6. Camila: stalker VS Lauren: discorsi filosofici.

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La sveglia di quella mattina fu abbastanza movimentata. Camila era nel bel mezzo di un sogno fantavoloso.

"Ebbene si, invento anche le parole."

Quando una Dinah su di giri montò sul suo letto e cominciò a saltarci sopra con una foga troppo entusiastica per i gusti della castana.

-Sveglia, Mila! Il sole è alto e splende! Gli uccellini cinguettano, la leggera brezza delle campagne inglesi rende questa giornata perfetta per una bella gita ad Hogsmeade!-

La cubana si era seduta sul letto e guardava l'amica con un sorriso pieno d'affetto.

-Devo immaginare che tutta questa euforia sia dovuta alla bella giornata e non hai soldi che i tuoi ti hanno inviato per poterti comprare il regalo che più preferisci in vista del tuo compleanno?-

-Karla Camila Cabello Estrabao! Come puoi solo pensarlo! Ovviamente è la bella giornata a farmi questo effetto!-

-Allora possiamo rimanere al castello e passare la giornata sulle sponde del Lago Nero.-

Un sorrisetto diabolico si era formato sulle labbra di Camila.

-Tuttavia devo ammettere che l'idea dello shopping mi riempie il corpo di adrenalina.-

-Vedi, devi sempre dire la verità, ed ora alzati che mi preparo e usciamo.-

Una volta regalato un occhiolino complice a DJ la ragazza si diresse in bagno e ne uscì solo quaranta minuti dopo pronta ad andare.

-Finalmente! Pensavo che ti avessero rapita gli alieni o che ti avessero uccisa lì dentro. Guarda sono ricoperte da ragnatele!-

-Smettila di lamentarti e andiamo, che è tardi.-

-Guarda che si è fatto tardi per colpa tua.-

-Si come dici tu.-

Continuarono a bisticciare come una vecchia coppia di sposi fino alle carrozze che le avrebbero portate nel villaggio poco distante. Una volta arrivate nel pittoresco paesino le ragazze si lanciarono alla scoperta del luogo. Le costruzioni tutte in mattone, in bilico tra il decadente e l'antico, le foglie che si staccavano dagli alberi creando un tappeto dalle calde tonalità, le persone di tutte le età e dimensioni si aggiravano allegre per le vie che venavano quel magico luogo.

-Mila, Mila! Andiamo al negozio di dolci? Dai, dai!-

Dinah sembrava una bambina per come si agitava tutta felice.

-Si andiamo al negozio di dolci, bella della mamma.-

La polinesiana le fece una linguaccia, fingendosi offesa, ma la cosa durò molto poco visto che le si fiondò addosso, riempiendole la nuca di tanti baci.

-DJ non respiro.-

-Questa è la punizione per avermi preso in gira.-

-Ti chiedo perdono, ma i miei polmoni amano troppo l'ossigeno per farne a meno troppo allungo.-

-Così va meglio. Ora andiamo che voglio vedere tutto e comprare di più.-

-Signor si, signora!-

La mattinata procedette tranquillamente, tra risate e milioni di acquisti. Le ragazze erano state prima da Mielandia dove Camila aveva prima dovuto fermare Dinah dal fiondarsi nelle diverse fontane di cioccolato che erano sparpagliate per il negozio, e poi i ruoli si erano invertiti visto che la cubana era tutta intenzionata ad addentare un dolciume a forma di banana dalle dimensioni impressionanti.

"Niente risatine da ragazzini di prima media per l'ovvio doppio senso della situazione! Non è colpa mia se quella psicolabile di Camila adora quel maledetto frutto!"

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