo livido

John: quale livido, io non vedo nessun livido sulla mia faccia. Ti porto la cioccolata e torno in un batter d'occhio

Dice uscendo in fretta, facendomi scappare un sorriso.

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