"Mamma! Ti prego cambia canzone!" mi lamentai.
"Mi dispiace tesoro, ma questa è la mia preferita per cui no" negò lei con tanto di linguaccia. La guardai male, ma in fondo sorrisi : quanto le volevo bene.
Il mio cellulare vibrò nelle mie mani e accendendolo vidi una notifica di YouTube: nuovi iscritti e nuovi commenti dove si congratulavano per i miei video.
Per l'entusiasmo lanciai un gridolino, forse un po' isterico cosicché tutti si girarono, compreso mio padre che era alla guida.
Rimase distratto dalla strada solo pochi secondi , ma bastarono a creare un casino.
Sentii l'urlo di Zara e di mia madre, mio padre si aggiunse dopo.
Ed io, beh, io ero ormai sul ciglio della strada priva di sensi.
Qualcuno iniziò a scuotermi, inizialmente non capii e poi..."Skyler! Svegliati è tardi!" era solo mia zia. Avevo sognato quella scena. Di nuovo.
Era già il 12 settembre, giorno di inizio della scuola per tutti gli studenti, compresa me.
Non sono pronta ad uscire da casa; durante questa estate,dopo quello che è successo , sono sempre rimasta chiusa qui dentro, ho solo studiato e studiato. Ho chiuso anche il mio canale YouTube, deludendo tutti i miei 'fan' e forse un po' anche me stessa, ma ormai ero abituata: ero solo un disastro, vivo per miracolo.
Decisi di alzarmi e, mentre lo facevo, mi cadde l'occhio sulla fotografia che tenevo accanto al mio comodino: raffigurava me con la mia famiglia, al diciottesimo compleanno di mia sorella,tre anni fa. Sorrisi al ricordo e una lacrima fuoriuscì dai miei occhi; con un gesto veloce la asciugai e tornai a pensare ai vestiti.
Optai per dei semplicissimi leggins neri, una canotta e una giacchetta sempre dello stesso colore.
Oramai ero così :prima avevo tutti vestiti con colori e scritte accesi, ora invece total black come la mia anima, in fondo.
Indossai il tutto e mi diressi in bagno per mettermi del mascara e dare una sistemata ai miei lunghi capelli lilla.
Guardai il mio riflesso allo specchio: chi sono diventata? Quel percieng al naso, quei capelli , quei vestiti, quel mostro,non ero io. Per un secondo pensai se avessi evitato di chiudermi in questo modo come sarebbe andata. Se avessi permesso a Sharon, la mia migliore amica, di aiutarmi: come sarebbe andata?
Scacciai subito quelle riflessioni: sto meglio così, pensai. Anche se in fondo sapevo che era solo una cazzata.
Ero pronta, presi il mio eastpack e uscii di casa salutando mia zia.
Mi diressi verso il mio scooter, indossai il casco e misi in moto per andare al liceo dove studiavo.
Arrivata mi catapultai all'interno dell'edificio per cercare qualche volto familiare.
Stupita di non aver trovato nessuno mi diressi verso le macchinette automatiche: un caffè è più che necessario.
Non feci tempo a voltarmi che sentii qualcuno chiamarmi. Riconobbi subito quelle voci: erano quelle di Sharon e Edward.
La bionda mi abbracciò fortissimo appena mi vide e lo stesso fece il moro.
"Mi siete mancati ragazzi" sussurrai a entrambi nell'orecchio .
"Ho avuto paura di perderti Sky davvero. Tu non immagini" mi confidò Sharon che cercò di trattenere delle lacrime.
"Io sono qui, forse all'apparenza diversa, ma con voi sarò sempre la stessa: ve lo prometto. Siete troppo importanti per me." spiegai io abbracciandoli nuovamente.
"Sky ti rendi conto che siamo al penultimo anno del liceo?! È incredibile! Nonostante tutto siamo ancora insieme, noi tre." esultò Shar (Sharon).
"E lo saremo per sempre" continuò Edward .
Sorrisi dolcemente e tra le chiacchiere e gli abbracci , non mi ero nemmeno accorta che avevo rinunciato al mio caffè mattutino e la campanella era suonata. 'Accidenti!' pensai.
Presi i due di peso e corremmo all'interno dell'aula.
"Buongiorno ragazzi, sono il vostro nuovo insegnante di Letteratura: Alan Müller. Bene, vorrei incominciare con l'appello per conoscervi meglio."
Pronunciò una serie di nomi e cognomi fino a quando non arrivò il mio turno.
"Skyler Watson?"
Mi alzai e, appena lui mi guardò , spalancò gli occhi: lo capisco, sono un po' strana ecco.
"Allora Skyler, raccontami un po' di te, della tua famiglia" quando sentii pronunciare la parola famiglia sussultai, mentre i miei due migliori amici si girarono di scatto con occhi preoccupati. Accennai un piccolo sorriso per fargli capire che era tutto okay, anche se in realtá non lo era.
"Mi chiamo Skyler Watson, sono di origini inglese da parte di entrambi miei genitori. Erano medici,chirurghi precisamente e lavoravano nell'ospedale di questa città.
Avevo anche una sorella, Zara, che si laureò in medicina pediatrica. Anche lei voleva diventare chirurgo un giorno. Sono una ragazza... Particolare credo sia la parola giusta." dissi io cercando di omettere la parte della morte della mia famiglia.
"Skyler poi vorrei parlarti in privato" mi riferí lui ed io annuii: che altro potevo fare?
La lezione passò in fretta, mentre il professore voleva solo sapere che cosa fosse successo alla mia famiglia. Io ovviamente dovetti diglielo, però lui ha fatto una cosa diversa da tutti gli altri: di solito quando racconto questa storia le persone mi dicono sempre 'oh mi dispiace tanto ' oppure 'povera ragazza' ecc mentre lui mi diede solo una pacca sulla spalla, che apprezzai molto, molto più di mille parole.N/A
Ciao a tutte come state?
Ecco a voi il primo capitolo di questa storia.
Ci sará un capitolo a settimana, adesso deciderò il giorno. Però potrebbe capitare che magari una settimana io vada al mare e quindi posto due capitoli la settimana prima.
Adesso poi è estate per cui cercherò di aggiornare il più possibile.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Un bacio grande, Marta
(Volevo avvisarvi che sto preparando il capitolo successivo e lo pubblicherò fra non più di tre giorni)
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Kiss Me Now, Fool
Teen FictionSkyler, diciassettenne di Doncaster (inghilterra),cade in depressione a causa della recente morte della sua famiglia. Aveva un rapporto molto unito con la sorella maggiore Zara:era come una migliore amica per lei. Da ragazza solare e energica , Skyl...