12. Legilimens time, detective Conan e granate inesplose.

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Terza settimana.

Il week end terminò e il lunedì si ripresentò odioso come sempre, ma due ragazze nella scuola aspettavano quel giorno con ansia per poter passare del tempo insieme senza doversi preoccupare di nulla.

-Credo che tu avessi ragione.-

-Devi essere più specifica, mia cara, perché al contrario di te io ho ragione molto spesso.-

-Gne gne gne. Sono seria.-

-Oh ma anch'io lo sono.-

-Comunque, il parlarmi di te per potermi fidare della tua persona potrebbe aver funzionato, perciò ti concedo una domanda al giorno, per i prossimi cinque giorni, ma non puoi...-

-Fare domande su Veronica, va bene. Allora la mia domanda del giorno è... Le mie antenne da stalker hanno captato che vivi da sola, ed io me ne chiedo il motivo, ma per evitare che tu risponda a mono sillabi ti farò una domanda più ampia: mi parleresti della tua famiglia?-

-Mia madre si chiama Clara e mio padre Michael, avevo un fratello minore, Chris. Eravamo una bella famiglia, felice ed anche agiata, il che non guasta mai. Tuttavia tutto cambiò quando Chris venne rapito e poi trovato morto alcuni mesi dopo... Come puoi immaginare i miei ne furono distrutti e si chiusero nel loro dolore lasciandomi fuori, l'anno dopo mi mandarono a vivere in una villa di nostra proprietà, evidentemente ricordavo loro il figlio che avevano perso, ed anche la mia sola presenza li rendeva depressi. Non li sento da allora, hanno rinunciato a me? Benissimo io ho fatto lo stesso.-

Per tutto il racconto le ragazze avevano messo in ordine i libri separate da una libreria, perciò Lauren non aveva visto gli occhi color cioccolato incupirsi e la mano tremante chiudersi a pugno, e Camila non aveva notato gli occhi cangianti divenire tempesta e divenire lucidi.

Il giorno dopo la domanda verti su un argomento più tranquillo. Infatti la castana chiese alla mora di parlarle di come fosse diventata un animagus e perché. La risposta fu breve e concisa: era diventata un animagus per poter evadere da tutto e ci era riuscita dopo settimane di allenamento. Tuttavia Lolo descrisse le sensazioni che si provavano volando nella vesti di falco, cosa poteva vedere, cosa riusciva a fare e cosa aveva imparato. Quel giorno le tre ore di punizione furono piene di gioia, una gioia che la serpe non credeva di poter provare di nuovo come essere umano.

Mercoledì era stata una giornata pesante per entrambe, perciò una volta in biblioteca la domanda non venne posta immediatamente, anche perché la Grifondoro aveva notato il morale abbastanza giù della compagna, così cambiò domanda, chiedendole dell'amicizia con Chocola e Normani.

-Con Mani ci conosciamo da sempre, è come una sorella che adoro nonostante tutto e che davanti alle difficoltà non mi ha mai lasciata saltare da sola, ma prendendomi la mano diceva 'saltiamo insieme'. Le voglio un bene folle ed incondizionato. Cho l'ho conosciuta qui, in un momento molto buoi della mia vita; è una di quelle persone che o odi a pelle o finisci per affezionartici, direi che sia come un cucciolo: anche se può essere fastidiosa, combina guai, capricciosa o pazza non riesci a far altro che volerle bene. Ne ha passata tante, forse più di me, ma lei è una che rema e non si ferma mai nella vita.-

Aveva volontariamente evitato di parlare della famigli della rossa: non era ancora pronta, e la castana lo capiva.

Il giorno seguente Laur aveva gli allenamenti di quidditch e ovviamente Zeus, o chi per lui, si era scatenato facendo venire giù un tifone in piena regola, perciò la ragazza raggiunse la cubana con i capelli corvini ancora umidi.

-Ecco una cosa che non mi mancherà mai degli allenamenti.-

-Le folle urlanti di ammiratori?-

-No, il freddo che ti penetra nelle ossa, l'acqua che ti inzuppa i vestiti ed il corpo, il vento che ti sbatacchia dove vuole, schegge ghiacciate che ti feriscono il viso e il rischio di diventare un parafulmini mobile.-

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