1. Sfracellamenti evitati, sorprese e feticisti del glitter

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Bambini che urlavano correndo da tutte le parti con disperati genitori al seguito, pendolari trafelati di ogni età che cercavano di non perdere il proprio treno, coppie che si dicevano addio con un bacio e con la speranza di rivedersi presto, controllori attenti ad ogni possibile mossa da parte di quella moltitudine di persone. Questa era King's Cross alle dieci e trenta del mattino: un miscuglio di persone tutte diverse tra loro, con l'unico obbiettivo di non perdere il proprio treno. Camila aveva sempre adorato le stazioni, forse per l'ideale romantico che alcuni film le avevano impresso o per quel brusio in qualche modo armonico, così comune in quei luoghi, che le dava un inaspettato senso di pace.

"O semplicemente perché le piacevano i treni, vai a sapere."

Quel giorno però, invece che saltellare come una pazza maniaca per l'eccitazione, il passo della ragazza era lento e strusciato, come a voler mettere più tempo possibile tra lei e l'inevitabile partenza, lo sguardo triste e l'espressione mogia mentre seguiva i genitori verso il binario 9¾.

"Mettiamola così: se fosse dovuta andare alla propria esecuzione probabilmente sarebbe stata più allegra. Ah i giovani, sempre così melodrammatici."

-Sbrigati Camila, che se fai tardi perderai il treno.-

-E sarebbe una cosa così orribile se succedesse?-

Chiese la ragazza con finto disinteresse.

-Per noi non cambierebbe nulla, ma per te forse un po' considerando il fatto che dovresti fare il tuo ingresso in Sala Grande sporca di fuliggine dalla testa ai piedi.-

Un sonoro sbuffo le uscì dalle labbra e affrettò leggermente il passo innervosita. Con mille pensieri per la testa, molti riguardanti un omicidio di massa, si mise a borbottare come una pentola pronta ad esplodere; ma quando sentì una manina infilarsi nella sua e stringerla forte, i cattivi pensieri sparirono, e la cubana si ritrovò a fissare il sorriso che Sofia le regalava senza risparmiarsi. Camila era sempre stupita dall'incredibile effetto calmante che la sua sorellina aveva su di lei.

"Più o meno a metà tra una camomilla ed una mazzata in testa oserei dire."

-Mila stai tranquilla vedrai che ti adoreranno tutti, proprio come me.-

-Lo spero piccola, ma mi dispiace separarmi da te.-

-Anche a me dispiace, ma guardiamo il lato positivo...-

La ragazza alzò il sopracciglio scettica.

-E sarebbe?-

-Avrò la possibilità di monopolizzare la stanza a mio piacimento e quando sarai tornata potrai solo adattarti.-

Le due si guardarono per un attimo, una abbastanza scioccata e l'altra con un sorriso furbetto disegnato in volto, per poi scoppiare a ridere di cuore.

-Ragazze siamo arrivate.-

Il momento idilliaco finì troppo presto per catapultare nuovamente Camilla alla realtà, davanti una colonna di mattoni rossi tra il binario 9 e 10.

-Scusate, ma il binario non era il 9¾?-

Alejandro sorrise alla figlia.

-Devi attraversare il passaggio camminando dritta verso il muro, meglio se vai di fretta se sei nervosa.-

-Si così mi schianterò prima, sperando di lasciarci le penne per non essere costretta a cambiare radicalmente la mia vita.-

"Ma io dico, sei una strega per l'amor del cielo! Sai che i babbani non devono sapere dell'esistenza del mondo magico e ti stupisci che per raggiungere il binario, che ti porterà nella scuola di magia del paese, tu debba andare addosso ad una solida colonna divisoria tra i binari?!"

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