Capitolo 8

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Bolinas era la spiaggia tipica dei longboarder.
Daniel era un genio sopra quel tipo di tavola, mentre io non ero mai stata particolarmente interessata a quel genere di surf, per questo motivo non avevo una longboard e dovetti farmela prestare da dei ragazzi.

Erano cinque, dai venti ai venticinque anni, anche loro alla ricerca degli spot migliori della California: c'erano Greg e Rose, una coppietta indivisibile. Penso che Rose avesse insegnato a Greg a surfare: avevano uno stile molto simile e femminile con curve morbide ed eleganti.
Poi c'erano i due gemelli Michael e Thomas che mi ricordavano i miei fratelli. Avevano talmente tante tavole che avrebbero potuto far surfare tutta la spiaggia, furono proprio loro che, quel giorno, mi prestarono il longboard ed, in seguito, me lo regalarono.
Infine c'era John, il miglior surfista che avessi mai conosciuto, era il più anziano tra tutti (25 anni) ed aveva una grandissima esperienza. Era nato alle Hawaii ed era sempre stato un piccolo genio del surf.
Molti anni dopo, sfogliando una rivista, lo rividi in un articolo sui migliori surfisti dei nostri tempi.

Li avevamo conosciuti proprio a Bolinas e finimmo per rimanere fino alla fine della nostra permanenza a San Francisco, con loro.

Rimasi molto impressionata dallo stile particolare di Daniel nel surf, surfava come lo si faceva una volta, senza troppe curve e rimanendo in direzione della spiaggia:
"Dove hai imparato a surfare così? È molto tempo che non vedo qualcuno surfare in quel modo."
Gli chiesi quella sera, mentre mangiavamo i pesci alla brace che gentilmente aveva cucinato John.
"Il mio primo insegnante surfava così e mi piace molto usare il suo stile con le longboard. Ma oggi non ero particolarmente in forma, a furia di dormire su quel sedile mi è venuto un mal di schiena atroce"
" Se preferisci dormire per strada non è un problema"
"Non ti preoccupare ero sicuro che non mi avresti mai fatto dormire sul materasso con te..."
Non mi era nemmeno passata quell'idea per la testa eppure non mi dispiaceva particolarmente. Tanto avremmo solo dormito insieme, niente di più.
" Se hai proprio così tanto mal di schiena, per un paio di sere potresti dormire con me"
Vidi un grande sorriso illuminare il suo viso, poi si spostò i riccioli ribelli che gli coprivano la fronte ed entrò nel van.

Andai ancora a salutare e ringraziare i ragazzi, anche loro dormivano in dei camper ed erano parcheggiati a pochi passi da noi.
Quando tornai Daniel si era già addormentato, mi coricai accanto a lui e sentii le sue braccia che mi cingevano la vita.

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