Il cavallicorno di Michele

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Mikey's pov

Alle giostre vennero anche Gerard e Ray anche se non sembravano troppo entusiasti.

Appena Mike parcheggiò l'auto mi fiondai fuori

"Non allontanarti!". Mi urlò Gerard.

"Non ho tre anni!". Protestai incrociando le braccia.

"Già, ne hai due". Rispose.

Gli feci una linguaccia e poi trascinai Mike fino all'ingresso.

"Guarda, Mike, la giostra con le tazze! Facciamo un giro!". Urlai prendendolo per un braccio e portandolo vicino alla giostra.

"Vanno veloci". Osservò Mike. "Sono debole di stomaco". Aggiunse.

"Non vuoi salire sulla giostra con me!". Piansi.

"No, no. Andremo sulla giostra con le tazze". Disse spingendomi sulla giostra.

Alla fine del giro Mike era verdognolo.

"Stai bene?". Chiesi.

La risposta di Mike fu un conato di vomito.

"Guarda! Zucchero filato! Ne prendiamo un po'?". Chiesi anche se ero già arrivato fino al carretto dello zucchero filato.

Tornai da lui con due porzioni di soffice e rosa zucchero filato.

"Tieni Moik!". Dissi porgendogliene una.

Mike, che era ancora verdognolo, fissò lo zucchero filato come se fosse qualche sorta di demone.

"Grazie". Rispose prendendo la dolce nuvola rosa e fissandola peggio di prima.

"Puoi mangiarlo tu se vuoi". Aggiunse porgendomi la porzione che gli avevo appena dato.

"Come vuoi". Risposi accettando l'offerta, anche perché avevo già finito la mia porzione.

"Le giostre coi cavallini! Andiamoci!". Urlai trascinando di nuovo Mike che ringraziò il cielo che almeno quelle andassero piano.

"Chissà se c'è anche l'unicorno". Osservai.

Mike sembrò pensarci su un attimo, poi si avvicinò al carretto dei gelati e ne comprò uno.

"Che ci vuoi fare?". Chiesi pronto ad offendermi per aver rifiutato il mio zucchero ma di essersi comprato un gelato subito dopo.

"Se non c'è l'unicorno lo facciamo noi". Annunciò sollevando il cono in mano come fosse una spada.

Io ero abbastanza confuso, il suo piano non mi era molto chiaro.

Si avvicinò ad un cavallo della giostra e ci spiaccicò sopra il gelato.

"ED ECCO A TE UN UNICORNO!". Urlò sfoggiando l'adesso unicorno come una di quelle signorine che fanno le televendite.

Il cono non era molto stabile ma si apprezza il gesto.

Mi accomodai sul cavallicorno mentre Mike si sedette su di un cavallo accanto a me. Ma la nostra piacevole gita stava per assume una spiacevole piega.

Come? Direte voi, bè il mio amico aveva un piccolo problema di 34 anni di nome Billie Joe Armstrong.

"MIIIIIKE, TRADITORE! TRE' LASCIAMI! DEVO ROMPERGLI IL CULO!!!". Urlò Billie mentre le madri tappavano occhi ed orecchie ai loro figli.

"LUI E' MIO, BRUTTO BASTARDO!! PUO' PORTARE SOLO ME ALLE GIOSTRE!". Continuò stavolta rivolto a me.

"E' perché lui è più alto di me, Mike? Posso mettere dei tacchi, Mike, oh Mike!". Pianse cadendo in ginocchio.

Y'know Is The Weapon!-Billie Joe Colpisce Ancora!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora