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Un paio di mesi più tardi, Harry e Louis erano già usciti insieme innumerevoli volte.

Il più piccolo si era totalmente lasciato andare nei confronti dell'altro ed adesso si abbandonava tranquillamente ad interminabili conversazioni, senza provare più alcun tipo di timore.

Gli aveva raccontato un sacco di cose che, in vita sua, non aveva mai detto a nessuno; ad esempio che il suo colore preferito era il blu, che non gli era mai piaciuto magiare la carne (sopratutto quella rossa), che odiava all'inverosimile il suo corpo perché appariva fin troppo simile a quello di una ragazza e che la sua statura minuta era una delle cose che più detestava di se- seguita dai suoi capelli indomabili e dalla sua carnagione, troppo pallida-. Gli aveva raccontato che il suo libro preferito era 'Peter Pan'  e che, il suo più grande desiderio, era di vedere il sole tramontare al di là dell'oceano.

Gli aveva anche detto che non era mai riuscito ad innamorarsi di nessuno a causa della costante paura di essere deluso o abbandonato.

Gli aveva detto che odiava suo padre con tutto il cuore per essersene andato nell'unico momento in cui sarebbe dovuto restare.

Gli aveva detto Che avrebbe fatto di tutto pur di far tornare il sorriso alla sua povera madre, che in quegli anni gli era sempre rimasta accanto nonostante tutto. E nonostante questo, nonostante gli avesse raccontato per filo e per segno quanto schifo facesse la sua vita, Harry non si era allontanato. Anzi, al termine di ogni racconto lo abbracciava così stretto da fargli mancare il respiro.

Non aveva mai detto niente.
Non un commento.
Non una domanda.

Semplicemente si avvicinava a lui e lo stringeva a se, in quel modo così rassicurante che aveva di avvolgere completamente la sua schiena con le braccia. Come per dirgli che lui c'era, Che non l'avrebbe mai abbandonato come avevano fatto gli altri.

Louis non si era mai esposto così tanto, con nessuno. Ed in parte, questo lo spaventava a morte.

Non voleva lasciarsi andare per poi dover convivere con l'ennesima dolorosa delusione.

Eppure, tutto era così bello in quel periodo... Così semplice e meraviglioso che gli pareva quasi di star sognando.

'Ricordati che dai sogni prima o poi ci si sveglia' si ripeteva saggiamente ogni sera prima di andare a dormire mentre, con la mente, ripercorreva i ricordi della giornata appena trascorsa.

Esattamente Come faceva Alice nella sua copia del romanzo, ormai dimenticata e perduta per sempre, Louis sapeva darsi davvero degli ottimi consigli.

Poi però, se li seguisse o meno, era tutta un'altra storia.


Al contempo, il giovane Harry era sempre più soddisfatto del rapporto che si stava instaurando fra di loro. Di solito le persone tendevano ad essergli amiche solo perché, il suo, era il tipico carattere da piantagrane, Quello da ragazzo casinista con la battuta sempre pronta, Quello sempre preparato a combinare disastri e a far ridere chiunque. Insomma, quel tipo di persona che solo i pignoli e gli apatici trovano fastidiosa. Eppure con Louis era una cosa totalmente differente.

Si era sempre sentito come una sorta di fratello maggiore nei suoi confronti, con il costante bisogno di proteggerlo da tutto. E Louis era fragile, così dannatamente fragile...

Certo, si era sciolto molto rispetto all'inizio della loro amicizia/strana relazione, Però Harry continuava imperterrito a trattarlo come fosse un fragilissimo oggetto di cristallo.
Non lo stringeva mai troppo forte e non insisteva mai nel chiedergli spiegazioni su argomenti dove lo vedeva tentennare. Non si era mai spinto oltre a qualche abbraccio e ad un velocissimo bacio sulla fronte quando si vedevano e non aveva mai alzato la voce con lui, anche quando battibeccavano su argomenti inutili che però gli facevano perdere la testa.

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