Armi convenzionali e strumenti di tortura alternativi

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Mike's pov

"Che ce ne facciamo ora di due bassisti? Voglio dire, che scopo hanno nella vita? Farmi sentire più basso?". Si lamentò Billie guardando male Mikey che era seduto per terra con le gambe incrociate mentre rosicchiando un lecca lecca gigante che avevamo comprato alla fiera e lo stava ignorando bellamente.

"Non è adorabile? Guarda com'è carino! Chi è il preferito di zio Trè? Mikey, si tu!". Disse accarezzando come fosse un cane e, sorprendentemente, Mikey si sdraiò a pancia in su incitando Trè a fargli le coccole.

"Andiamo! È ridicolo!". Sbuffò Billie.

Mentre accadeva il tutto suonarono alla porta e visto che gli altri due erano troppo impegnati a litigare sul destino del cucciolo Mikey, andai ad aprire ed un Gerard in lacrime mi cadde addosso.

"Riportalo da me! Non siamo mai stati separati così tanto, potrei dissolvermi come zuchero nel caffè!". Pianse agitandomi come un milk shake.

"Ormai è nostro, Yey, fattene una ragione!". Intervenne Billie.

"Ma fino a due secondi fa stavi...".

"Zitto, ce l'habbimo in pugno". Mi interruppe prendendomi a calci negli stinchi e biascicando con le labbra storte, come se Gerard non potesse capirlo!

"Vi prego, voglio solo mio fratello, potete tenervi le sue braccia se vi servono per suonare ma ridatemi il resto!". Urlò stavolta scuotendo Billie.

"Non osare toccarmi con quelle sudicie mani! Vai a cercarti un altro fratello adesso lui è... è... è il fratello di Mike!". Rispose Billie.

"Io cosa?". Protestai.

"Mike, per favore, sono io che contratto qui, ok? Vai a giocare col basso, su". Disse spingendomi nell'altra stanza dove Trè stava giocando con Mikey a "riporta la palla".

"Trè, non è un cane!". Precisai.

"Mikeeee, mi insegni l'assolo di Holiday? Mio ratello non mi faceva mai suonare gli assoli perché teme che possa rubargli la scena. Che diva!". Sbuffò incrociando le braccia.

"Era la voce di mio fratello? Moooikeeeeey!!!". Urlò Gerad dall'altra stanza entrando nel salotto correndo per poi venire sbattuto a terra da Billie che lo tirò via per le caviglie mentre Gerard cercava di aggrapparsi al pavimento. "Torna da meeeeeeeeeeeeeeeeee!". Aggiunse mentre Billie lo trascinava fuori e gli chiudeva la porta in faccia.

"Sei crudele! Hai visto com'era ridotto?". Lo rimproverai.

"Si, con tutto quel muco che gli colava dal naso! Bleah!". Rispose Billie con espressione schifata.

"Comunque, che ne dite di trovargli un impiego?". Propose Trè.

"Che ne dite di più assoli?". Azzardai.

Billie mi rivolse uno sguardo assassino guardando male anche Mikey che se ne stava fregando di tutti noi.

"Non se ne parla Mike, ringrazia che ti ho ceduto quella piccola parte per il nuovo album, ingrato! Pff... più assoli, questa è bella". Sbuffò ridacchiando.

"State facendo il nuovo album? VOGLIO SENTIRLO!". Urlò Mikey prendendo Trè per il colletto della maglietta.

"Non. Maltrattare. Trè!". Disse Billie staccandolo da lui.

All'improvviso sentimmo un tonfo vicino alla finestra, spostammo la tenda e, spiaccicato sul vetro c'era Gerard.

"Ridatemi mio fratello!". Biascicò restando attaccato al vetro.

Billie aprì la finestra e cominciò a lanciargli noccioline cercando di cacciarlo.

Sfortunatamente, la piccola e nera colonna dorica non aveva idea che quello non era un uomo, ma un buco nero, mangiò tutte le noccioline che Billie gli lanciava e presto finì le munizioni.

"Mike! Mike! Rifornimenti! Presto, il nemico ci attacca. Trè, prendi le armi!". Ordinò Billie.

"Agli ordini signor capitano!". Rispose Trè correndo verso la cucina. "Non ci ruberai il nostro animaletto domestico!". Urlò Trè brandendo un casco di banane in mano e lenciandole fuori dalla finestra come fossero boomerang facendo scappare Gerard come un procione si rifugia nella sua tana.

"Oh, Trè, è per questo che sei il mio preferito!". Esultò Billie abbracciandolo con foga.

"Sei come un taglio da carta! Piccolo e bastardo! E pensare che ho rischiato di diventare un emo per te! Traditore!".

Avrò il diritto di indignarmi per una volta in uno di questi capitoli! Anche io ho dei sentimenti, perdincibacco!

Nonostante il mio sfogo nessuno sembrava fregarsene.

"Mi ritiro nelle mie stanze". Dissi voltandomi ed andando nella mia stanza.

Ciò che accadde dopo è confuso anche per me.

"D-dove... che diamine?". MI guardai intorno confuso.

"Ma ciao, Mike". Disse un tipo con una ridicolissima maschera di Minnie.

"Che cazzo?". Ero sempre più confuso. "Perché sono legato ad una sedia? Se volete chiedere un riscatto avete sbagliato persona da rapire". Dissi cercando di mettere a fuoco il misterioso rapitore.

La porta si aprì rivelando una piccola figura.

"Gee, è pronto! Oh, ciao Mike, come mai qui?". Chiese Frank sgranocchiando delle patatine.

"Ti avevo chiesto di non disturbarmi!". Urlò Gerard togliendosi la maschera.

"Si, lo so ma diventi isterico quando hai fame". Rispose Frank.

"IO NON SONO ISTERICO!". Urlò in modo così acuto da far abbaiare i cani di tutta l'America.

"Come dici tu. Mangi con noi, Mike?". Chiese poi a me.

"NON SI TROVA QUI PER MANGIARE, FRANK".

E urlato ciò mi spruzzò dei glitter in faccia e mi addormentai di nuovo.

Quando mi risvegliai la sedia ed io eravamo a terra su di un fianco, sul pavimento c'erano almeno 20 centimetri di glitter che mi stavano accecando.

"I miei poveri occhi!". Mi lamentai.

"Dimmi come recuperarlo e sarai libero". Disse Gerard accovacciandosi accanto a me.

"Ho provato a convincere Billie ma non ne vuole sapere, non so cosa risponderti!". Risposi.

"Non mentirmi!!!". Urlò buttandomi altri glitter negli occhi.

"TI AIUTERO', LO GIURO. TI PREGO, BASTA". Mi arresi.

"Lo lasci stare, per favore? Sono le due di mattina, gradirei che tornassi a letto!". Intervenne Frank entrando di nuovo dalla porta.

"Ti prego, salvami!". Supplicai.

"Dai, vieni, io... uhm... io... ti farò inzuppare!". Cercò di dissuaderlo Frank.

"Veramente?". Chiese speranzoso Gerard.

"Frank, no!". Dissi sputando un po' di glitter che si erano introdotti nel mio cavo orale.

"Si". Rispose deciso peima che Gerard lo prendesse in spalla e lo portasse via.

Prima che fosse portato via Frank mi rivolse un saluto militare.

"Ergerò un monumento in tuo onore, soldato!". Dissi alzandomi e saltellando via, per strada.


Salve, dopo secoli dei secoli amen ecco a voi un nuovo capitolo.
Lo so che è corto ma abbiate pietà, l'ho scritto in un paio d'ore perchè era da troppo che non aggiornavo.
Comunque apprezzerei se mi faceste la cortesia di attendere fino all'inizio della scuola, lo faccio per voi.
Questi capitoli fanno sempre più schifo e voglio recuperare.
Perdonatemi!

Ci scusiamo per il disagio.
The Black Parade

Y'know Is The Weapon!-Billie Joe Colpisce Ancora!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora