Capitolo [34]

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Beth's POV

Aspettai fino a quando si addormentò e scivolai via dalla sua presa. Una volta al piano di sotto, raggiunsi in fretta il salotto dove trovai mio padre, Anne e Elliot. Immagino che Gemma abbia portato mio fratello nella sua camera da letto in modo da distrarlo. Mio padre alzò lo sguardo quando sentì il rumore dei miei passi sul pavimento. Anne si bloccò a metà frase e alzò lo sguardo e i suoi occhi incontrarono i miei. Batté la mano sul posto accanto a lei facendo segno di prendere posto accanto a lei. Risposi con un cenno e mi accomodai.

Anne mi posò delicatamente una mano sulla schiena e disegnò dei cerchi. Mi mancava questa sensazione, era un gesto così materno e io ne sentivo la mancanza, appoggiai lentamente la testa sulla sua spalla avvicinandomi a lei mentre continuava a muovere la mano. Elliot era seduto di fronte a dove eravamo sedute io e Anne. Aveva i capelli biondo scuro molto diversi da quelli di suo fratello, anche se aveva gli occhi verdi come Harry, e a guardarli bene si vedeva una grande somiglianza tra i due fratelli. Ma la differenza stava nella freddezza degli occhi di Elliot. Erano duri come la pietra, eppure dietro si poteva trovare il senso di colpa e il pentimento, mentre guardava sua madre che era un casino di emozioni. Si poteva vedere come quelle emozioni risalivano in superficie ed erano leggibili a chiunque anche se non lo conoscevano, proprio come me.

"Perché sei scappato Elliot?" All'improvviso Anne spezzò la tensione con la domanda che tutti si stavano facendo ma nessuno aveva il coraggio di chiedere.

Elliot abbassò la testa scuotendola in segno di repulsione nei confronti della domanda. Stava cercando di non correre da sua madre e abbracciarla, lo capivo dal modo in cui batteva il piede per terra e da come si muoveva sul posto. Mi alzai e presi mio padre dal suo posto dandogli la loro privacy.

"Avete bisogno di un po' di privacy." Dissi prima di salire le scale. Mio padre andò in fretta verso la sua camera lamentando un mal di testa per via di quello che era successo. Io mi trascinai verso la camera di Harry per controllarlo, quando aprii la porta lo vidi rigirarsi nel letto con le coperte aggrovigliate attorno.

Lo scossi in fretta per svegliarlo. Mi inginocchiai al lato del letto e dissi piano "Harry, svegliati, tesoro, forza" gli scostai i capelli bagnati dal viso e gli diedi un dolce bacio sulla fronte.

Lui si svegliò lentamente con un sussulto e si guardò intorno per trovare qualcuno a cui aggrapparsi. Mi trovò in fretta accanto al letto. Mi abbracciò e mi tirò a cavalcioni sul suo grembo e mi tenne stretta a lui.

"Cosa è successo? Tutto bene?" Chiesi dopo essermi staccata dal suo abbraccio e aver messo i palmi delle mani a coppa sulle guance, accarezzandole delicatamente sperando di calmare il suo respiro frenetico.

"La mia più grande paura era proprio lì, Bee. È successo davanti ai miei occhi, mentre io ero seduto lì, ammutolito e disperato cercando di dare una mano e cambiare tutto ma non ci riuscivo come se il mio corpo fosse prosciugato delle sue forze." Disse scuotendo al testa con la paura negli occhi.

"Cosa è successo di preciso piccolo?" Chiesi per farlo parlare e togliersi quel peso dal petto. Dopo il suo crollo oggi, tenersi tutto dentro non era la nostra prima scelta.

"Tu ... tu venivi uccisa da un proiettile." Disse abbracciandomi più forte, nascondendo la testa nell'incavo del mio collo. Posando dei baci delicati alla base del mio collo, mi sussurrò all'orecchio "ti prego fammi dimenticare questo sogno."

Capii immediatamente cosa voleva e lo desideravo sin dalla prima volta che lo abbiamo fatto. Si allontanò dal mio collo, e si abbassò per baciarmi sulle labbra e fece scivolare la lingua nella mia bocca accarezzandola con la sua.

Ci capovolse in modo da trovarsi sopra di me mentre gli sbottonavo in fretta i jeans, spingendoli giù verso le caviglie lasciandoli lì. Lui fu rapido a tirarmi giù i pantaloni insieme alle mutandine lasciandole anche lui alle caviglie. Interruppe il bacio e si allungò per prendere un preservativo dal comodino. Lo fermai e dissi "Prendo la pillola Harry."

"Finalmente! Almeno posso sentirti" fu quello che disse prima di spingersi dentro di me e muoversi lentamente all'inizio prima che le sue spinte diventassero più veloci, più forti e travolgenti.

"Ti amo così tanto Bethany."

"Ti amo anche io Harry."

"Vieni con me, piccola" fu quello che disse prima di baciarmi il collo, ritornando alle labbra chiudendo le sue con le mie in maniera amorevole. Una volta venuti entrambi dai nostri apici, ci ripulì con la sua maglietta che poi gettò nella cesta.

Eravamo stesi lì in un silenzio tranquillo e confortevole prima di essere svegliati dalla voce di Anne. "Harry, Elliot deve parlarti."


Speed (H.S) [Italian Translation] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora