2

934 52 25
                                    



Una luce accecante penetrò nella sua stanza, risvegliandolo quasi per dispetto dal suo sonno fin troppo confortevole .
Si rigirò indispettito fra le coperte tiepide ormai disfatte, ed aprendo faticosamente un singolo occhio ceruleo vide subito, proiettata ai suoi piedi, l'immagine alta ed estremamente vivace di sua madre già pronta a spingerlo giù dal letto se l'avesse ritenuto necessario.

"Buongiorno dormiglione!" Aveva canticchiato, scostandogli malamente le coperte di dosso e facendolo rannicchiare su se stesso alla ricerca del tepore ormai perduto.
"Mamma... Ti prego..." Aveva protestato, la voce leggermente roca, rigirandosi sul materasso e coprendosi la testa con il cuscino, cercando in vano di riacciuffare il bellissimo sogno che stava facendo fino a qualche secondo prima.

"Niente lamentele figliolo! Alzati e preparati, è il primo giorno di scuola ed ho intenzione di scattarti un sacco di pessime foto con cui ricattarti tra qualche anno" pizzicò una delle sue guance con le dita, esattamente come era solita fare  quando Louis era solo un neonato, ed un sorriso inevitabile si disegnò sulle labbra di lui mentre, con un leggero sospiro, abbandonava l'idea di poterle opporre resistenza.
Sua madre era euforica quella mattina, brutto segno! Probabilmente non l'avrebbe lasciato in pace finché la giornata non fosse volta al termine.
Prima che potesse davvero iniziare a sollevarsi un forte schiocco seguito da un intenso bruciore alla natica destra lo risvegliò definitivamente dall'ultimo briciolo di conforto che le coperte gli avevano lasciato.

"AHI! Ma sei completamente impazzita?!" La sua voce due ottave piu alta del normale.

"Muoviti! Ho preparato i pancake per colazione!" Stava ridendo, Louis ne era certo, eppure doveva essere già per le scale perché le ultime sillabe si persero nel nulla.
Sbuffò sonoramente, rigirandosi ancora per qualche secondo sul materasso ormai gelido, una familiare stretta allo stomaco gli fece passare completamente la voglia di mangiare ed in pochi secondi la realizzazione di star facendo tardi lo convinse ad abbandonare definitivamente il suo giaciglio. Nonostante questo si alzò con estrema lentezza, stropicciandosi gli occhi ancora socchiusi e sbadigliando rumorosamente in segno di protesta.

Erano passati alcuni anni da quella fredda e nevosa notte di Natale, ed il piccolo bambino dalle guance rosee e paffute si era ormai trasformato in un ragazzo a tutti gli effetti. La sua corporatura era estremamente esile a confronto con tutti i suoi coetanei e la sua altezza sfiorava a stento il metro e settanta- con suo grande disappunto, dato che, da bambino, aveva sperato con tutto se stesso di diventare alto quanto il suo ormai dimenticato papà. Il suo viso, una volta rotondeggiante e paffutello, adesso aveva dei lineamenti drasticamente più adulti: la mascella spigolosa aveva i primi soffici accenni di barba ed i sui zigomi alti ed affilati conferivano al suo viso un che di estremamente maturo nonostante avesse ancora solo 15 anni. Gli occhi azzurri, color del ghiaccio, spiccavano prepotentemente su tutto il resto, sbucando a malapena al di sotto del folto ciuffo di capelli castani, che il giovane si ostinava ancora a tenere acconciato in una sorta di folta frangia sulla fronte.

Già, il giovane Louis era cambiato in tutto e per tutto.

Del piccolo bambino dagli occhi profondi sembrava non esistesse più alcuna traccia, se non nelle numerose foto che sua madre aveva appeso per tutta casa. Se però c'era una cosa che in lui non era mai cambiata, era la sua enorme voglia di fare nuove conoscenze. Il solo pensiero gli fece nuovamente salire la nausea.

Il primo giorno di scuola era sempre stato un trauma per lui, sin dai tempi delle elementari, quando era arrivato nell'istituto con lo sguardo basso e le mani aggrappate alle bretelle del suo zaino ed era irrimediabilmente inciampato sulle radici di uno degli alberi del cortile principale, finendo faccia a terra difronte ad uno schieramento ben assortito di studenti e genitori. Bel modo di presentarsi, non trovate?
Louis rabbrividì al ricordo degli sguardi stralunati e divertiti dei suoi compagni nel vederlo arrivare in classe con il grembiulino nuovo di zecca già strappato e sporco di terra,  ma cercò comunque di non pensarci troppo. D'altronde era inutile piangere sul latte versato.

The Only Exception //IN REVISIONE//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora