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Qualcuno mi interrompe bussando alla porta. Ma dopo un po' realizzo che non è alla porta dell'ingresso alla mia sinistra, ma al muro davanti a me. Osservo il muro per capire da cosa è prodotto il rumore. Lentamente gattonando mi avvicino al muro e dopo aver poggiato l'orecchio sopra, ascolto attentamente. Le pareti sono così fragili che è come se fossimo in un'unica stanza comune. Riesco a distinguere due voci: una di una donna e una di un uomo, sembrano spagnoli dal loro accento

Donna: no le puedo creer, come hai potuto, eres solo un cabrón

Uomo: querida mía, ti posso spiegare tutto, no te enfadas por favor

Donna: lasciami in pace, non voglio più vederti! Sales! Inmediatamente

Uomo: no! Yo he pagado este cuarto!

Donna: bueno, entonces esco io

Sento una porta sbattere, e capisco che la donna è uscita, poi l'uomo cade in un pianto disperato. Finché poi non lo sento urlare, e sento dei mobili ribaltarsi. Ma quando dà un pugno alla parete di camera mia, la oltrepassa e sobbalzo. Mi esce un piccolo urlo e velocemente mi siedo sul letto. Dal buco nella parete intravedo l'uomo che continua a scusarsi, tenendosi il pugno in mano e ammiccando un sorriso sotto quei baffetti neri. Poi sento bussare, ma stavolta sono sicura che sia alla porta. Apro e ... WoW. Mi trovo davanti un ragazzo bellissimo. Ha i capelli leggermente ricci marroni e degli occhi scuri e profondi.

Ariana: e-ehm p-posso aiutarla, c-cioè ci conosciamo?

Oddio avevo la voce tremante! Cavoli!! Promemoria per dopo: schiaffeggiarmi mentalmente e fisicamente

John: si sono John Regard, proprietario di questo motel. Ho sentito molti rumori, ed essendo che una signora è venuta a ...

O dio, quanto è bello. Rimango imbambolata nei suoi occhi, così scuri da essere neri. Per non parlare dei suoi capelli ricci stupendi. Ma sto sbavando? Mi tocco l'angolo della bocca per controllare, seguita da un suo sguardo confuso. Fortunatamente non c'è niente. Continuo l'esplorazione dei suoi occhi, finché non noto che mi osservano, in attesa di ... qualcosa (?) Collego le orecchie e lui dice

John: ehm ... Tutto bene?

Ariana: ehm .. s-s-si si, tutto a posto solo u-un giramento .. di testa

Dico facendo una risata poco convincente. Perché sono così agitata?? Forse perché è così bello. Sono in adorazione.

John: sta bene? devo portarle un bicchiere d'acqua fresca?

Mi riprendo un attimo, sbattendo più volte gli occhi. Se ne accorge e ridacchia per poi dire

John: aspetti che torno subito con l'acqua

Mi porge un bicchiere qualche secondo dopo e le mie guance sono in fiamme. Che figuraccia.

John: sta meglio?

Ariana: e-ehm si si grazie

John: le stavo dunque chiedendo se i rumori che ho sentito provenivano dalla sua stanza?

Ariana: ehm no ...

Poi mi giro un attimo a guardare il buco nella parete, e allora mi rigiro verso di lui dicendo

Ariana: c'è ... almeno può darsi ... alcuni non tutti

John: be può spiegarmi cosa è successo

Ariana: lo deve chiedere all'uomo nella 13. Lui sa tutto, meglio di me.

John: ah un ultima cosa

Stavo chiudendo la porta, ma poi parlò, e mi bloccai per ascoltarlo

Ariana: si?

John: vorresti uscire a cena?

EH?

Ariana: eh?

John: s-si insomma se v-vuoi, ti ho appena conosciuta m-ma se non ti dispiace ...

Abbassa la testa lievemente imbarazzato, grattandosi la nuca.

Ariana: ... si, mi farebbe piacere.

Alza il capo guardandomi negli occhi sorridendo, con un sorriso largo da un orecchio all'altro

John: davvero?! Cioè, facciamo domani sera alle 7:30??

Ariana: ehm ... s-si si va bene

John: okay, ciao

Ariana: ... ciao

Dico chiudendo la porta lentamente osservandolo. Torno sul letto e fisso il soffitto per un tempo indeterminato.
Cos'è appena successo? Un ragazzo stupendo che conosco da qualche secondo, mi ha chiesto di uscire. Forse avrei dovuto dire di no, magari è uno stupratore. Ma è arrivato proprio al momento giusto. Avevo bisogno di un amico (sempre se lo diventiamo) se così possiamo dire, specialmente ora, essendo che gli unici amici che ho ... Be sono Louis e Cameron. Insomma Cameron ... lasciamo perdere; c'è anche Douglas, però non so se si possa contare. Ma di nuovo, il bussare della porta mi interrompe. Apro e ... Trovo il signore della stanza a fianco. Non ci capisco niente dello spagnolo, continua a scusarsi ma non capisco altro a parte 'disculpe'. Sempre nei momenti più opportuni, mi viene in mente chi sa e capisce lo spagnolo. Mi rabbuio un attimo, e poi chiudo la porta di nuovo. Non ce la faccio più, non sono qui da neanche due ore e ho già aperto la porta a mezzo mondo. Sono così stanca. È stata una lunga serata, e sono alquanto distrutta. Non voglio pensarci più. Devo dormire o i miei pensieri mi uccideranno. Quando poi ... Ufffff
NON. CI. POSSO. CREDERE!

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