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Spero sinceramente che questo capitolo sia venuto meglio di quello precedente anche se, devo essere sincera, scriverlo è stato davvero, davvero difficile. Spero che vi piaccia e mi scuso se nel testo sono presenti alcuni errori di battitura ecc. però dovete perdonarmi; ho scritto tutto questo a mezzanotte, con le lacrime agli occhi ed un sonno che mi tagliava le gambe.. in ogni caso, farò in modo che ogni errore sia corretto al più presto e niente; spero che il capitolo vi piaccia e che riesca a trasmetterci qualcosa.

Buonanotte❤️

***

Quella mattina sua madre l'aveva svegliato con un dolce bacio sulla guancia ed una piccola carezza fra i capelli, esattamente come faceva quando il liscio era solo un piccolo, timido bambino che non aveva alcuna voglia di alzarsi per andare a scuola ed interagire con i suoi numerosi coetanei. Louis aveva lentamente aperto un occhio, scrutando pigramente la stanza intorno a se. Poi aveva aperto anche l'altro ed aveva sospirato, mentre il suo braccio destro tastava frettolosamente l'altra metà del letto, trovandola ancora una volta vuota come ormai era di norma da circa quattro giorni.

"Sveglia tesoro, è ora di alzarsi" aveva sussurrato la castana al suo orecchio, così piano che a malapena Il ragazzo riuscì a percepire le sue parole. grugnì, Louis, immergendo il viso all'interno del candido cuscino; e non si mosse di un millimetro dalla posizione precedente, stringendo i denti e sperando con tutte le sue forze che sua madre lo lasciasse solo ancora una volta, a crogiolarsi nel suo persistente ed insopportabile dolore.

Erano giorni che Louis non mangiava niente di sostanzioso- tralasciando ovviamente quasi tutte le unghie delle sue povere mani, le quali dita adesso erano gonfie ed estremamente doloranti-, ed erano anche parecchi giorni che Il liscio era rimasto rinchiuso nella sua stanza, disteso nel suo letto con la mente persa nei ricordi ed il corpo abbandonato in un mondo che ormai aveva smesso di appartenergli.

Johannah aveva alzato gli occhi al cielo nell'osservare le condizioni pietose in cui verteva ancora il suo bambino e, sospirando leggermente, si era seduta sul piccolo materasso del letto, incrociando le mani delicate sul grembo e spostando lo sguardo fuori dalla piccola finestra socchiusa. Louis manteneva ancora la sua posizione: con gli occhi serrati per cercare di alleviare il mal di testa e la mente affollata di immagini e Ricordi troppo dolorosi per essere riportati a galla. In quel
Momento, il Liscio avrebbe solo voluto il buio; l'oscurità.

Di norma, Louis aveva sempre avuto paura del buio, perché non riusciva mai a vedere cosa questo nascondesse al suo interno; ultimamente, però, si era dovuto ricredere. Nell'oscurità tutto appariva estremamente calmo ed ovattato. La testa smetteva di dolergli ed i suoi pensieri gli davano temporaneamente tregua, lasciandolo semplicemente li: un corpo senz'anima, intrappolato sulla terra solo grazie ad un cuore che ancora riusciva a battere. Nel buio, Louis non riusciva a vedere le imperfezioni e le crepe che caratterizzavano il mondo, il suo mondo. Nel buio, Louis poteva scegliere di essere ciò che voleva senza preoccuparsi dei giudizi o delle paranoie altrui. tanto, nessuno l'avrebbe comunque visto... era appunto questo che a Louis piaceva del buio: la sua oscurità.
Quel manto livido che avvolgeva ogni cosa ed impediva al mondo di riconoscerne i difetti. Ecco, Louis in quel momento avrebbe solo voluto sparire. Così come aveva imparato a fare nei pochi giorni che lo avevano visto cadere a pezzi un po' per volta; eppure fu una frase di sua madre a risvegliarlo dalla sua terrificate e apparentemente eterna trance; una frase semplice e diretta ma capace di riscuotere l'attenzione di un ragazzo che ormai non prestava attenzione più a niente.

"Oggi c'è il suo funerale..." Aveva detto la mora, con lo sguardo puntato sulle sue mani congiunte e Louis non aveva percepito alcuna emozione; Niente. Nessun battito, nessun sentimento, nessuna reazione da parte del suo corpo, se non un eterno momento in cui il suo respiro sembrò essergli stato strappato via dai polmoni.

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