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Per tutto il viaggio siamo rimasti in silenzio. Nessuno apriva bocca o fiatava. Si riusciva solo a udire il ronzio fastidioso del motore e delle ruote sull'asfalto, le ballerine di Ariana che sbattevano l'una contro l'altra e le dita di Douglas che tamburellavano sul volante. Il tedio era inevitabile. Volevo rompere quel silenzio ma non ce la facevo, aspettavo il momento giusto. Nel frattempo mi dilettavo nella grande arte di graffiare il sedile della macchina noleggiata da Douglas. Senza accorgermene Douglas gira in una stazione di servizio, così quando ci fermiamo chiedo

Cameron: perché ci siamo fermati?

Douglas: siamo a secco, devo fare benzina e devo andare in bagno. Ah, perché non compri degli snack già che ci sei, che sto morendo di fame

Cameron: ai suoi ordini signore

Dico svogliatamente, scendendo dalla macchina per poi sbattere la portiera. Guardo poi Ariana attraverso il finestrino, che continua a fissarsi i piedi ed è sul punto di piangere. Chiamo a bassa voce Douglas dall'altra parte del tetto della macchina, senza farmi notare da Ariana

Cameron: Douglas! Psss girati

Douglas: che c'è? Perché stai sussurrando?? E perché sto sussurrando anche io???

Cameron: guarda qui

Dico accennando ad Ariana con la testa.

Douglas: che ne so! Non sono esperto in materia 'ragazze che piangono'!

Dice gesticolando

Douglas: sei tu quello che ci stava insieme, dovresti sapere cosa fare!

Cameron: si ma .... Haaaaaaa, che nervoso

Tamburello per un po' sul tettuccio della macchina, cercando di farmi venire un'idea. Pensa Cameron pensa. Apro la portiera e lei si gira verso di me, con la stessa espressione vuota di prima, mentre osservava le sue scarpe. Ci guardiamo e io rimango con la bocca semi aperta, così appena me ne accorgo la chiudo immediatamente e dico

Cameron: ehm ... Vuoi qualcosa in particolare da mangiare?

Ariana: no

Dice fredda e poi subito dopo dice

Ariana: ma sai cosa mi farebbe piacere? Che mi spiegaste cosa cavolo succede, che c'entra mio padre e perché non mi fate tornare a casa!?

La fissò un attimo poi guardò in fretta Douglas, che alza le spalle, e quando poso gli occhi di nuovo su di lei, non sapendo cosa dire, sparo

Cameron: .. uh, q-quindi patatine al formaggio vanno bene?

Dico con un sorrisetto nervoso. Ma perché sono nervoso?? Emette una specie di urlo soffocato femminile, mi fa scansare e le chiedo appoggiato alla macchina, mentre lei cammina impettita

Cameron: d-dove stai andando?

Ariana: al bagno! Posso andarci o qualcosa me lo impedisce?

Cameron: no no vai nessuno ti dice nulla

Ariana: grazie!

Entra nel bagno affianco alla tavola calda, e mi giro verso Douglas che sta ancora facendo benzina.

Douglas: ragazze!

Cameron: non parlarmene

Douglas: dovete risolvere assolutamente voi due teste di coccio! Non possiamo andare avanti così per tutto il viaggio!!

Cameron: io non sono testardo, lei lo è

Mi guarda storto e allora ruotando gli occhi rispondo

Cameron: okay forse, ma ...

Douglas: ma niente, parlaci e risolvete

Cameron: non è così semplice. Vorrei davvero che lei mi credesse, ma dai ... guardami.

Douglas: ... ti guardo

Cameron: smettila

Douglas: scusa ho sempre voluto dire la battuta di 50 sfumature di grigio, okay va avanti

Cameron: non sono il tipico ragazzo di cui la gente si fida

Douglas: ma lei non è 'la gente'. Lei è Ariana. È diversa da una enorme massa di persone

Cameron: lo so ma, dopo quello che ho detto e quello che ho visto, lei ... Non lo so, ho l'impressione che non tornerà. Spero tanto che torni. Si sente ferita e lo capisco, mentre io sono distrutto e perdo sempre di più le speranze. Vorrei farle capire che tutto quello che è successo è stato un malinteso, ma è ovvio che non mi vuole credere. Vorrei farle capire che lei non è la sola a stare male.

Solo quando Douglas strabuzzò gli occhi, capì che molto probabilmente lei era alle mie spalle.

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