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Le due ore successive Louis le passò a sognare.

Come spesso- anzi spessissimo- succede ai sognatori, il ragazzo si perse completamente nell'immaginare tutti i possibili ed impossibili scenari che gli si sarebbero potuti presentare una volta arrivata l'ora di pranzo, dimenticandosi completamente di trovarsi a scuola e di star facendo lezione.

in una fantasia piuttosto probabile, Louis vedeva se stesso ed Harry Styles nel giardino sul retro: il riccio cercava di intavolare una conversazione e lui si osservava insistentemente la punta dei piedi, imbarazzato. Il solo pensiero di una situazione simile lo metteva incredibilmente a disagio.

In un'altra fantasia, assolutamente terrorizzante, il liscio vedeva se stesso nel giardino sul retro completamente solo. Fermo in mezzo al praticello ordinato ad aspettare qualcosa che non sarebbe mai arrivato.

In un altra ancora, la più improbabile di tutte, Louis vedeva se stesso ed il ricciolino insieme nel giardino sul retro. Parlavano tranquillamente come se fossero vecchi amici d'infanzia, Harry lo guardava dolcemente e faceva battute pessime sulle cose più improbabili mentre lui rideva ed arrossiva solamente. Poi semplicemente, il più grande si avvicinava a lui a passo lento, con un sorriso tanto bello quanto luminoso. Louis indietreggiava- sorridendo a sua volta come un imbecille- fino a toccare il muro in mattoni con la schiena. A quel punto, Harry lo sovrastava con la sua imponente statura ed abbassava il viso fino ad arrivare alla sua altezza. Gli accarezzava lievemente una guancia con la punta delle dita e poi lo baciava con dolcezza sulle labbra. Il tutto, ovviamente, accompagnato da una lieve pioggerellina e "sunrise" di Norah Jones in sottofondo.

Louis non si era mai definito un ragazzo eccessivamente romantico; Smancerie come nomignoli imbarazzanti o baci troppo spinti dati davanti a tutti non facevano propio per lui. Però, Il giovane doveva ammettere che ricevete un mazzo di rose il giorno di San Valentino non gli sarebbe affatto dispiaciuto...
Doveva ammettere che l'idea di passeggiare mano nella mano con qualcuno difronte a tutti, gli faceva scaldare il cuore...
Doveva ammettere che immaginare di starsene accoccolato fra le braccia di qualcuno, con due tazze di cioccolato caldo fra le mani ed una coperta di plaid ad avvolgerli mentre guardavano una stupida sitcom oppure anche un comunissimo reality show nel periodo natalizio gli sarebbe piaciuto davvero...

Anzi, probabilmente lo avrebbe amato.

Peccato che la timidezza lo fregasse sempre.

Peccato che nessuno riuscisse a vederlo e ad apprezzarlo per come realmente era.

Louis non desiderava avere una relazione come quella delle favole; con il lieto fine e tutte quelle stronzate. A Louis sarebbero bastate solo due braccia calde e confortevoli pronte a stringerlo nel momento del bisogno, Qualcuno pronto ad abbracciarlo la notte quando la solitudine lo assaliva maggiormente... una persona che gli facesse il solletico sui fianchi, facendolo scompisciare dalle risate per poi asciugare le sue lacrime..

Non credeva di chiedere troppo, infondo..

Ma evidentemente il destino aveva altri piani per lui.

Il ragazzo venne riportato alla realtà dall'ennesimo suono di Campanella. Guardò distrattamente il suo orologio da polso e si rese conto che era finalmente arrivata la tanto attesa ora di pranzo. Si alzò dal propio banco, raccogliendo le sue cose con cura, e si diresse a testa bassa verso il suo armadietto azzurro. Posò al suo interno le poche cose che aveva con se è tirò fuori la giacca di jeans per poi chiudere tutto ed incamminarsi verso la caffetteria.

Il suo stomaco era chiuso in una forte morsa d'ansia e nessun tipo di nutrimento sarebbe mai passato di lì. Così, semplicemente, accantonò l'idea di prendere qualcosa da mangiare e si diresse subito verso il giardino posteriore dell'edificio.

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