capitolo 5

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"Ian!?"
"Sky?!"
esclamammo in unisono.
"Ragazzi vi conoscete? Siete amici?" domandò mia zia , ignara di tutto.
"Non s-" cercai di dire ma Ian mi interruppe.
"Si signora Watson." affermò il moro.
"Ahh ma che bello! Così almeno vi divertite mentre le fai le ripetizioni. E magari approfondite un po' il vostro rapporto." disse guardandomi con un sorrisetto malizioso .
"Ehm, che ne dici di iniziare?"proposi io, tentando di mettere fine a quella straziante conversazione.
"Uh beh si certo." rispose lui gratta la nuca in segno di imbarazzo.
Gli rivolsi un sorriso e salimmo le scale per arrivare in camera mia.
"Con cosa iniziamo?" gli chiesi ma lui aveva la testa da tutt'altra parte.
Un angolo della sua bocca si sollevò, creando un piccolo sorriso, che cercava di nascondere.
Mi sposto accanto a lui; si volta verso di me e mi sorride.
"Perché mi guardi così ?"
"Entrando qui, mi ricorda molto la scorsa notte. Eri così piccola e indifesa e ora guardati- fece una pausa per poi posare i suoi occhi sui miei- non sembri tu." disse lui.
Continuò:"Mi sono lasciato con Riley..."
"Cosa?!" esclamai, assumendo un espressione sorpresa.
"Non era quella giusta, se la faceva con tutti e per me andava bene prima, perché ero anche io così. Ma ora sento il bisogno di cambiare.
Ho 18 anni, credo che ormai sia ora no?" mi spiegò lui.
'L'hai capito che quella è tempo perso' pensai io.
"Credo che sia meglio così Ian, quella ragazza non ti meritava..." gli risposi io, accennando un sorriso.
"Stai dicendo che sono così tanto affascinante e simpatico che nemmeno la ragazza più carina e simpatica può sfiorarmi?" mi provocò lui con un ghigno malizioso sul viso.
Gli lanciai un'occhiataccia dandogli una gomitata.
Lui iniziò a ridere perché cadde come uno stupido, io non potei fare a meno che seguirlo quando buttò giù anche me.
Calò il silenzio nell'istante in cui cominciammo a fissarci intensamente negli occhi. Fui la prima a spezzare il contatto e ad alzarmi da terra, il ché mi richiede molta forza di volontà che non so come riuscii a trovare.
"Hai intenzione di studiare sdraiato per terra?" gli domandò io, sforzandomi di sbuffare.
"Esattamente, e lo farai anche tu!"
Non mi diede neanche il tempo di ribattere, che già si era leggermente alzato per afferrarmi i fianchi e trascinarmi per terra.
"Sai che in questo modo, metti a dura prova il controllo del mio sonno?" lo informai io, trovando la moquette del pavimento così comoda.
"Mmm, allora lo terrò a bada io." rispose lui iniziando a farmi il solletico .
"Oh no... Ian.... Ti prego... IAAAAAAN!" borbottai io tra una risata e l'altra .
Dopo qualche minuto la smette e ci mettiamo seduti .
Decidemmo che era decisamente ora di studiare. Così, una volta preso tutto iniziammo a lavorare.
Dopo un'oretta, già eravamo stanchi per cui uscimmo per fare un giro.
"Dove stai andando?" mi chiese lui.
"Verso il marciapiede?" risposi io in tono interrogativo.
"Beh se ci tieni a fare 20 chilometri a piedi, non te lo nego però secondo me la macchina è meglio no?"
Annuii con foga e mi lasciai dirigere verso la sua macchina .
Mi aprì la portiera ed io, completamente sorpresa dal suo gesto, mi accomodai sul sedile in pelle nera.
Prese una benda e mi coprí gli occhi.
"Secondo me questa è una cosa abbastanza inquietante...Non è che mi stai portando in un posto per uccidermi?" ipotizzai io, facendo la drammatica. Okay forse sto un po' esagerando ma ho i miei motivi haha.
"Secondo me invece guardi troppe puntate di Criminal Minds"
"Gnegne" ribattei io facendo l'infantile.

Eravamo in macchina oramai da quasi mezz'ora e la mia curiosità era completamente al limite.
"Ian siamo quasi arrivati?"
"Quando senti la macchina fermarsi, si."
Mentre diceva quelle parole, ci fermammo, aprí la mia portiera e mi prese le mani.
Eravamo fuori dall'auto e sentivo una piacevole arietta che scompigliava i miei lunghi capelli.
Sembrava quasi, la fine del mondo e l'inizio del paradiso: lui che mi parlava dolcemente, il vento tra i capelli, 'photograph' in sottofondo e le sue carezze che sfioravano il mio viso con un tocco delicato.
Sembrava di essere in un sogno, ma invece era tutto vero. Tutto quello stava accadendo ed io non potevo crederci.
"Okay, ora puoi aprire gli occhi" mi informò lui elettrizzato .
Quello che vidi mi lasciò completamente spiazzata.
Eravamo su una montagnetta, non molto lontana dalla città. Ricordo che mio padre mi ci portò con Zara quando avevo probabilmente appena 4 anni.
Ci misero poco le lacrime a riempirmi gli occhi e a scendere sulle mie guance. No,non erano lacrime di tristezza: erano lacrime di gioia .
Nessuno mi aveva portato in un posto così bello, così importante per me.
"Sky che succede? È colpa mia? Oddio mi dispiace così tanto!" si scusò lui, anche se non aveva ragioni per farle.
Lo abbracciai di scatto e quell'istante mai lo scorderò, fu uno dei più belli della mia vita.
"Tu non hai sbagliato nulla Ian - mi staccai dall'abbraccio e iniziai a fissare le nostre mani che in quel momento erano unite - è che nessuno mi aveva portato in un posto del genere prima d'ora. E non so, mi sento come se stessi finalmente ritrovando la forza di sorridere. Ma sorridere per davvero."
Fissai i suoi occhi e sorrisi, erano din un verde così splendente che facevano invidia alle stelle.
Mi spostò una ciocca che era caduta sul mio viso e tentai di non fare caso alla sensazione che avevo provato allo stomaco quando mi sfiorò per sbaglio la guancia.
È solo fame, pensai ma la verità era tutt'altra.
Improvvisamente si avvicinò sempre di più alle mie labbra, ma non posso nascondere la delusione quando bacia la punta del mio naso.
"Andiamo a mangiarci qualcosa? Sono già le sette e ora che torniamo in città saranno già le otto contando il traffico." mi chiese lui.
Sbuffai, mi dispiaceva così tanto abbandonare quel posto ma purtroppo aveva ragione .
"Ti ci riporterò, promesso." disse lui è sorrise. Feci lo stesso.
Andammo alla macchina e, dopo molto traffico trovato in città , finalmente arrivammo al Mc Donald.
Passammo la serata a mangiare e a chiacchierare fino a quando non arrivammo nella via di casa mia: aveva insistito a riportarmi a casa in macchina.
Eravamo nel piccolo giardino quando incominciammo a fissarci insistentemente le labbra.
Quando le sue toccarono le mie, capii che mi stavo innamorando di Ian Fleming.

Allora ragazze, che ne dite ne è valsa la pena dell'attesa ?
Mi scuso tantissimo perché ci ho messo davvero molto a scrivere questo capitolo, però vi assicuro che ho trovato alcune difficoltà : avevo bisogno che fosse perfetto.
Che ne dite , ci sono riuscita ? Scrivete quello che che ne pensate nei commenti♥
Prometto che per il prossimo ci sarà meno attesa: capisco che è davvero da cattiva farvi aspettare troppo haha
Grazie a zaraizi che segue questa storia sempre♥ ( se vi va leggete la sua storia sul suo profilo: Difficult Little Davil)
Un bacione ,

-Marta🌸

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